Il Rombo di Tuono si è spento. Gigi Riva, il più grande marcatore di sempre nella storia della nazionale di calcio azzurra, è morto lunedì 22 gennaio a 79 anni, nella "sua" Cagliari.
Una Cagliari che sua lo è diventata senza essere la sua terra natale, stregandola con un sinistro che ha riscritto la storia del pallone italiano.
Il centravanti dello Scudetto vinto dagli isolani nel 1970, l'anno in cui l'Italia arrivò in finale ai Mondiali in Messico, è morto nel reparto di cardiologia dell'ospedale Brotzu del capoluogo sardo, come riporta in una nota l'ANSA. Era ricoverato per un infarto accusato nella giornata di domenica.
Il Cagliari, la nazionale di calcio dell'Italia e tutto il calcio italiano hanno espresso un cordoglio unanime per la scomparsa di quello che è stato non solo un attaccante formidabile, ma anche un uomo che ha legato la propria immagine a quella degli azzurri, una volta finita la carriera agonistica.
Campione d'Italia col Cagliari, Campione d'Europa con l'Italia nel 1968 e figura iconica dello sport italiano, del club cagliaritano è stato anche presidente onorario.
Gigi Riva: la carriera e i numeri del miglior cannoniere italiano di sempre
Nato a Leggiuno (VA) nel 1944, il nome di Gigi Riva si unisce indissolubilmente alla Sardegna nell'estate del 1963, quando passa dal Legnano (allora militante in Serie C) al Cagliari, in Serie B.
Segna 8 reti tra i cadetti e guida i rossoblù alla promozione in A, ma nel giro di pochi anni diventa l'oggetto del desiderio delle più grandi squadre italiane.
Resterà a Cagliari per tutta la vita. Rimarrà in Sardegna per alzare al cielo uno Scudetto tra i più incredibili nella storia del calcio italiano, reso possibile dai suoi 21 gol in 28 partite.
Di reti, col Cagliari, ne segnerà 208. A queste aggiungerà 35 gol con la maglia dell'Italia: è il calciatore che ha realizzato più gol nella storia con gli azzurri.
Il suo nome, da 50 anni, è in cima alla lista dei migliori marcatori di sempre per la nazionale italiana. Quella nazionale con cui ha vinto un Europeo nel 1968, a Roma, segnando il primo gol nel 2-0 con cui l'Italia ha battuto la Jugoslavia nel replay della finale.
Due anni dopo, in Messico, ha messo la firma nello storico 4-3 dell'Azteca in semifinale con la Germania Ovest, la partita del secolo. In finale, l'Italia perse 4-1 col Brasile.
Ma la storia di Gigi Riva con gli azzurri non finì lì: dal 1990 assunse il ruolo di capodelegazione.
È il primo di tutti, a Pasadena nel 1994, a consolare Roberto Baggio e Franco Baresi dopo che i rigori assegnarono il Mondiale al Brasile. È anche il primo ad evitare i riflettori, quando nel 2006 l'Italia tornò sul tetto del mondo.
"Da oggi siamo tutti più soli", scrive il Cagliari sul proprio sito ufficiale. "Con le radici strappate. Come se ne sia andato anche un pezzo di noi stessi. Come se ci fossimo destati da un sogno lungo, intenso, meraviglioso, dal quale non avremmo mai voluto svegliarci. Per sempre Gigi Riva, come te nessuno mai".