Il pugilato femminile italiano sogna in grande a Parigi 2024 con Testa, Sorrentino, Carini e Mesiano
Con l’avvicinarsi dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, il mondo della boxe femminile italiana vive un momento di grande fermento e aspettativa.
Le atlete azzurre stanno dimostrando non solo il loro talento sul ring, ma anche una determinazione e una passione che stanno ispirando nuove generazioni di pugili in tutto il Paese.
Dopo anni di duro lavoro, sacrifici e competizioni a livello internazionale, sono pronte a mostrare il loro valore su uno dei palcoscenici sportivi più prestigiosi al mondo.
E se Tokyo 2020 è stata l'edizione della prima medaglia italiana con Irma Testa, Parigi rimarrà nella storia per la spedizione più ampia, con cinque pugili in squadra: Testa, appunto, da capofila di un gruppo che vede anche Angela Carini, Alessia Mesiano, Giordana Sorrentino e Sirine Charaabi, sfortunata quest'ultima all'esordio a cinque cerchi.
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Irma Testa alla terza partecipazione Olimpica: "Una può essere fortuna, due può essere il tuo momento, tre vuol dire che questo è il tuo mondo"
Dopo la medaglia d'oro mondiale conquistata a Nuova Delhi nel 2023, Irma Testa ha confermato di essere la donna da battere nella categoria 57kg.
A Rio de Janeiro, nel 2016, l'atleta di Torre Annunziata è stata la prima pugile italiana a partecipare ad un'edizione dei Giochi Olimpici.
Purtroppo è presto passata dalla gioia per la qualificazione alla delusione per il risultato ottenuto, uscendo di scena ai quarti di finale.
Grazie anche all'appoggio della sua famiglia, si è ripresa ed è tornata a combattere, sia per i suoi tifosi che, in primis, per sé stessa.
Soprannominata “The Butterfly”, a Tokyo 2020 si è presa la rivincita, non solo sportiva ma anche personale. Si è appesa al collo la medaglia di bronzo, acquisendo molta più consapevolezza dell'esempio che stava diventando per i giovani.
“Ricordo le madri, quando dicevo di fare pugilato, mi chiedevano "ma come, è uno sport per maschietti, ti rompono il naso". Tutti questi stereotipi... Poi, man mano, ho visto crescere sempre di più il movimento, fino ai numeri di oggi che sono pazzeschi”, ha dichiarato in un'intervista esclusiva a Olympics.com.
“Prima di Tokyo, a nessuno importava di cosa facessi, o almeno in piccola parte. Dopo, invece, importava a tutti. È un buon modo per poter misurare quello che hai da dire. Sai che se hai da dire qualcosa, ti puoi rivolgere a più persone”, ha aggiunto la pugile.
All'evento a cinque cerchi francese, sarà la veterana del gruppo, forte delle sue due precedenti partecipazioni.
“Parigi è una conferma: è la mia terza edizione Olimpica. Una può essere fortuna, due può essere il tuo momento, tre vuol dire che questo è il tuo mondo”, ha affermato in attesa di salire sul ring del Roland Garros di Parigi.
Giordana Sorrentino e la promessa fatta a se stessa dopo Tokyo 2020
“È normale che quando qualcuno realizza il sogno di andare ai Giochi non vada per partecipare, ma per vincerle. La mia aspettativa è quindi per la medaglia più preziosa, poi è normale che se ci capita un argento o un bronzo non lo buttiamo via”.
È schietta e diretta Giovanna Sorrentino ai microfoni di Olympics.com. La 24enne romana si è avvicinata a questa disciplina quando aveva 13 anni, dopo che un infortunio al ginocchio la costrinse a rinunciare alla carriera nel pattinaggio a rotelle.
A Parigi 2024 vivrà la sua seconda esperienza Olimpica nei 50kg, dove cercherà di andare oltre il nono posto conquistato a Tokyo 2020.
“È un sogno che si è realizzato. Questa edizione me l’ero già segnata quando sono scesa dagli scalini di Tokyo”, ha confidato l'atleta.
Caterpillar, come è stata soprannominata dal padre, ha fatto il suo esordio nel pugilato professionistico il 29 ottobre 2023. A sostenerla, prima e dopo l’incontro, c'erano Irma Testa e Sirine Charaabi, le sue “sorelle”, come lei stessa le ha definite.
“Ormai noi siamo una famiglia”, ha raccontato Sorrentino. “Viviamo 20 giorni al mese insieme in ritiro, viviamo la quotidianità, gli allenamenti, la parte fuori dalla palestra, l’hotel… Stiamo sempre insieme, quindi è normale che diventiamo un’unica cosa”.
L'azzurra, insieme a Irma Testa, è stata tra le prime a ottenere la quota NOC per Parigi e, sin da subito, ha percepito il cambiamento di visione che la gente stava avendo nei confronti del suo sport.
“Sento che inizia a muoversi qualche cosa. Mi fermano tantissime bambine e mi dicono "tu sei il mio idolo, io voglio diventare come te". Questa cosa mi riempie di felicità e di orgoglio", ha concluso.
Sirine Chaarabi ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 per difendere il tricolore
La storia di Sirine Charaabi è particolarmente affascinante. Nata in Tunisia nel 1999, si è trasferita in Italia, a Caserta, quando aveva solamente 18 mesi.
Entrata in palestra a 5 anni per seguire il cugino, nel 2021 ha ricevuto il regalo più bello: dopo il trionfo ai Campionati nazionali le è arrivata la notifica di accettazione della cittadinanza italiana, dopo una lunga attesa.
Chaarabi rappresenta un ponte tra due culture e porta con sé una ricca eredità sportiva e personale. Si è sempre detta fiera sia delle sue origini che del suo essere casertana, in qualità di italiana di seconda generazione.
Medaglia d'oro ai Campionati italiani nel 2021, un anno fa si è appesa al collo l'argento ai Mondiali di Nuova Delhi, nei 52kg.
"Ho iniziato a competere a 13 anni. Ho vinto il mio primo titolo italiano, ma per entrare in nazionale ho dovuto aspettare il 2021. È una storia a lieto fine, ma ancora è lunga. Posso ancora provare a fare di meglio e spero di riuscirci", ha dichiarato a Olympics.com.
Laureata in Mediazione Linguistica e Culturale, alla sua prima apparizione Olimpica, ha dovuto cedere a Enkhjargal Munguntsetseg della Mongolia. Ma ciò non toglie che Parigi 2024 resti per lei un punto di partenza, non di arrivo.
Angela Carini, la rinascita dal dolore per la scomparsa del papà: "A Parigi, l'obiettivo è vincere"
Angela Carini ha sempre definito la qualificazione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024 come "l'ultimo chilometro".
Lo ha ripetuto una quantità infinita di volte, perché quell’ultimo chilometro nasconde una storia di rivalsa, di dolore e di affetto, tutta portata dentro i guantoni da boxe.
Il pugilato ha un legame fortissimo con la sua famiglia, sebbene inizialmente sembrava che il suo futuro dovesse essere in un altro sport.
“Ero Campionessa italiana di tiro a volo, poi mio fratello ha lasciato questa disciplina per fare boxe e da lì vedevo che il suo rapporto con nostro padre era divenuto sempre più forte”, ha raccontato a Olympics.com.
L'atleta napoletana classe 1998 ha le idee chiare: “Per me Parigi è una tappa, l’obiettivo è andare lì e vincere”.
I Giochi Olimpici francesi saranno la seconda esperienza a cinque cerchi.
A Tokyo 2020, ha terminato l'avventura agli ottavi di finale. Al rientro dal Giappone, nel 2021, ha dovuto dire addio al suo papà. Un lutto che ha segnato la sua vita e che stava per portarla lontano da quel ring dove proprio lui, per la prima volta, le aveva dato coraggio.
“Non volevo più farlo senza mio padre, però sono tornata perché glielo devo. È sempre stato al mio fianco e adesso combattiamo insieme”.
Alessia Mesiano alla prima esperienza Olimpica: "A Parigi non sarò una comparsa"
Alessia Mesiano, classe 1991 praticava sia atletica che pugilato, fino a che un infortunio l'ha costretta ad abbandonare il primo dei due sport.
In poco tempo ha raggiunto risultati importanti, grazie al bronzo europeo e mondiale nel 2014, all'oro ai Campionati del mondo nel 2016 e nuovamente al bronzo ai Mondiali nel 2022.
Prima pugile italiana della storia a salire sul podio iridato in tre edizioni differenti, al 1° Torneo di Qualificazione Olimpica Mondiale di Busto Arsizio, Mesiano ha conquistato la sua prima a cinque cerchi e in Francia non vuole di certo passare per semplice comparsa.
"Sono onorata di essere un punto di riferimento della boxe femminile italiana. Ho vinto medaglie ai Mondiali e agli Europei, ma il pass Olimpico mi mancava. A Parigi 2024 l'obiettivo è la medaglia", ha detto a Olympics.com.
Ambizioni importanti, ma messe già in mostra sul ring: la vittoria all'esordio su Gizem Ozer sta lì a dimostrarlo...