Il ritorno dei Fenomeni: De Giorgi, Velasco e Giani ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 · Pallavolo

Di Chiara Belcastro
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Ferdinando De Giorgi - Julio Velasco - Andrea Giani - Allenatori di pallavolo
Foto di Volleyball World

Nel mondo della pallavolo, pochi nomi evocano tanta ammirazione e rispetto quanto quelli di Ferdinando De Giorgi, Julio Velasco e Andrea Giani.

I tre allenatori rappresentano tre pilastri fondamentali nella storia del volley tricolore, le cui carriere e vite sportive si sono intrecciate in modo indissolubile nel corso degli anni.

Questi personaggi non solo hanno segnato un momento storico nel movimento pallavolistico italiano, ma hanno anche lasciato un'eredità duratura che continua a influenzare il panorama di questo sport a livello internazionale.

De Giorgi e Giani sono stati tra i protagonisti della "Generazione dei Fenomeni" di Velasco, un'epoca d'oro per questa disciplina negli anni '90. Ora, si ritroveranno nuovamente insieme, questa volta in veste di allenatori in una competizione Olimpica: i Giochi di Parigi 2024.

Parigi 2024 sarà un evento carico di significato, poiché durante le loro carriere da giocatori, nonostante i numerosi successi, non sono mai riusciti a conquistare l'oro a cinque cerchi.

Ferdinando De Giorgi: il maestro della regia

Ferdinando "Fefè" De Giorgi è stato uno dei palleggiatori più raffinati e intelligenti della sua generazione. La sua visione di gioco e la sua capacità di leggere le partite lo hanno reso un pilastro della nazionale italiana.

Dalle sue mani è passata un’avventura Olimpica, nel 1988 a Seul, conclusa però al nono posto.

Come giocatore ha vinto tre volte il Campionato del mondo, compresi i trionfi del 1990 al Maracanazinho di Rio de Janeiro e del 1994 ad Atene al fianco di Andrea Giani e sotto la direzione di Julio Velasco.

Entrambi sono stati pilastri della leggendaria Generazione dei Fenomeni, con la quale hanno conquistato tre rassegne iridate consecutive (1990, 1994, 1998). Queste due icone della Nazionale italiana di volley, che trent’anni fa fecero sognare un intero Paese, sono rimaste indelebili nella memoria collettiva.

Mentre De Giorgi non salì mai sul podio Olimpico, Giani riuscì a conquistare tre medaglie a cinque cerchi, senza però mai ottenere l’agognato oro: è stato argento ad Atlanta 1996, bronzo a Sydney 2000 e ancora argento ad Atene 2004.

Oggi, De Giorgi è l'allenatore della Nazionale italiana maschile, un ruolo per il quale ha ottenuto sin da subito grande successo, subentrando al posto di Gianlorenzo Blengini dopo la avventura Olimpica di Tokyo 2020 conclusa ai quarti di finale.

Il parallelismo con Velasco aggiunge una dimensione affascinante a questa storia. L'allenatore argentino, guida di De Giorgi negli anni Ottanta, ora è il collega sulla panchina della squadra femminile tricolore.

Il tecnico pugliese, durante l’evento di presentazione della stagione azzurra nel maggio 2024, ha dichiarato: “Come Julio, anche io condivido l’idea di allenare quello che non piace”.

“Non me lo sarei aspettato di trovarmi insieme a Julio e andare a disputare i Giochi Olimpici. Non avrei mai potuto immaginarmelo. Sono quelle situazioni molto emozionanti, specialmente perché conosco la storia che abbiamo vissuto insieme”, ha concluso De Giorgi.

Sotto la sua guida, l'Italia ha ritrovato una nuova energia e determinazione: gli azzurri si sono subito laureati Campioni d’Europa nel 2021 e Campioni del mondo nel 2022. Ora, puntano a raggiungere la vetta di un podio sfuggita in precedenza al loro ct.

Julio Velasco: il mito in panchina

Julio Velasco, argentino di nascita ma italiano d'adozione sportiva, è considerato uno dei migliori tecnici di tutti i tempi.

L'allenatore che ha guidato l'Italia verso la gloria negli anni '90 è un maestro indiscusso di tattica e motivazione.

La sua capacità di tirare fuori il meglio dai suoi giocatori ha portato alla creazione di una squadra leggendaria che ha dominato la scena mondiale, facendo sognare un'intera nazione.

Velasco ha condotto la Generazione dei Fenomeni verso innumerevoli traguardi, tra cui due Campionati del mondo e tre Europei, ma l'oro Olimpico è sempre rimasto un sogno irrealizzato.

Ora, in qualità di allenatore dell'Italia femminile, spera di poter finalmente assaporare la gloria a cinque cerchi.

“Tutte le giocatrici devono superare i limiti che ho scelto per ciascuna. Chiederò alle atlete di lavorare su qualcosa che dà loro fastidio - ha dichiarato -. Serve un cambio di mentalità importante da fare con questa squadra per essere duri nei momenti di difficoltà”.

Andrea Giani: il gigante dal cuore d'oro

Andrea Giani, noto per la sua versatilità e potenza, è stato uno dei migliori giocatori italiani di tutti i tempi, ma anche tra i più popolari. Con la maglia azzurra ha vinto praticamente tutto, tranne quella tanto desiderata medaglia d'oro Olimpica.

“I Giochi sono il torneo più straordinario a cui abbia mai partecipato. Per ora, ne ho vissuti cinque da giocatore e uno da assistente”.

Ma anche ai grandi Campioni capita di avere dei rimpianti. Per Giani, si tratta del mancato gradino più alto del podio Olimpico.

“Nel 1996 è stato un peccato, ma abbiamo perso contro una grandissima squadra: i Paesi Bassi. Al tie break io ho avuto una palla importante in attacco. Dei Giochi statunitensi sono comunque contento perché ho disputato veramente un super torneo", ha ricordato.

Quando Velasco assunse la guida del team maschile, Giani aveva poco più di 18 anni. Col passare del tempo e il cambiamento di ruolo si sono però potute notare similitudini negli atteggiamenti e nel modo di pensare dei due tecnici: uno su tutti è la capacità di allenare i momenti di difficoltà.

“Non puoi giocare tu i momenti decisivi. Non si può sempre vincere o perdere. Però devi essere un po' abituato a giocare le fasi finali di un set ai vantaggi e a spingere la tua squadra. Chiaro che l'allenamento non è mai la partita, però ci si può preparare a quella parte del match. Lo stato emotivo è difficile da modificare, ma si possono forse creare per i giocatori dei momenti in cui possono pensare un po’ di più alla tecnica che alla tattica. Se alleni il tuo giocatore a spingere al 100%, anche in quel momento spingerà al 100%”, ha dichiarato Giani in un’intervista in esclusiva ad Olympics.com.

Dopo una brillante carriera sul campo, il Campione napoletano è passato alla carriera da allenatore, dove ha continuato a distinguersi per la sua competenza e dedizione.

Giani ha allenato diverse squadre di club e Nazionali, portando il suo contributo ovunque andasse. Oggi, guida la Francia maschile Campione in carica a Tokyo 2020.

Questa responsabilità aggiunge un ulteriore significato alla sua presenza a Parigi 2024, poiché avrà l'opportunità di guidare questa grande e ambiziosa squadra davanti al proprio pubblico.

Sotto la sua guida, i bleus sperano di confermare il proprio dominio e di aggiungere un altro capitolo glorioso alla propria storia. Il cammino con la squadra di De Giorgi potrebbe incrociarsi nei quarti di finale della competizione a cinque cerchi e, nonostante la rivalità sulla panchina, l'amicizia non è mai venuta meno: “Con Fefè abbiamo giocato insieme 15 anni. È normale che ci sediamo a tavola, beviamo il caffè, parliamo".

I due tecnici italiani hanno vissuto insieme un lungo e significativo percorso sportivo da atleti: "È normalissimo, perché lo abbiamo fatto per 15 anni, dalla mattina alla sera. Giochi dodici mesi all'anno, stai fuori con la Nazionale sei mesi e torni a casa due volte. Ho dormito molte più ore col mio compagno di camera che con mia moglie", ha ricordato sorridendo Giani.

Parigi 2024: un cerchio che si chiude?

I Giochi Olimpici di Parigi 2024 potrebbero rappresentare una sorta di chiusura del cerchio per questi tre giganti della pallavolo.

Le strade di De Giorgi, Velasco e Giani si intrecceranno nuovamente ai Giochi di Parigi 2024, un evento che promette di essere un nuovo capitolo nella loro lunga storia comune.

Come allenatori, hanno l'opportunità di riscrivere la loro storia e quella delle formazioni che guidano.

Anche se questa volta non scenderanno in campo con il pallone tra le mani, ma con la saggezza e l'esperienza che solo gli anni possono conferire, Parigi 2024 non sarà solo una competizione sportiva, ma anche un palcoscenico dove i sogni si intrecceranno con il destino.