Naoki Rossi: il prodigio svizzero del pattinaggio artistico che parla cinque lingue, suona il violino ed è un perfezionista

A marzo, il sedicenne ha conquistato la medaglia d'argento ai Mondiali juniores e ora sembra destinato a seguire le orme del connazionale Stephane Lambiel. Ecco la sua intervista esclusiva a Olympics.com.

5 minDi Nick McCarvel e Alessandro Poggi
Naoki Rossi is the world junior silver medallist, 2023
(European Youth Olympic Festival 2023)

Quando il pattinatore svizzero Naoki Rossi aveva solo cinque anni, aveva così tanta energia da continuare a saltare per tutta la casa e i suoi genitori avevano bisogno di qualcosa che lo aiutasse a dormire la notte.

La risposta? Il pattinaggio artistico.

"Mia madre mi portava sul ghiaccio affinché potessi essere almeno un po' stanco prima di andare a letto", ha raccontato a Olympics.com all'inizio di quest'anno dopo aver vinto il bronzo al Festival Olimpico della Gioventù Europea (EYOF) in Italia. "Credo che volesse solo che mi comportassi normalmente, che dormissi in silenzio", aggiunge.

"Ballavo già da quando ero nato".

Ora che ha 16 anni, l'argento mondiale juniores in carica ha sfruttato questa energia per diventare uno dei giovani pattinatori emergenti di questo sport. Il suo obiettivo è seguire le orme del connazionale Stephane Lambiel, medaglia d'argento Olimpica nel 2006.

"Ovviamente sogno i Giochi Olimpici", ride Rossi, che in questa stagione ha fatto coreografare entrambi i suoi programmi da Lambiel. "È uno dei miei obiettivi per il futuro".

Rossi ha fatto tesoro della sua esperienza fuori dal ghiaccio per diventare un pattinatore migliore sul ghiaccio. Ama il K-pop e gli anime, ma suona anche il violino e gli piacciono i film horror. Il giovane nippo-italiano-svizzero parla non meno di cinque lingue e ne sta imparando una sesta.

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Naoki Rossi sull'imparare nuove lingue e suonare il violino

Rossi è cresciuto in Svizzera da madre giapponese e padre italo-svizzero, anche se quella giapponese è stata la prima lingua che ha imparato.

"È stato piuttosto difficile per me parlare la lingua madre in Svizzera, poiché mi relazionavo con mio padre in italiano, con mia madre in giapponese, mentre a scuola si parlava il tedesco", ricorda Rossi. "Era difficile gestire e capire tutto".

Ha imparato anche lo svizzero-tedesco oltre all'inglese. Attualmente sta aggiungendo il coreano al suo repertorio linguistico e sostiene che il potere della comunicazione possa essere davvero forte, soprattutto in uno sport globale come il pattinaggio.

"Attraverso la lingua si possono incontrare nuove persone e fare nuove amicizie", dice. "Conoscendo una lingua diversa si può creare un'intera nuova comunità".

Il suo interesse per la danza e il violino ha lasciato il posto al pattinaggio e due anni fa si è trasferito a Bergamo per allenarsi, vivendo da solo in un appartamento e concentrandosi sull'allenamento.

La sua ascesa ha segnato una notevole impennata per il pattinaggio elvetico negli ultimi tempi, con il connazionale Lucas Britschgi che ha vinto un bronzo all'NHK Trophy il mese scorso - il primo al Grand Prix in 16 anni. Anche Kimmy Repond, che ha appena 16 anni, è una pattinatrice rossocrociata in ascesa grazie all'ottavo posto centrato ai Mondiali del 2023.

Durante i Giochi Olimpici Giovanili di Losanna 2020, Rossi è stato scelto per pattinare un programma di esibizione con Lambiel in occasione della Cerimonia di Apertura dell'evento.

Se questo è stato un segno di ciò che accadrà in futuro, Rossi avrà molto altro da aspettarsi.

Il perfezionista Rossi continua a crescere

"Si vuole dimostrare quello che si fa di solito in allenamento, ma purtroppo nelle gare è sempre difficile", dice Rossi a proposito della sua tendenza a essere perfezionista. "C'è sempre quella sensazione: 'Avrei potuto farlo meglio'. Il pensiero negativo può prendere il sopravvento".

Il perfezionismo può portare a nervosismo, gambe tremanti e stress per Rossi, ma è qualcosa che lui e il suo team stanno affrontando. Ha inoltre una grande passione per quello che fa, come ha dimostrato grazie a una prova brillante nel programma libero dei Mondiali juniores 2023, conquistando la medaglia d'argento.

Quando i giudici gli hanno assegnato il punteggio, Rossi si è stretto il viso con le mani, sopraffatto dall'emozione. L'argento lo ha reso il primo junior svizzero a salire su un podio iridato.

Si sente spinto dal desiderio di essere così bravo e fa di nuovo riferimento al suo perfezionismo: "Non è una cosa negativa. È anche la ragione per cui continuo a lottare", dice. "Se una gara non è andata bene o come avrei voluto, c'è sempre quella dopo. Non è la fine. Posso sempre continuare a pattinare e fare prestazioni migliori".

Atleti come Yuzuru Hanyu, Nathan Chen e Uno Shoma sono i suoi eroi, sottolineando come le performance, i costumi e la musica di Hanyu siano per lui "fonte di ispirazione".

Lo riporta a quel ragazzino che non riusciva a stare fermo. Sì, pattinare lo aiuta a stancarsi la sera, ma la passione per quello che fa è ciò che lo spinge a migliorare sempre di più.

"Amo davvero la musica, le transizioni e la mia interpretazione dei brani", spiega. "È il motivo per cui ho iniziato a pattinare".

Se verrà selezionato dal Comitato Olimpico Svizzero, Rossi potrebbe diventare uno degli atleti da tenere d'occhio ai prossimi Giochi Olimpici Giovanili invernali di Gangwon 2024.

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