Pugilato · Diego Lenzi può aprire gli occhi: adesso Parigi 2024 è realtà | Intervista esclusiva

Di Benedetto Giardina
4 min|
Diego Lenzi e Bakyt Toktosun Uulu
Foto di Bozzani/FPI

Se chiudi gli occhi, cosa vedi? “Vedo Parigi”.

Ora la può vedere anche ad occhi aperti, Diego Lenzi. L’ha voluta e l’ha conquistata, passo dopo passo e pugno dopo pugno.

La quota Olimpica per Parigi 2024 nella classe maschile +92kg, il pugile azzurro, se l’è presa sovvertendo i pronostici e credendo nei propri sogni.

Al 1° Torneo di Qualificazione Olimpica Mondiale, il 22enne di Porretta Terme, nel bolognese, ha semplicemente realizzato ciò per cui lavora da anni in palestra e non solo.

Dai campi di calcio al ring, dalle delusioni al successo che racchiude in sé un momento magico per tutta la boxe italiana: quella che Lenzi ha ottenuto a Busto Arsizio è infatti l’ottava quota Olimpica nel pugilato per l’Italia, che a Parigi vuole continuare a stupire.

Poiché i Comitati Olimpici Nazionali (NOC) hanno l'autorità esclusiva per la rappresentanza dei rispettivi Paesi ai Giochi Olimpici, la partecipazione degli atleti ai Giochi di Parigi dipende dalla selezione del proprio NOC dei rappresentanti nella delegazione a Parigi 2024.

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Diego Lenzi: il calcio, Maradona e la passione per il pugilato

È una terra di guantoni celebri, l’Emilia-Romagna.

È la terra di Francesco Damiani, che ha portato l'Italia sul podio dei pesi massimi a Los Angeles 1984, con un argento al collo. Ma emergere nel pugilato non è mai facile, specie per chi non inizia a fare sport su un ring.

Infatti, la passione di Diego Lenzi “nasce un po’ per caso”. Perché come tanti ragazzini italiani della sua età, il primo amore è stato col pallone: “Giocavo a calcio, da prima punta. Diego come Maradona (ride, ndr) col 10 sulle spalle. Ma da bambino, quando perdevo, davo sempre la colpa agli altri”.

È lì che scocca la scintilla: “È nella mia indole cercare di arrivare al top ed era una cosa che col calcio non potevo fare. Adesso, invece, piano piano, ce la sto facendo”.

“Per questo ho voluto provare uno sport individuale e così, per gioco, mi sono appassionato”.

Il cammino di Diego Lenzi verso il torneo di boxe a Parigi 2024

Parigi 2024 è sempre stato un obiettivo per Lenzi. Un obiettivo che ai Giochi Europei 2023 di Cracovia ha dovuto rimandare.

Ma l’appuntamento segnato in rosso sul calendario è sempre stato uno: il Torneo di Qualificazione Mondiale di Busto Arsizio.

Combattere in Italia, con tifosi e amici sugli spalti, inclusi i compagni di squadra – come Aziz Abbes Mohuiidine che si è scatenato in tribuna per lui – doveva dargli una carica in più.

“C’è sempre ansia e in Italia, poi, c’è una pressione in più”.

Eppure, ha iniziato subito con una netta vittoria ai punti, 5-0 su Bakyt Toktosun Uulu del Kirghizistan. Poi una vittoria contesa con lo spagnolo Ayoub Ghadfa Drissi El Aissaoui (WP 3-2), uno che a livello continentale vanta un piazzamento sul podio.

Il successo che ha acceso la fiamma nel cuore di Lenzi, che al termine di quel match non poteva più nascondersi.

Il sogno Olimpico di Diego Lenzi: una medaglia e riportare l’Italia sul podio

È qui che arriva la domanda più semplice: se chiudi gli occhi, cosa vedi?

“Vedo Parigi”. Un urlo, più che una risposta. Uno schiaffo alla scaramanzia e un messaggio a tutta la concorrenza. Inclusa quella più agguerrita, rappresentata dal bahreinita Danis Latypov. Giudizio unanime, nella finale per la quota Olimpica: 5-0 per l’azzurro.

Dalla maglia numero 10 ai guantoni al cielo, inginocchiato sul ring e con le lacrime agli occhi, ma la testa già proiettata al prossimo obiettivo.

“Una medaglia”, non ci gira troppo intorno Lenzi. “A me portare in alto la bandiera italiana non dispiacerebbe... ma viviamo giorno dopo giorno e obiettivo dopo obiettivo: penso a Parigi, a portare in alto il tricolore e l’esercito italiano”.

Perché il tempo di sognare è finalmente finito. Adesso, Diego Lenzi, può vedere Parigi ad occhi aperti.