Atletica Paralimpica

L’atletica Paralimpica è uno sport aperto a tutte le classificazioni di disabilità fisiche, visive e intellettive. Non si può negare il suo successo, come evidenziato dal gran numero di gare presenti in ogni edizione dei Giochi Paralimpici. Prendiamo ad esempio i 100 metri: i Giochi Olimpici prevedono due finali (una per gli uomini e una per le donne), mentre i più recenti Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 ne hanno avute 29 (16 maschili e 13 femminili).

L’atletica su sedia a rotelle è nata nel 1952, quando atleti con lesioni al midollo spinale hanno preso parte a una gara di giavellotto ai Giochi di Stoke Mandeville. L’atletica Paralimpica è stata uno dei primi sport, su un totale di otto, a essere aggiunto al programma inaugurale dei Giochi Paralimpici di Roma 1960. Comprende un’ampia gamma di eventi su pista (escluse le corse a ostacoli e la marcia), gare di salto (escluso il salto con l’asta), eventi di lancio (escluso il lancio del martello) e, naturalmente, l’evento principe su strada: la maratona (dal 1984).

Breve panoramica delle regole

A seconda della loro classificazione di disabilità, gli atleti possono gareggiare utilizzando una sedia a rotelle (a tre ruote), le protesi o delle sedie da gara. A seconda del loro livello di disabilità, gli atleti non vedenti possono essere accompagnati da un atleta-guida per la corsa o da un accompagnatore per le gare di lancio e salto. Tuttavia, non tutte le classificazioni di disabilità sono idonee a competere in tutti gli eventi.

Disabilità ammesse

Tutti i tipi di disabilità.

Paraplegia, quadriplegia ed equivalenti, amputazione ed equivalenti, cecità e ipovisione, paralisi cerebrale, disturbi intellettivi, bassa statura.

Classificazione

Lettera: T = pista (Track) o F = campo (field)

Numero: primo numero (la decina): 1 = disturbo della vista, 2 = disturbo intellettivo, 3 = disturbi della coordinazione (in piedi o seduti), 4 = bassa statura, amputazione o deficit degli arti, 5 = sedia a rotelle (corsa o lancio), 6 = arto inferiore in competizione con protesi.

Secondo numero (l’unità): gravità della disabilità dove 1 è la disabilità più grave mentre 8 è quella più lieve.