Oney Tapia, un oro che fa cantare: l'azzurro trionfa nel lancio del disco F11 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024
"Poi, una notte di settembre mi svegliai" e aveva un oro al collo. Quello che Oney Tapia non aveva mai ottenuto, prima dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Quelli di un sogno dal quale s'è svegliato, felice come non mai.
Ha il colore dell'oro e la voce celestiale di chi vuole solo cantare di gioia, il sogno realizzato dall'azzurro nel lancio del disco F11: al quinto lancio, supera per la prima - e unica - volta i 40 metri, fa segnare un 41,92m che vale la testa della gara e con un solo tentativo rimasto, lascia agli avversari tutta la pressione del caso.
Quella che ha saputo gestire alla perfezione, il 48enne originario dell'Avana, che in Italia ha iniziato col baseball prima dell'incidente sul lavoro che nel 2011 lo ha portato a perdere la vista, ma non la passione per lo sport.
Aveva già tre medaglie Paralimpiche nel palmarès: un argento a Rio 2016 e due bronzi a Tokyo 2020 (uno dei quali nel getto del peso), ma la quarta è un oro che tanto mancava nella sua splendida bacheca.
Un oro festeggiato a modo suo, perché il suono della campana dello Stade de France ha poco a che vedere con la sua intonazione, splendida, ai microfoni della RAI.
E dopo la vittoria, dedica a tutti la sua versione di Io vagabondo dei Nomadi, per celebrare come solo lui sa e può la quarta medaglia e il secondo oro dell'atletica Paralimpica italiana a Parigi, dopo quello di Rigivan Ganeshamoorthy sempre nel lancio del disco, categoria F52.
Oney Tapia oro nel lancio del disco F11: com'è andata la gara · Giochi Paralimpici di Parigi 2024
Non è stato un inizio semplice, quello di Oney Tapia nella finale di lancio del disco F11 a Parigi 2024. La pioggia, innanzitutto, non è stata clemente. Ma nella testa c'era anche la precedente finale di getto del peso, in cui è arrivato settimo.
I primi due lanci sono un 37,11m e un 35,37m, poi si scioglie e inizia a flirtare con i 40 metri: 39,65m al terzo tentativo, quanto basta per insediarsi nel podio virtuale.
L'unico sopra i 40 metri, fino a quel momento, è l'iraniano Hassan Bajoulvand, con 41,75m al secondo tentativo. Tapia paga un piccolo problema di equilibrio al quarto lancio (33,91m), poi alza il velo al suo capolavoro: 41,92m al quinto lancio, quello che lo proietta in testa con un solo tentativo rimasto per tutti i concorrenti in gara.
Il brasiliano Alessandro Rodrigo da Silva, detentore del record del mondo, che al terzo lancio aveva messo paura all'azzurro, si migliora: il 38,84m finale però non basta per andare sul podio. Non fanno paura neanche i 39,15m di Mahdi Olad (IRI) e i 39,60m di Alvaro del Amo Cano (ESP), con Tapia già certo di una medaglia.
L'unico che può contendergli l'oro è sempre Bajoulvand, che senza slancio riesce ancora a superare i 40 metri, ma si ferma a 40,44m. È la certezza che Tapia aspettava per festeggiare: va nuovamente in pedana per l'ultimo tentativo (39,09m), ma sa già di essere campione Paralimpico, per la prima volta in carriera.
Un oro, il primo ai Giochi per lui, da aggiungere a quello ottenuto quest'anno ai Mondiali di Kobe e a quelli Europei del 2016 e 2018, per un Grande Slam finalmente completo, nel lancio del disco. Un oro che porta l'Italia a quota 14, come a Tokyo 2020.
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Oney Tapia canta la sua gioia per l'oro: "Lo sport è questo, si cade e ci si rialza" · Atletica Paralimpica
"Non vedevo l'ora che arrivasse questo momento". È un inno alla gioia, quello che Oney Tapia canta - letteralmente - con l'oro Paralimpico al collo.
Alla Rai, dopo aver trionfato nel lancio del disco F11, l'azzurro ha voluto condividere questa felicità con tutti quelli che lo hanno sostenuto: "Innanzitutto voglio mandare un saluto alle mie figlie, hanno sofferto tantissimo per il getto del peso, hanno pianto. Poi un gruppo di tifose della Brixia dove c'è la mia piccolina che fa ginnastica artistica, Nino e Sergio, questo ragazzo [Francesco La Versa, il suo assistente] con cui abbiamo creato sintonia in pedana. Vorrei salutare i miei follower, mi hanno scritto in tanti, ancora non ho capito quello che ho combinato, ma vi risponderò uno alla volta. Sono contento, abbiamo sofferto tantissimo nel getto del peso, ci siamo ripresi quello che ci mancava".
"Lo sport è questo - prosegue - si cade e ci si rialza e alla fine uno si diverte. Con la pioggia purtroppo non vado, avevo lanciato piano e ho impostato il lancio cercando la posizione più sicura. Quando abbiamo messo le prime misure, lui mi ha detto adesso divertiti".
E si è divertito eccome, Tapia. Si è divertito al punto da vincere l'ultimo oro mancante nella sua carriera da discobolo, nonché quell'oro tanto inseguito ai Giochi Paralimpici: "Mi mancava nella bacheca, adesso posso mettere un oro, un argento e due bronzi. È una bacheca bellissima".
Poi, lo show. L'altro, dopo quello straordinario in pedana, stavolta col microfono tutto per sé. "Io, un giorno crescerò, e nel cielo della vita volerò". Parole e musica di Io Vagabondo dei Nomadi, con questo gigante dell'atletica Paralimpica italiana a cantare per regalare altre emozioni, dopo quelle di una finale straordinaria.
Atletica Paralimpica: il podio finale del lancio del disco F11 uomini · Parigi 2024
Qui di seguito il podio finale della competizione.
- 🥇 Oney Tapia (ITA). 41,92m
- 🥈 Hassan Bajoulvand (IRI) - 41,75m
- 🥉 Alvaro del Amo Cano (ESP) - 39,60m
Per Tapia è la quarta medaglia in carriera ai Giochi Paralimpici.
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