L’Italia piange l’eroe delle Notti Magiche dei Mondiali di calcio del 1990: Salvatore Schillaci, capocannoniere di quell’edizione dei Campionati del mondo, è morto a 59 anni nella sua Palermo.
Noto da sempre come Totò, Schillaci ha indossato la maglia azzurra in 16 occasioni, realizzando 7 gol. Di questi, 6 sono arrivati nel Mondiale disputato proprio in Italia, chiuso al terzo posto dalla nazionale all'epoca allenata da Azeglio Vicini. Sempre nel 1990, l'attaccante arriverà secondo nella classifica del Pallone d'Oro.
Ricoverato dallo scorso 7 settembre in gravi condizioni, l’ex attaccante di Messina, Juventus, Inter e Jubilo Iwata si è spento nella mattina di mercoledì 18 settembre. In passato è stato operato per un tumore al colon.
La Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC) ha disposto in sua memoria un minuto di raccoglimento prime delle gare di tutti i campionati calcistici italiani in programma nel prossimo fine settimana.
Totò Schillaci: chi era, la sua carriera e le squadre in cui ha giocato · Calcio
Nato a Palermo il 1° dicembre 1964, la carriera di Totò Schillaci inizia nei tornei giovanili del capoluogo siciliano, militando per l'AMAT Palermo.
Non ancora diciottenne, si trasferisce al Messina, in Serie C2, quarto livello del calcio italiano. Centra la promozione al primo anno e nella stagione 1985/86, arriva il primo exploit: 11 gol in campionato e ulteriore salto di categoria, in Serie B.
Sotto la guida di Franco Scoglio, nella stagione 1987/88, segna 13 gol. Ancora meglio, l'anno successivo, con Zdenek Zeman in panchina: i suoi 23 gol valgono il titolo di capocannoniere della Serie B e il trasferimento in estate alla Juventus.
Con i bianconeri, Schillaci si impone sin dalle prime partite. La sua stagione d'esordio in Serie A si chiude con 15 reti in 30 presenze, a cui aggiungere altri 4 gol in 12 partite di Coppa UEFA, uno dei due trofei vinti dal club torinese nella stagione 1989/90, insieme alla Coppa Italia.
Numeri che richiamano l'attenzione della nazionale, benché Schillaci non abbia mai fatto parte di alcuna rappresentativa under e non sia mai entrato nel giro azzurro, se non per una convocazione da fuori quota in Under 21.
Nell'Italia del Mondiale casalingo, l'attaccante juventino parte come riserva, ma segna subito all'esordio con l'Austria e da allora, diventa l'uomo di punta della nazionale, fino ad essere il capocannoniere e il miglior giocatore del torneo.
Chiuderà al secondo posto nella graduatoria per il Pallone d'Oro 1990, vinto dal tedesco Lothar Matthäus.
Dopo il Mondiale, disputa altre due stagioni con la Juventus (26 gol in 90 presenze totali in Serie A) per poi trasferirsi all'Inter, dove gioca per un anno e mezzo (30 presenze e 11 gol in Serie A).
Nell'aprile 1994 accetta l'offerta del Jubilo Iwata, club della massima serie giapponese, diventando un pioniere del calcio italiano all'estero. La sua avventura in Giappone dura quattro anni, condita da 56 reti in 78 partite di campionato. È la sua ultima squadra da calciatore, prima di ritirarsi ufficialmente nel 1999, pur non giocando ormai da due anni.
Il Mondiale di Totò Schillaci, capocannoniere e Pallone d'Oro di Italia '90
Per il calcio italiano, Totò Schillaci è e resterà sempre l'eroe inaspettato di Italia '90, il Mondiale giocato in casa nel quale il bomber venuto dalla Sicilia si trasformò nel miglior attaccante di tutto il torneo.
E dire che Schillaci ha fatto il suo debutto con la maglia dell'Italia solo nel marzo del 1990, nell'amichevole di Basilea contro la Svizzera, in preparazione agli imminenti Mondiali.
Una sola presenza, senza segnare alcun gol, ma le prestazioni con la maglia della Juventus gli valgono comunque un posto nella lista dei convocati del ct Azeglio Vicini per Italia '90.
Da subentrante, decide il match d'esordio con l'Austria, vinto per 1-0 grazie proprio ad una sua rete, a tre minuti dall'ingresso in campo.
Parte ancora dalla panchina nel secondo incontro della fase a gironi (1-0 contro gli Stati Uniti), ma da lì in poi diventa un titolare inamovibile. E segna ad ogni partita giocata: l'ultima del girone, contro la Cecoslovacchia, poi gli ottavi di finale con l'Uruguay e i quarti di finale con l'Irlanda, in cui la sua rete è ancora una volta decisiva.
Apre le marcature nella semifinale con l'Argentina, terminata 1-1 e poi persa ai rigori, finendo per realizzare dal dischetto il gol che gli varrà la Scarpa d'Oro del Mondiale, nella finale per il terzo posto vinta a Bari contro l'Inghilterra.
Schillaci viene inoltre eletto il miglior giocatore di Italia '90, vincendo il Golden Ball FIFA World Cup davanti a Matthäus e a Diego Armando Maradona.
Da Roberto Baggio a Franco Baresi, i compagni delle Notti Magiche ricordano Totò Schillaci
Con Totò Schillaci, in quel Mondiale del 1990, l'Italia del calcio si innamorò di un altro futuro pezzo di storia della maglia azzurra. È con Roberto Baggio, infatti, che lo juventino fa coppia in attacco in nazionale, trascinandola fino alle semifinali.
Con un post sulla propria pagina ufficiale di Instagram, il Divin Codino ha voluto ricordare l'amicizia che lo legava a Schillaci.
"Ciao mio caro amico, anche stavolta hai voluto sorprendermi. Rimarranno per sempre impresse nel mio cuore le notti magiche di Italia 90 vissute insieme. Fratelli d’Italia per sempre".
"Ci hai fatto sognare, eroe delle notti magiche di Italia '90. RIP Totò", scrive sempre su Instagram l'ex capitano degli azzurri, Franco Baresi.
Roberto Mancini, attuale ct dell'Arabia Saudita e suo compagno di squadra in quei Mondiali, ha pubblicato un post con la foto di un'esultanza di Schillaci, con in sottofondo "Un'estate italiana", la canzone simbolo di Italia '90 e delle sue Notti Magiche.