Le prime tracce del pugilato risalgono all'Egitto nel 3000 a.C. Lo sport venne introdotto nelle Olimpiadi Antiche dai Greci nel tardo settimo secolo aC, quando fasciature in pelle venivano utilizzate per ricoprire mani e avambracci dei pugili come protezione.
Sviluppi romani
Più tardi, a Roma, le bende vennero sostituite con i caestus — guanti con inserti e borchie in metallo. Protezioni che non aiutavano granché i gladiatori, visto che gli incontri di pugilato dell'epoca finivano spesso con la morte di uno dei due contendenti.
Boxe amatoriale
Con la caduta dell'impero romano, il pugilato conobbe un brusco stop. Riapparendo solo nel 17° secolo in Inghilterra, mentre il pugilato amatoriale ebbe inizio intorno al 1880. In origine, c'erano cinque categorie di peso: gallo, sotto i 54 chili; piuma, sotto i 57; leggeri, sotto i 63.5; medi, sotto i 73; e massimi, senza limiti di peso.
Storia Olimpica
Quando il pugilato fece il suo debutto Olimpico ai Giochi del 1904 di St. Louis, gli USA, unica squadra a partecipare, vinsero tutte le medaglie. Gli americani continuarono a dominare nella disciplina, conquistando 109 medaglie (48 d'oro) sulle 842 in palio. A seguire Cuba e Russia.
Dall'inclusione nel programma Olimpico, il pugilato è stato sempre presente alle Olimpiadi, tranne che nel 1912 a Stoccolma, in quanto una legge svedese non ne consentiva lo svolgimento nel Paese.
Le regole sono cambiate dagli anni '80: caschetto obbligatorio dal 1984 a Los Angeles; sistema elettronico per i punti per rinforzare l'oggettività del giudizio dal 1992 a Barcellona; sistema punti standardizzato dal 2007.
Il pugilato femminile ha fatto il suo debutto nel 2012 ai Giochi di Londra, quando si è passati dai tradizionali 11 eventi maschili a 10 maschili e 3 femminili.