Assunta Scutto sogna l'esordio a Parigi 2024 e pensa in grande: "Siamo una grande squadra, possiamo puntare a più medaglie" · Judo

Di Benedetto Giardina e Nicolas Kohlhuber
3 min|
Bavuudorjiin Baasankhüü vs Assunta Scutto
Foto di Gabriel Juan

Il Mondiale della conferma: Assunta Scutto non solo sale di un gradino sul podio, ma dimostra ancora una volta di essere una delle stelle del judo italiano.

Ad Abu Dhabi è arrivato un argento nella categoria 48kg, per l'azzurra già Campionessa del mondo giovanile di questa disciplina. Il salto tra le grandi, però, non l'ha patito affatto.

Prima con due bronzi mondiali, poi con questo argento iridato che la proietta sempre più verso obiettivi ambiziosi. Specie per Parigi 2024.

“Non vedo l’ora”, ha ammesso la judoka campana a Olympics.com dopo il podio raggiunto a inizio stagione nel Grand Slam parigino.

Quello sul tatami della capitale francese, che già conosce bene, sarebbe il suo esordio a cinque cerchi: “E sono molto felice di poter dire che sia la mia prima volta”.

Le ambizioni di Assunta Scutto, non solo nell'individuale: "Siamo una grande squadra"

Un secondo posto mondiale, sconfitta solo in finale da Bavuudorjiin Baasankhüü. In più, un ranking che la vede prima, in testa, davanti a tutte le concorrenti.

“Penso sempre e solo a migliorarmi, non ci penso al primo posto”, è il pensiero di Assunta Scutto - o Susy, come si fa chiamare - che però ha i risultati tutti dalla sua parte.

In un judo che vede l’Italia con una squadra pronta a lottare ai vertici, la classe 2002 è chiaramente una delle punte di diamante di questo team.

“Siamo una grande squadra - prosegue - e spero che ai Giochi Olimpici possiamo prendere ancora più medaglie”.

Intanto, la strada è già stata tracciata ad Abu Dhabi, nell’ultimo Mondiale: l'oro di Odette Giuffrida, l'argento suo e di Alice Bellandi, hanno consolidato ulteriormente lo status di corazzata dell'Italia di judo femminile.

Insaziabile Scutto: "Posso ancora crescere" · Judo

Prossimo obiettivo, per Assunta Scutto: Parigi 2024.

Non solo perché sarà l’opportunità di esordire ai Giochi Olimpici, ma per la possibilità di aumentare la lista dei successi ottenuti sul tatami.

Appena le si chiede a cosa punta, nella capitale francese, la risposta non ha esitazioni: “Vincere”.

La vittoria, però, passa dal miglioramento. Quel piccolo passo che ti porta dai gradini più bassi a quello più alto del podio, magari quello più prestigioso.

“Ho meno esperienza degli altri senior nel kumi-kata e devo crescere, devo ancora crescere. Però il mio ne-waza è al top: mi ha salvato in tanti, tanti incontri”.

E chissà che non possano tornare utili anche a Parigi, le sue qualità nel combattimento a terra, per rincorrere un’altra medaglia.