Manuel Lombardo e un altro gradino da scalare: "Non vedo l'ora di salire sul tatami di Parigi 2024" · Judo

Di Benedetto Giardina e Nicolas Kohlhuber
4 min|
Manuel Lombardo

Il mirino puntato su Parigi, con la voglia di salire un gradino in più rispetto a quanto fatto finora.

Manuel Lombardo non ha bisogno di cercare la consacrazione a livello internazionale: è già una stella del judo, nonché uno dei nomi di punta della squadra italiana, che da anni si esprime ai vertici sia con gli uomini che con le donne.

È una questione di medaglie, però, quella che attanaglia il torinese classe 1998: due volte d'argento ai Mondiali, per un soffio fuori dal podio Olimpico di Tokyo 2020.

Qualcosa che l'oro Europeo del 2021 vuole mettersi alle spalle nel 2024, con una nuova chance a disposizione nel giro di pochi mesi.

“Non ho vissuto il vero sogno Olimpico”, ha raccontato Lombardo a Olympics.com in occasione dello scorso Grand Slam di Parigi. “Fermarsi ai piedi del podio forse è più brutto che perdere al primo incontro”.

Per questo il judoka azzurro ha ben chiaro in mente anche l’obiettivo futuro, per Parigi 2024.

Manuel Lombardo e l’obiettivo Parigi 2024: “Non vedo l’ora di salire sul tatami” · Judo

“Amo Parigi, ma Parigi non mi ama”.

Un rapporto strano, quello tra Manuel Lombardo e la capitale francese, dove ancora non è riuscito a festeggiare un successo.

Dal Grand Slam parigino, almeno, ha tratto buone sensazioni in vista di quello che sarà il prossimo appuntamento nella città della Tour Eiffel: “Mi aspettavo un inizio di anno migliore, però è semore emozionante combattere qua”.

“Sono contento che la mia prima gara sia stata proprio a Parigi, dove si terrà anche la mia ultima gara della stagione ai Giochi Olimpici”.

L’ultimissima, Lombardo, spera che possa mettere in palio qualcosa da mettere al collo: “Si continua a lavorare per il vero obiettivo Olimpico”.

“Quando perdi un Grand Slam, ce n’è un altro un mese dopo. Per le Olimpiadi ho dovuto aspettare più tempo, quindi non vedo l’ora di salire sul tatami di Parigi e levarmi quella sensazione di dosso”.

Judo: come Lombardo ha gestito il cambio di categoria

Dal 2021 - anno in cui si è fregiato del titolo di Campione d'Europa - al 2023, Manuel Lombardo ha cambiato classe di peso, da 66 a 73 kg, senza però soffrire all'apparenza il passaggio di categoria.

“È stato un lavoro in corso d’opera, nessuno sapeva come sarei potuto andare nei 73kg. Io mi sono trovato bene sin da subito”.

Questo perché, anche prima, l’azzurro ha sempre condiviso il tatami con atleti di stazza diversa dalla sua.

“In allenamento ho sempre combattuto anche con gente più leggera o più pesante e mi sono sempre adattato bene alle diverse tipologie di judo”.

Lo dicono anche i risultati: dopo il passaggio alla classe di peso superiore, Lombardo è giunto secondo ai Mondiali di Doha nel 2023, secondo argento iridato dopo quello del 2021 a Budapest nei 66kg.

“Le difficoltà sono le stesse di prima – prosegue - perché il livello è altissimo. Lo era anche a 66kg, ci sono un sacco di campioni in questa categoria”.

“Alla fine, le gare le vince chi commette meno errori e io cercherò di farne il meno possibile”.

Manuel Lombardo: "Bisogna arrivare alla gara nella migliore versione di se stessi"

Manuel Lombardo non sarà sul tatami ad Abu Dhabi per i Mondiali di judo 2024, in programma dal 19 al 24 maggio: il focus sarà tutto su Parigi 2024 e su quel sogno Olimpico sfumato a pochi passi dal podio tre anni fa, a Tokyo.

“È sicuramente una cosa che mi porto dietro”, ha ammesso il judoka italiano, che ha chiuso al quinto posto nella categoria 66kg maschile al proprio esordio ai Giochi. “Soprattutto se perdi contro un avversario alla portata, che avevo già battuto due volte”.

Ma è da situazioni del genere che ci si risolleva e lui stesso è il primo ad esserne consapevole, specialmente quando dice che in gara ha la meglio chi sbaglia meno.

“Il lavoro è l’unica cosa e tutti sono forti – conclude – si impara a non commettere errori proprio sul tatami, in allenamento. Bisogna arrivare alla gara nella migliore versione di se stessi”.