Asia Lanzi si racconta tra skateboard, amicizie e l'obiettivo Parigi 2024

La prima atleta donna a rappresentare l'Italia nello skateboarding ai Giochi Olimpici ha parlato con Olympics.com dei suoi momenti speciali in pista e fuori.

4 minDi Gisella Fava e Benedetto Giardina
asia lanzi tokyo 2020
(Getty Images)

Lo skateboard ha fatto il proprio esordio ai Giochi Olimpici nell’edizione di Tokyo 2020 e per l’Italia, Asia Lanzi è stata l’unica atleta donna presente nella competizione, partecipando alla gara di street femminile.

La giovane skater italiana, che da poco ha compiuto 21 anni, ha iniziato il percorso di qualificazione a Parigi 2024 l'estate scorsa, in occasione della tappa del World Street Skateboarding a Roma 2022, a sette mesi dall’infortunio al legamento crociato.

Lanzi tornerà in azione in occasione del Campionato del mondo di Street Skateboarding, che si disputerà dal 29 gennaio al 5 febbraio prossimi a Sharjah, neli Emirati Arabi Uniti.

"Voglio dare tutta me stessa per poter partecipare", ha dichiarato Lanzi in merito alla possibilità di una seconda presenza ai Giochi Olimpici. Ma non solo questo: "Se riesco ad arrivare a quell’obiettivo, voglio sicuramente far meglio dell'altra volta". A Tokyo, l'azzurra ha chiuso al quattordicesimo posto nella gara di street femminile. "Sono contenta di quel risultato, però bisogna far meglio".

(Archivio privato Asia Lanzi)

La skater azzurra Asia Lanzi: "Voglio esserci a Parigi 2024"

Le ambizioni non mancano, alla prima donna italiana nella storia dello skateboard ai Giochi Olimpici. Tolti gli occhiali (adesso porta le lenti a contatto) e superato il trauma dell’infortunio, Asia Lanzi si è rimessa subito in pista: "Quando sono in gara sono ancora super concentrata. Ho gareggiato a Roma per tornare un po’ anche nel modo delle gare. Tutto qui. Tutti i miei amici mi hanno fatto i complimenti, perché almeno mi sono messa in gioco. Erano proprio meravigliati che fossi in gara".

Poi, ci sono anche amicizie da coltivare nel park: "Con alcune ci conosciamo da quasi una decina d’anni, perché avevo iniziato con le prime gare della World Cup a Parigi, al Far'n'High. Candy [Jacobs], Keet [Oldenbeuving] e Lore [Bruggeman] le ho conosciute così. Poi altre, come Margie [Margielyn Didal], sono diventate amiche col passare delle gare. Margie è veramente troppo simpatica, gasa tutti con quei trick che fa solo lei, è fantastica".

Lo skateboard donato a Papa Francesco

Lanzi, lo scorso maggio, ha fatto parte della delegazione speciale di atleti ricevuta da Papa Francesco, in occasione del centenario della della **Federazione Italiana Sport Rotellistici (**FISR). È stata proprio lei a regalare uno skateboard al Santo Padre: "Non è una cosa che capita tutti i giorni. Quando Sabatino Aracu, il presidente della federazione, gli ha detto che eravamo tutti giovani centenari, si è girato per chiedere se fossi io la centenaria".

Qualche mese dopo, si sarebbero tenuti i World Skate Games a Buenos Aires, proprio nella terra d’origine di Bergoglio, che ha consigliato agli atleti presenti di andare a bere mate, da buon intenditore di specialità argentine.

Un momento speciale, da aggiungere ai ricordi più belli vissuti sullo skate: "Il più bello - prosegue - è stato quando mi sono qualificata alle Olimpiadi. Dopo tutti i sacrifici, pensavo di non essere entrata e alla fine ce l’ho fatta". Non mancano anche i ricordi più strani: "Per una gara a Parigi, avevamo prenotato un appartamento, ma nessuno ci rispondeva. Alle sette di sera abbiamo dovuto cercare un alloggio perché il proprietario era morto e non ci avevano avvisato".

(Archivio privato Asia Lanzi)

Una passione di famiglia, dallo snowboard allo skate

Quella dello skateboard è una passione comune in casa Lanzi, a partire da papà Gabriele: "Quando aveva 14 anni, ha visto un film che si chiama Trashin: Corsa al massacro, dove andavano in skate. Andava alle poste di Borgo Panigale con gli amici ed erano sono loro. Quando ha conosciuto mia madre, Barbara, le ha insegnato ad andare sullo snowboard e anche io ho iniziato così. Prima mi teneva al guinzaglio, poi una vola sono scivolata e ho fatto la pista da sola: avevo 4 o 5 anni. Ogni tanto viene in skate pure lui, ma ci prendiamo in giro sempre perché poi ha dolore al ginocchio...".

Dalla neve - che resta sempre una passione - alla strada. O allo skate park, un luogo che - sulla spinta di Tokyo 2020 - si sta affollando sempre di più anche in Italia: "È cambiata la mentalità. Per lo Skate Day [21 giugno] a Bologna, erano in tanti a vederci in Piazza Maggiore". E sono in tanti, dopo gli ultimi Giochi Olimpici, a coltivare il sogno che Asia Lanzi è riuscita a realizzare: "Ci sono un paio di ragazzini che si stanno spingendo veramente tanto, se continuano così ce la possono fare, tranquillamente".

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