Angela Carini, la forza per ripartire alla ricerca di un posto a Parigi: "Noi donne possiamo conquistare il mondo" | Boxe
Al 1° Torneo di Qualificazione Mondiale per Parigi 2024, Angela Carini è a caccia di una quota Olimpica per tornare sul ring a cinque cerchi nel ricordo del papà, scomparso pochi giorni dopo l'esordio a Tokyo 2020. In occasione della Giornata Mondiale della Donna, Olympics.com ha parlato con una delle protagoniste dell'exploit della boxe femminile italiana.
“L’ultimo chilometro”. Lo ripete come fosse un mantra, Angela Carini.
Lo ripete perché quell’ultimo chilometro nasconde una storia di rivalsa, di dolore e di affetto, tutto messo dentro i guantoni da boxe per raggiungere un obiettivo.
Al 1° Torneo di Qualificazione Olimpica Mondiale di Busto Arsizio, la pugile napoletana della categoria 66kg non combatte solo per sé e per trovare un posto a Parigi 2024.
Combatte per tante donne come lei che ogni giorno dimostrano la loro grandezza, per una terra che ha il pugilato nel sangue e perché dentro di lei c’è sempre il ricordo di papà Giuseppe che l’ha portata per la prima volta sul ring.
In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Olympics.com ha parlato con Angela Carini del suo percorso all’interno della boxe e di come il pugilato femminile stia abbattendo le barriere nella lotta per la parità di genere.
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Angela Carini e la boxe, una scelta di famiglia
“Hai paura di prendere pugni?”. Chissà quante volte, da giovanissima, avrà sentito questa domanda, Angela Carini.
Eppure, chi glielo ha detto prima di entrare in palestra, lo ha fatto per proteggerla. Perché il suo percorso nella boxe tra Piedimonte Matese e Marcianise (la terra del due volte argento Olimpico Clemente Russo) è iniziato in famiglia.
“Vedevo mio fratello e gli chiesi se potessi combattere anche io, lui mi disse di no, che aveva paura che mi facessi male”.
D’altronde, la pugile napoletana classe 1998 non era certo abituata agli sport di contatto. Il suo futuro, anzi, sembrava essere da tutt’altra parte, più precisamente nella fossa Olimpica.
“Ero Campionessa italiana di tiro a volo, poi mio fratello ha lasciato questa disciplina per fare pugilato e da lì vedevo che il suo rapporto con nostro padre era divenuto sempre più forte”.
Inevitabile, a quel punto, decidere di seguire le sue orme.
“Lui e mio padre mi hanno insegnato a fare pugilato, devo tutto a loro”.
Le donne della boxe italiana: la determinazione di Angela Carini
Avere qualcuno che ti indichi la strada è importante. Ma per proseguirla, bisogna essere forti anche da soli.
Specialmente nei momenti difficili, quando le avversità sembrano prendere il sopravvento.
È per questo che il pugilato italiano, specie negli ultimi anni, sta trovando tra le donne le sue migliori interpreti.
Irma Testa e il suo bronzo a Tokyo 2020 nella classe 57kg, il primo podio Olimpico femminile nella boxe azzurra, sono un esempio lampante. Ma Carini vuole essere la prossima.
“La donna è forte. Abbiamo quella forza interiore, quella grinta, quella determinazione, quella voglia di non accontentarsi e di portare pazienza anche quando ci sono dolori forti”.
"Noi donne possiamo conquistare il mondo”.
Sul ring col papà nel cuore: Angela Carini punta a Parigi 2024 e non solo
Un passo alla volta, fino a quell’ultimo chilometro che trova sempre spazio nella sua mente.
Il prossimo obiettivo di Angela Carini è chiaramente Parigi 2024 e il suo percorso al Torneo di Qualificazione Mondiale di Busto Arsizio è iniziato con una vittoria sulla colombiana Camila Gabriela Camilo Bravo in tre riprese, ai punti (5-0).
“Per me Parigi è una tappa, l’obiettivo è andare lì e vincere”.
Forte, come è sempre stata, soprattutto dopo Tokyo 2020.
La sua prima esperienza Olimpica è terminata agli ottavi di finale. Al rientro dal Giappone, nel 2021, ha dovuto dire addio al suo papà. Un lutto che ha segnato la sua vita e che stava per portarla lontano da quel ring dove proprio lui, per la prima volta, le aveva dato coraggio.
Ma da quel momento di sconforto, è riemersa quella motivazione che l’ha spinta a mettere per la prima volta i guantoni.
“Non volevo più farlo senza mio padre. Però sono tornata perché lo devo a lui. È sempre stato al mio fianco e adesso combattiamo insieme”.
Con l’obiettivo di combattere ancora una volta, fianco a fianco, anche al Roland Garros Stadium di Parigi.