Ha il sapore buonissimo del regalo inaspettato, quello della staffetta maschile 4x100 misti, che all'alba italiana si congenda nel migliore dei modi dal Tokyo Aquatics Centre, andando a vincere il bronzo dietro USA e Gran Bretagna, lasciando ottime sensazioni sul nuoto maschile azzurro e la consapevolezza che il talento non manca.
Forse il paragone non regge fisicamente, ma l'impresa ha quello stesso significato lì: piccoli Davide tra i quotatissimi Golia, è questa la gara degli azzurri in un'immagine. Prestazione dell'underdog puro di fronte alle potenze mondiali del nuoto.
Anche stavolta, dopo averci dato l'allegria chi nell'individuale chi nella precedente staffetta 4x100 stile, Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi si ripetono come squadra e si divertono a nuotare con USA, Gran Bretagna, Australia e compagnia.
Tocca a Ceccon aprire le danze, ed è un missile, con 53.52 e secondo posto. Ma gli inglesi del mostruoso Adam Peaty sono già in recupero e Martinenghi riesce a tenere la seconda posizione sul filo. Burdisso è quello che stravolge le attese: considerato l'anello più debole della catena - lui che è un duecentista delfino - rispetto ai ritmi dei frazionisti avversari (stiamo parlando di Caeleb Dressel, Matthew Temple e Guy James), è bravo a non farsi staccare dal sorpasso inglese e consegna a Alessandro Miressi un 51.07 che va oltre ogni aspettativa.
Il resto lo fa Alessandro Miressi, che si carica a spalla il tesoretto costruito dai compagni e lo difende con le unghie e con i denti da Australia, ROC, Canada e Giappone, sugellando il tutto col record italiano: 3:29.17.
Nella stessa gara, gli Stati Uniti faranno quello del mondo (3:26.78) e gli inglesi quello europeo (3:27.51), se fosse ancora necessario chiarire il livello in acqua.
Giovani e con tanti margini di crescita: il più grande dei quattro è Alessandro Miressi e ha 22 anni. Bimedagliati loro quattro, per sè e come squadra, bimedagliati alla loro prima Olimpiade, sollevano il morale del nuoto azzurro dopo una nottata in cui l'Italia aveva sperato nel bis del miracolo Paltrinieri e assistito col magone all'ultima discesa in acqua di Federica Pellegrini, con la staffetta 4x100 femminile.
Gregorio Paltrinieri è quarto nei 1500
Ha dato tutto quello che poteva Greg Palt nell'ultima gara indoor prima del fondo puro in aque libere. È una 1500, quella di oggi a Tokyo, in cui i favoriti tradizionali fanno fatica, perchè è il momento d'oro di nuotatori diversi dai soliti millecinquecentisti.
Se Paltrinieri non è al meglio della forma fisica, il tedesco Florian Wellbrock è anche lui spiazzato dagli sprinter Robert Finke - decisamente l'outsider delle lunghezze indoor di Tokyo 2020 - e l'ucraino Mykhailo Romanchuk che ha lo stesso guizzo finale.
Non gli ultimi 200/150 metri per il cambio di ritmo, ma i 50 metri finali ad accelerare come se nei precedenti 1450 si fosse trattato di riscaldamento. È così che si prende l'oro Finke, e Romanchuk l'argento, l'unico - l'ucraino - che riesce a tenere il passo della nuova stella statunitense (secondo oro per lui, dopo gli 800m). Wellbrock, considerato l'avversario numero 1 di Gregorio Paltrinieri, fa il terzo posto. Per Palt, rimane comunque una prestazione al di sopra delle proprie energie e condizione fisica. Negli 800 ha dimostrato ampiamente che siamo di fronte a un super-atleta.
La staffetta 4x100 misti femminile di Federica Pellegrini fa il sesto posto
Il risultato è migliore di quello di Rio 2016, dove le azzurre avevano raggiunto l'ottavo piazzamento. Il sesto posto di Margherita Panziera, Martina Carraro, Elena di Liddo e Federica Pellegrini è la gara che chiude le competizioni femminili del nuoto, ma sarà sicuramente ricordata, senza nulla togliere alle prestazioni delle azzurre, come l'ultima volta che abbiamo visto in vasca Olimpica la Divina, Federica Pellegrini. La sua assenza dalle corsie sarà il termometro che darà la misura non solo dello stato di salute del nuoto italiano, in special modo femminile, ma di tutto il movimento europeo.
Zazzeri settimo nella gara dei velocisti assoluti
Lorenzo Zazzeri conclude la gara dei 50 m con 21.78, tre centesimi in più rispetto alla qualificazione: la tensione da finalissima fa il suo, ma è pur vero che il piazzamento sarebbe stato identico anche mantenendo lo stesso crono. L'oro è dell'indomabile Dressel, record Olimpico e quarto oro di questi Giochi per lui; l'argento va al francese Florent Manaudou, mentre il bronzo è di un emozionatissimo Bruno Fratus, il brasiliano che a, quasi 33 anni, centra l'alloro Olimpico.
"Ciliegina sulla torta questa finale dei 50m della prima, indimenticabile, Olimpiade", come lo stesso Zazzeri aveva dichiarato appena uscito dall'acqua, dopo la semifinale di ieri: forte della consapevolezza di essere tra gli 8 nuotatori più veloci del mondo e di fare parte dell’élite del nuoto.