Dalle scalate con mamma e papà al sogno Parigi 2024: Camilla Moroni si prepara alle OQS di Budapest e si racconta in esclusiva · Arrampicata sportiva

Olympic Qualifier Series
7 minDi Luca Lovelli
Camilla Moroni - Arrampicata sportiva - Italia
(Aurele Bremond)

Le Olympic Qualifier Series di Budapest, in scena da giovedì 20 a domenica 23 giugno, rappresentano l'ultima chance per diversi atleti e atlete per ottenere una quota Olimpica nel BMX freestyle, nel breaking, nello skateboard e nell'arrampicata sportiva in vista dei Giochi di Parigi 2024.

Tra le azzurre in gara alle OQS ungheresi, che arrivano a un mese di sostanza dalla tappa di Shanghai, ci sarà anche Camilla Moroni.

La genovese classe 2001, argento ad aprile in Coppa del mondo, vuole recitare un ruolo da protagonista insieme alla squadra italiana di arrampicata, disciplina inserita nel programma a cinque cerchi a partire da Tokyo 2020.

Nel corso di un'intervista esclusiva rilasciata a Olympics.com, la 23enne racconta le sue sensazioni in vista dell'ormai imminente competizione che verrà trasmessa in diretta su Olympic Channel tramite Olympics.com e tramite l'app ufficiale dei Giochi Olimpici per dispositivi mobili.

Scopri cosa ha detto l'arrampicatrice ligure ai nostri microfoni, ripercorrendo la sua carriera dai primi passi mossi con i genitori fino al podio mondiale 2021 nel boulder.

Poiché i Comitati Olimpici Nazionali (NOC) hanno l'autorità esclusiva per la rappresentanza dei rispettivi Paesi ai Giochi Olimpici, la partecipazione degli atleti ai Giochi di Parigi dipende dalla selezione del proprio NOC dei rappresentanti nella delegazione a Parigi 2024. Clicca qui per consultare il sistema di qualificazione ufficiale per ogni sport.

Camilla Moroni: "Alle OQS di Budapest non sarà facile a livello mentale"

Dopo il nono posto centrato a Shanghai, Moroni è pronta per la decisiva trasferta ungherese.

"Replicare il piazzamento conquistato nella Repubblica Popolare di Cina potrebbe bastare per assicurare un posto all'Italia - spiega -. La testa giocherà un ruolo fondamentale in questo evento. A raggiungere l'obiettivo sarà chi riuscirà a rimanere più calmo e a gestire la tensione. Il primo traguardo per me sarà la qualificazione. Poi, se dovessi farcela, cercherò di farmi trovare nella migliore condizione. Tra Budapest a Parigi ci sarà poco più di un mese. Vorrei andare lì e lottare per il migliore risultato possibile".

L'atleta ligure non vede l'ora di vivere questa nuova esperienza insieme alle star delle altre discipline.

"Le gare multisportive hanno qualcosa in più. Si vive un’atmosfera piena di entusiasmo. È bello per far conoscere il nostro sport a una platea sempre più ampia - aggiunge -. È bellissimo camminare nel piazzale e assistere anche alle gare di altre discipline. Chi è appassionato di skateboard, magari si ferma a vedere pure l'arrampicata. È una buona iniziativa, sia per il pubblico che per noi. È motivante trovare un ambiente con protagonisti di alto livello".

(Slobodan Mišković)

Arrampicata sportiva: "A breve avremo un nuovo centro federale in Trentino"

Per la squadra azzurra sono attese novità in futuro in merito a un nuovo centro federale.

"Quest’anno abbiamo sfruttato una palestra a Milano, che ci ha aiutato a migliorare sotto l’aspetto tecnico nonostante fosse una soluzione provvisoria. Oltre a forza e resistenza, la tecnica è fondamentale e per farlo servono dei professionisti che traccino apposta dei blocchi per noi in modo da migliorare i nostri punti deboli - aggiunge -. Faccio spesso avanti e indietro tra Genova e la Lombardia, perché qui non ci sono strutture adeguate. Ora siamo in attesa del nuovo centro federale di Arco (in Trentino, n.d.r.). Aiuterà moltissimo tutta la nazionale. Speriamo sia pronto entro la fine dell'anno".

Rispetto all'edizione a cinque cerchi di Tokyo, il livello medio si è alzato molto.

"L'inserimento del nostro sport all'interno del programma ha fatto crescere la competitività di atlete e atleti in maniera esponenziale. Da allora, è più difficile rimanere al passo con i migliori. Voglio gareggiare divertendomi. Se ci si diverte, i risultati arrivano. Per le mie caratteristiche, il boulder è la specialità che più mi si addice".

(Jan Virt)

Moroni e l'arrampicata: "Una passione nata da bambina"

Tutto è iniziato grazie ai suoi genitori, con i quali condivide la stessa passione.

"Ho iniziato a praticare la disciplina quando ero ancora piccolissima, perché i miei genitori sono sempre andati a scalare all'aperto nei fine settimana e mi portavano con loro. È nato come un gioco, ma poi ho iniziato ad appassionarmi. Quando frequentavo le scuole medie sono entrata in palestra e ho poi disputato la mia prima competizione regionale. Inizialmente non ero interessata alle gare, ma poi ho scoperto che la competizione mi piaceva. Da lì ho iniziato a partecipare a prove giovanili, alla Coppa Italia ed è poi arrivata la prima convocazione nella nazionale senior".

Papà Riccardo è stato ed è ancora fondamentale nel suo percorso.

"All’epoca non trovavamo allenatori e così mi ha aiutata lui. Il nostro è uno sport giovane e quindi è difficile trovare tecnici che ti seguano in presenza. Mio padre è un ricercatore in ambito fisico e quindi non un vero coach, ma ha studiato tanto per aiutarmi. Mi segue ancora oggi, affiancato da un tracciatore della nazionale azzurra per la parte tecnica".

(Sara Grippo)

La medaglia inattesa in Coppa del mondo IFSC: "un punto di inizio"

La 23enne si presenta in Ungheria forte di un secondo posto conquistato di recente in Coppa del mondo.

"La medaglia è stata inaspettata perché nel 2023 ho fatto un po’ fatica. Essendo la prima gara dell’anno non conoscevo bene il livello medio delle mie rivali e, quindi, trovarmi sul podio è stato inaspettato. Lo vedo come un punto di inizio, perché voglio ancora conquistare medaglie in futuro. Ho vinto anche l'argento ai Mondiali nel 2021. Da allora, il livello internazionale è cresciuto moltissimo".

La speranza è che possano crescere presto nuove leve, capaci magari di seguire le orme di Campioni mondiali del calibro di Matteo Zurloni e Ludovico Fossali.

"Nel settore giovanile azzurro vedo alcune promesse interessanti, ma vorrei ce ne fossero ancora di più. Nello sport è normale che a volte si crei un gap generazionale".

(Jan Virt)

Camilla Moroni "credere in ciò che si fa" e l'impegno per la parità di genere nello sport

L'atleta ligure partecipa al progetto "Never stop her", dedicato allo sport al femminile, promosso da uno dei suoi sponsor.

"Mi sono buttata in questo progetto perché è una tematica a me cara. L’arrampicata è uno sport molto equo, non ho mai avuto problemi in quanto donna. La nostra disciplina rappresenta una bella metafora perché spesso, considerando una componente tecnica molto elevata, uomini e donne riescono a scalare sugli stessi tracciati. In alcuni casi, le donne sono addirittura avvantaggiate per caratteristiche fisiche. Con la nazionale riusciamo spesso a scalare insieme con i ragazzi su alcuni tipi di blocco più verticali".

Infine, non possono mancare i consigli a chi vuole approcciarsi a questa appassionante disciplina.

"A un giovane direi di provarci e di sognare, mettendo impegno in ogni allenamento. Bisogna appoggiarsi alle palestre e chiedere aiuto ai professionisti per riuscire a migliorare. È importante credere in ciò che si fa. Quando ero piccola non avevo tanti mezzi per allenarmi, ma ci ho sempre messo impegno e passione".

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