La casa spirituale del sumo, la Kokugikan Arena, ha ospitato il pugilato alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Il primo torneo olimpico gestito dalla Task Force Pugilato del CIO si è rivelato un enorme successo, con una chiara mancanza di polemiche sui giudizi che avevano rovinato alcuni Giochi precedenti.
Cuba e Gran Bretagna sono state le uniche nazioni a vincere più ori sul ring, mentre l'espansione delle categorie di peso femminili da tre a cinque ha aiutato la Turchia a vincere il suo primo oro nella boxe, mentre Giappone e Bulgaria hanno conquistato i primi titoli femminili.
Anche le Filippine sono state tra i grandi protagonisti con tre medaglie nei migliori Giochi di sempre della nazione, mentre gli Stati Uniti non sono riusciti a salire sul gradino più alto del podio per la prima volta dal 2008, anche se quattro medaglie rappresentano il miglior bottino dal 2000.
Continua a leggere per alcuni dei momenti memorabili, un riepilogo dei vincitori delle medaglie e chi tenere d'occhio in vista di Parigi 2024.
I cinque migliori momentoi del pugilato a Tokyo 2020 in 2021
Ecco alcuni degli punti salienti del pugilato a Tokyo 2020.
1: Arlen Lopez e Julio Cesar La Cruz per la rinascita cubana
Cuba è tornata a dominare a Tokyo, vincendo quattro ori e un bronzo nel pugilato maschile.
Roniel Iglesias ha dato il via alle danze battendo Pat McCormack nella finale dei pesi welter.
McCormack è andato al tappeto all'inizio del secondo round dopo un solido sinistro di Iglesias, ma l'arbitro l'ha giudicata una scivolata piuttosto che un knockdown. Ha avuto poca influenza sul risultato in quanto il cubano ha battuto il campione dei Giochi Europei con una decisione unanime ai punti.
È stato un trionfo per il 32enne mancino alla sua quarta Olimpiade dopo il bronzo di Pechino 2008 e l'oro di Londra 2012 nei pesi welter leggeri, e una controversa eliminazione ai quarti di finale nei pesi welter a Rio 2016.
Arlen Lopez ha battuto un altro pugile britannico, Ben Whittaker, nella finale dei massimi leggeri ottenendo il secondo oro cubano a Tokyo.
Whittaker non è mai stato in grado di rientrare nell'incontro dopo essere stato troppo passivo nel round di apertura, e la sua delusione per la sconfitta si è manifestata con il rifiuto di indossare la medaglia d'argento durante la cerimonia della vittoria.
Non ha scalfito Lopez, che ha dato seguito al suo oro nei pesi medi a Rio con un secondo titolo olimpico in una classe di peso superiore.
La medaglia d'oro di Rio nei pesi massimi leggeri, Julio Cesar La Cruz, ha cercato di fare la stessa cosa nella finale dei pesi massimi contro il campione del mondo Muslim Gadzhimagomedov (ROC).
Un vero e proprio scontro di stili con la domanda se il risoluto Gadzhimagomedov – che aveva sopraffatto sul piano fisico i suoi precedenti avversari – potesse far sentire la sua prestanza anche contro il veloce e scattante cubano.
Alla fine, c'è stata a malapena partita, con La Cruz che ha fornito una vera lezione facendo sembrare molto ordinario un altro grande pugile. Gadzhimagomedov è riuscito a malapena a sferrare un pugno con il movimento e la velocità di mano di La Cruz un vero spettacolo da vedere.
Il 31enne capitano cubano della boxe è stato semplicemente magnifico lasciando l'avversario frustrato a fine incontro.
All'ultima giornata, Andy Cruz ha completato il poker cubano battendo nella finale dei pesi leggeri Keyshawn Davis.
Cruz aveva battuto l'americano sia nelle finali dei Giochi Panamericani che nei Campionati del Mondo nel 2019, e lo ha fatto di nuovo a Tokyo.
Il 26enne ha iniziato con più vivacità e Davis, di cui si è già parlato come potenziale campione del mondo nei ranghi professionistici, ha faticato a sferrare colpi significativi.
Davis si è aggiudicato il secondo round su tutti e cinque i tabellini dei giudici restando davanti per un giudice e in parità per gli altri quattro. Ma è stato Cruz ad alzare l'intensità nel terzo round, sferrando i pugni più nitidi e imponendosi per 4-1.
Andre Ward (Atene 2004) rimane così l'ultimo campione olimpico di pugilato maschile degli Stati Uniti con Cuba che porta il bottino totale di medaglie d'oro a 41, appena nove dietro i rivali nordamericani.
2: Kellie Harrington segue Katie Taylor nei cuori irlandesi
Come campionessa del mondo dei pesi leggeri 2018, Kellie Harrington aveva genuine speranze di vincere l'oro a Tokyo.
Harrington aveva fatto notizia allo Strandja Memorial a febbraio quando aveva fatto conoscere chiaramente il suo pensiero ai giudici di Sofia dopo aver perso per una decisione molto discutibile nei quarti di finale.
Ha dato prova delle sue qualità vincendo le qualificazioni europee a Parigi, con un successo su Caroline Dubois in finale dopo aver superato la professionista francese Maiva Hamadouche.
Arrivata facilmente alla semifinale, ha sfidato la tailandese Sudaporn Seesondee – che aveva battuto Dubois ai quarti - nella ripetizione della finale mondiale del 2018.
Come a Nuova Delhi tre anni fa, è stato un incontro molto equilibrato con entrambe le pugili che combattevano da guardia sinistra mettendo in mostra stili e abilità simili.
Ed esattamente come nel 2018, è stata Harrington a vincere ai punti con un 3-2, qualificandosi per finale contro la campionessa del mondo in carica Beatriz Ferreira.
L'implacabile brasiliana era considerata la favorita e la sua aggressività le è stata utile negli scambi di apertura.
Ma Harrington l'ha ridimensionata nei primi due minuti e ha capito esattamente cosa doveva fare. Ha confuso Ferreira cambiando guardia e ha colpito la sua avversaria con precisione quasi infallibile.
Una decisione unanime per le lacrime di gioia di Harrington sul ring abbinate a scene gioiose a Portland Row, Dublino, dove la sua famiglia e i suoi amici hanno guardato l'incontro su un grande schermo domenica mattina presto.
Harrington, che lavora part-time come addetta alle pulizie ospedaliere, si sta prendendo del tempo per "ricaricarsi" prima di decidere se seguire la campionessa dei pesi leggeri di Londra 2012 Katie Taylor nei ranghi professionisti.
Parigi 2024 è un'altra opzione ma a prescindere dalla sua decisione, la Harrington si è già aggiudicata un posto tra gli eroi Olimpici irlandesi.
3: Hebert Sousa sorprende Oleksandr Khyzhniak nei pesi medi
Se c'era qualcosa di simile a una certezza nel pugilato in vista di Tokyo 2020, era che Oleksandr Khyzhniak avrebbe prolungato il suo record di imbattibilità che dura da cinque anni conquistando l'oro nei pesi medi.
Il campione del mondo 2018 ha saltato la competizione dell'anno successivo, ma ha dimostrato di essere il miglior peso medio nella boxe olimpica alle qualificazioni europee riprogrammate di aprile a Parigi con la vittoria in finale sul suo successore russo Gleb Bakshi.
L'ucraino, la cui ultima sconfitta era arrivata nei pesi massimi leggeri nelle qualificazioni per Rio 2016, ha vinto uno degli incontri del torneo contro Eumir Marcial delle Filippine in semifinale. Ci sono stati segni di vulnerabilità in un incontro pieno di scambi potenti, ma Khyzhniak si è imposto con un grande ultimo round vincendo 3-2.
I pronostici sembravano rispettati quando Khyzhniak si è aggiudicato i primi due round in finale contro Hebert Sousa.
Il brasiliano non sembrava avere risposte all'aggressività dal gong iniziale della testa di serie numero uno, ad eccezione di un paio di solidi diretti alla fine del secondo round. Ma aveva in serbo una sorpresa.
Khyzhniak in vantaggio di due punti su tutti e cinque i tabellini dei giudici, aveva solo bisogno di non farsi prendere per vincere l'oro, ma ha continuato a caricare in avanti con Sousa che cercava di caricare il montante destro.
A metà della terza ripresa, l'ucraino è rimasto scoperto e Sousa ha sferrato un duro gancio mancino alla mascella.
Il favorito sembrava stordito quando si è immediatamente rialzato piuttosto che prendersi il tempo necessario per riacquistare i sensi. Le sue gambe sembravano di gelatina mentre si appoggiava all'arbitro prima di protestare quando è stato giudicato inadatto a continuare.
Gioia per Sousa con un incredulo Khyzhniak che riprendeva la sua posizione come per ripartire, ma l'incontro era finito e il 23enne brasiliano era campione olimpico.
4: Gloria per Giappone, Bulgaria e la turca Busenaz Surmeneli
L'espansione delle classi di peso femminile da tre a cinque a Tokyo riflette la crescita di questo sport e c'è stata gioia per i tifosi di casa nel primo torneo olimpico femminile dei pesi piuma.
IRIE Sena ha utilizzato tutta la sua velocità per battere la filippina Nesthy Petecio e vincere l'oro a Tokyo.
Dopo aver superato 3-2 ai punti Maria Nechita e Karriss Artingstall, la 20enne è stata più convincente in finale.
Petecio è migliorata nel secondo round, ma Irie si è aggiudicata il terzo su tutti e cinque i tabellini dei giudici diventando la prima campionessa olimpica giapponese nel pugilato femminile.
Primo oro nel pugilato femminile anche per la Bulgaria con Stoyka Krasteva, due volte medaglia d'argento ai Mondiali.
La 35enne ha avuto la meglio sull'altra mancina Buse Naz Cakiroglu convincendo i giudici con il suo jab.
Krasteva si era ritirata nel 2018, ma è tornata per vincere il primo oro nel pugilato del suo paese da Atlanta 1996.
La delusione per la Turchia non è durata molto perché Busenaz Surmeneli si è aggiudicata il titolo nella categoria welter femminile.
Dopo aver agevolmente raggiunto la finale, la campionessa del mondo 2019 non è sembrata al meglio contro Gu Hong che colpiva d'incontro e non lasciava che la sua avversaria trovasse il ritmo giusto. La cinese si è vista sottrarre un punto per una trattenuta mentre Surmeneli è stata contata in piedi fino a otto dopo aver ricevuto un paio di colpi ben assestati.
E' stata tutt'altro che una classica del pugilato, ma i giudici hanno assegnato un 3-0 in favore della Surmeneli con quella deduzione di punti che non ha avuto un peso alla fine. Mentre Gu sembrava non convinta della decisione, la 23enne di Trabzon era entusiasta di aver fatto la storia della boxe.
5: Doppia gioia per la Gran Bretagna
Galal Yafai e Lauren Price hanno permesso alla Gran Bretagna di unirsi a Cuba come uniche nazioni a vincere più di un oro nel pugilato a Tokyo 2020.
Yafai si è imposto nella difficile categoria maschile dei pesi mosca, battendo il mancino kazako Saken Bibossinov in semifinale avvicinandosi all'avversario e attaccando sin dal gong.
Bibossinov è stato contato fino a otto in piedi nel primo minuto dopo aver ricevuto un diretto sinistro e Yafai ha saputo resistere alla pressione dell'avversario nella seconda ripresa.
Lotta all'ultimo respiro nel terzo e decisivo round con Yafai che è restato calmo nonostante qualche brutto colpo ricevuto vincendo per 3-2.
Nella finale per l'oro ha incontrato Carlo Paalam che aveva battuto il campione di Rio 2016 Shakhobidin Zoirov nei quarti di finale.
All'inizio nessuno dei due faceva passi indietro, ma Yafai ha sferrato un grande sinistro seguito da un solido destro per un knockdown raro nei pesi mosca.
I cinque giudici a bordo ring hanno però segnato solo 10-9 anziché 10-8, ma quattro di loro hanno assegnato a Yafai un secondo round molto equilibrato mettendolo in posizione di comando in vista dell'ultima ripresa.
Il britannico ne ha approfittato, sapendo che doveva solo restare fuori dai guai per vincere ai punti. E così è stato con Paalam incapace di sferrare pugni seri.
Il più giovane di tre fratelli nel pugilato, Yafai ora sembra destinato a seguire l'olimpionico di Pechino 2008 e campione mondiale a livello professionistico Kai e l'ex campione europeo Gamal nei professionisti.
Dopo un'equilibrata semifinale nei pesi medi con Nouchka Fontijn, Lauren Price ha aggiunto al titolo mondiale anche quello olimpico a Tokyo.
Price, che gioca nella nazionale gallese di calcio e ha vinto un mondiale nella kickboxing, è stata troppo veloce e accurata per il bronzo di Rio LI Qian.
La 27enne mancina è riuscita a entrare nella guardia della cinese, andando a segno con il jab giusto e con alcune combinazioni veloci per vincere con una decisione all'unanimità.
Il bottino di sei medaglie della Gran Bretagna ha superato le cinque di Londra 2012, anche se in casa gli ori erano stati tre.
Un Ultimo Sguardo
Bakhodir Jalolov è pronto per una redditizia carriera da professionista dopo aver vinto l'oro dei pesi super-massimi a Tokyo.
L'uzbeko che si allena in California è stato battuto nei quarti di finale a Rio 2016 Joe Joyce (che ha vinto, poi, la medaglia d’argento) e ha vinto otto incontri da professionista prima di partecipare ai suoi secondi Giochi.
Come nel loro incontro dei quarti di finale ai Campionati del mondo 2019, che Jalolov ha vinto per KO sulla sua strada vesto l'oro, Richard Torres degli Stati Uniti non ha potuto niente contro un pugile nettamente superiore sia in altezza sia in allungo.
Torres in realtà ha vinto il primo round con tre scorecard, ma, alla fine, è stato Jalolov a portarsi a casa la vittoria con un chiaro verdetto.
Questa è stata l’ultima apparizione ai Giochi per Mira Potkonen che ha vinto la sua seconda medaglia di bronzo nei pesi leggeri.
A 40 anni, la finlandese sarebbe stata, di norma, troppo vecchia per competere nel pugilato olimpico, ma i Giochi sarebbero dovuti tenersi lo scorso anno, quando ancora avrebbe potuto partecipare.
Potkonen, che ha sconfitto Katie Taylor a Rio conquistando il bronzo, ha concluso la sua carriera sul podio, una seconda volta, vincendo in semifinale contro Beatriz Ferreira.
Mary Kom non è riuscita a salire sul podio alla sua ultima apparizione olimpica, e la star indiana ha avuto un finale molto strano ai suoi Giochi di Tokyo.
La 38enne ha perso negli ottavi di finale contro la storica rivale Ingrit Valencia della Colombia per split decision; tuttavia, non si è resa conto di essere stata battuta fino a quando non ha visto i risultati dell’incontro su un post sui social media ore dopo.
La madre di quattro figli, Kom, intende continuare a combattere e sogna un'altra possibilità ai Campionati del mondo, dove potrà competere nella sua categoria preferita: i pesi mosca leggeri.
Albert Batyrgaziev ha vinto l'unico oro nel pugilato per il ROC a Tokyo, avendo avuto il meglio su Duke Ragan nella finale maschile dei pesi piuma.
I due 23enni sono entrambi arrivati in Giappone dopo un’esperienza nei professionisti. Batyrgaziev ha anche potuto vendicare la sua sconfitta contro il cubano Lazaro Alvarez, ai Mondiali del 2019, in semifinale per split decision.
L'ex kick boxer del Daghestan ha fatto la storia, diventando il primo professionista a vincere un oro olimpico nel pugilato.
Crede che ci sia poca differenza tra il pugilato olimpico e gli incontri da professionista. Ha detto: "Penso che essere qui per qualsiasi atleta significa che è già un professionista o quasi. Qui a questi Giochi, qualsiasi atleta può considerarsi un professionista”.
Ragan non è stato in grado di resistere al ritmo rapido del suo avversario, in particolare nei primi due round e, da professionista, apprezzerebbe una rivincita in un incontro più lungo.
Ha detto: "Se ciò accadrà, non vedo davvero l'ora di vendicarmi. Sono abbastanza sicuro che tutti quelli che ci hanno visto Olimpiadi vorrebbero vederci di nuovo, soprattutto se ad un livello più alto".
Ciao Parigi 2024
A soli tre anni da Parigi, c'è la possibilità di rivedere alcuni dei campioni cubani come Julio Cesar La Cruz che potrebbe puntare alla terza medaglia d'oro.
Molti dei vincitori di medaglie, senza dubbio, si uniranno ai professionisti, ma l'indiana Lovlina Borgohain potrebbe puntare all'oro dopo aver vinto il bronzo nei pesi welter femminili.
Dopo sei medaglie a Rio 2016 di cui due ori, la Francia non è riuscita a salire sul podio a Tokyo: Billal Bennama, un valido candidato per la medaglia nei Pesi Mosca, è stato sconfitto in modo inatteso; la medaglia d'argento dei Pesi Leggeri di Rio, Sofiane Oumiha, invece, è stata battuta da Keyshawn Davis.
Sperano di fare molto meglio sul terreno di casa con il 23enne Bennama – che ha vinto le qualificazioni europee e si è sentito un po' penalizzato dai giudici nella sua sconfitta contro la medaglia di bronzo Saken Bibbosinov – che ha detto a L’Equipe che avrebbe “pensato a Parigi”.
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Quando i migliori pugili si affronteranno di nuovo?
I Campionati del Mondo maschili di pugilato AIBA si terranno a Belgrado dal 26 ottobre al 6 novembre.
I Campionati del Mondo femminili di pugilato AIBA sono in programma per ottobre con sede e date ancora da confermare.
L'AIBA ha aumentato il numero delle classi di peso maschili ai suoi Campionati del Mondo da 10 a 13 e le classi di peso femminili da 10 a 12.
Elenco completo delle medaglie del pugilato a Tokyo 2020 nel 2021
Pesi Mosca - D (51kg)
Oro - Stoyka Krasteva (BUL)
Argento - Buse Naz Cakiroglu (TUR)
Bronzo - NAMIKI Tsukimi (JPN), HUANG Hsiao-Wen (TPE)
Pesi Piuma - D (57kg)
Oro - IRIE Sena (JPN)
Argento - Nesthy Petecio (PHI)
Bronzo - Karriss Artingstall (GBR), Irma Testa (ITA)
Pesi Leggeri - D (60kg)
Oro - Kellie Harrington (IRL)
Argento - Beatriz Ferreira (BRA)
Bronzo - Sudaporn Seesondee (THA), Mira Potkonen (FIN)
Pesi Welter - D (69kg)
Oro - Busenaz Surmeneli (TUR)
Argento - Gu Hong (CHN)
Bronzo - Lovlina Borgohain (IND), Oshae Jones (USA)
Pesi Medi - D (75kg)
Oro - Lauren Price (GBR)
Argento - LI Qian (CHN)
Bronzo - Nouchka Fontijn (NED), Zenfira Magomedalieva (ROC)
Pesi Mosca - U (52kg)
Oro - Galal Yafai (GBR)
Argento - Carlo Paalam (PHI)
Bronzo - Saken Bibossinov (KAZ), TANAKA Ryomei (JPN)
Pesi Piuma - U (57kg)
Oro - Albert Batyrgaziev (ROC)
Argento - Duke Ragan (USA)
Bronzo - Lazaro Alvarez (CUB), Samuel Takyi (GHA)
Pesi Leggeri - U (63kg)
Oro - Andy Cruz (CUB)
Argento - Keyshawn Davis (USA)
Bronzo - Harry Garside (AUS), Hovhannes Bachkov (ARM)
Pesi Welter - U (69kg)
Oro - Roniel Iglesias (CUB)
Argento - Pat McCormack (GBR)
Bronzo - Andrei Zamkovoi (ROC), Aidan Walsh (IRL)
Pesi Medi - U (75kg)
Oro - Hebert Sousa (BRA)
Argento - Oleksander Khyzhniak (UKR)
Bronzo - Gleb Bakshi (ROC), Eumir Marcial (PHI)
Mesi Massimi Leggeri - U (81kg)
Oro - Arlen Lopez (CUB)
Argento - Ben Whittaker (GBR)
Bronzo - Loren Alfonso (AZE), Imam Khataev (ROC)
Pesi Massimi - U (91kg)
Oro - Julio Cesar La Cruz (CUB)
Argento - Muslim Gadzhimagomedov (ROC)
Bronzo - Abner Teixeira (BRA), David Nyika (NZL)
Pesi Super-Massimi - U (+91kg)
Oro - Bakhodir Jalolov (UZB)
Argento - Richard Torres Jr (USA)
Bronzo - Frazer Clarke (GBR), Kamshybek Kunkabayev (KAZ)