Mondiali Indoor di Belgrado: l'Italia entra nell'età dell'oro
C'era attesa per vedere se ai Mondiali Indoor 2022 gli "eroi" azzurri di Tokyo si sarebbero confermati. E così è stato, con l'oro Olimpico dei 100m Marcel Jacobs che ha trionfato nei 60m con lo strabiliante tempo di 6.41, mentre Gimbo Tamberi nell'alto ha raccolto uno scintillante bronzo alla prima uscita stagionale.
Marcell Jacobs l'aveva detto chiaramente alla vigilia. "Non sono il favorito ma il fatto di essere un outsider mi sta bene", e ancora, "Christian Coleman è l'uomo da battere. Cercherò di stargli il più vicino possibile e spero di riuscire a finire davanti".
Parole profetiche del campione Olimpico dei 100m, che con un grandissimo finale sabato 19 marzo ha agguantato al fotofinish l'oro nei 60m ai Mondiali Indoor di Belgrado davanti al campione uscente e favorito Christian Coleman, stabilendo il fantasmagorico tempo di 6"41 che significa record europeo, personale e naturalmente anche italiano oltre che miglior crono mondiale indoor dell'anno. Il podio è stato completato dall'altro Usa Marvin Bracy (6"44).
Nel salto in alto, Gimbo Tamberi era dato lontanissimo da una condizione accettabile, ma il 29enne marchigiano aveva detto prima della gara che avrebbe fatto leva sul suo "folle" temperamento agonistico per sopperire al fatto di non aver neppure una competizione alle spalle prima di Belgrado.
"Sono proprio un folle, è una mission impossible. Ma è questo che mi stuzzica da morire. Di solito, quando mi presento a una rassegna globale, ho nelle gambe una trentina di sedute di tecnica e sei-otto gare. Stavolta sono a una e a zero”, le parole di Gimbo, capace di finire sul podio con 2.31, una gara incredibile per lui terminata con il bronzo ex aequo con il neozelandese Hamish Kerr, con l'oro al sudcoreano Sanghyeok Woo (2.34) e l'argento allo svizzero Loïc Gasch, 2.31 ma un errore in meno rispetto all'azzurro.
"Sensazioni bellissime sul podio, come a Tokyo"
Per il 27enne Jacobs, la scalata verso la vetta della velocità su pista è partita dal successo agli Europei indoor di un anno fa. Da allora ha sempre vinto le finali con un titolo in palio: i100 metri e la staffetta 4x100 a Tokyo 2020 e i 60m ai Mondiali indoor di Belgrado appena conclusi. Nei 60m indoor e nei 100 piani è primatista europeo con 6”41 e 9”80, dunque anche la pista al coperto ha confermato che l'uomo più veloce del mondo è lui.
Una bella conferma dopo che l'azzurro aveva saltato tutto il finale di stagione 2021 all'aperto, sollevando dubbi sul fatto che potesse essere lui il legittimo re, con Coleman assente in Giappone per la sospensione.
E invece tutto è andato per il verso giusto e Marcell può reclamare legittimamente il trono.
È lui lo sprinter da battere.
"Il tempo corrisponde al centesimo a quello che ho ottenuto di passaggio nella finale di Tokyo", ha detto il neoiridato alla Gazzetta dello Sport.
"Nel mentre però, nella prova indoor sono migliorato di 6/100. E nei 100 sono più a mio agio, anche perché non si è costretti in spazi ristretti con la prospettiva, in fondo al rettilineo, di andare a sbattere contro un materasso. Quindi, fate i conti»
"Ora, Mondiali ed Europei all'aperto e poi il secondo ciclo"
La mente del campione Olimpico è già rivolta alla stagione all'aperto, alle porte.
E anche se Jacobs non ha ancora deciso quando farà il suo debutto (probabilmente a maggio a Tokyo), gli obiettivi sono ben chiari. Rivincita con Coleman e Bracy ai Mondiali di atletica di Eugene (Usa, 15-24 luglio) seguiti un mese dalla rassegna continentale a Monaco (Germania, 15-21 agosto), passando per le tappe della Diamond League, tra giugno e settembre.
"Tra luglio e agosto punterò al titolo iridato e a quello continentale all’aperto. Dovessi centrare entrambi, avrò un curriculum che nessuno ha avuto". Marcell Jacobs alla Gazzetta dello Sport.
Anche se dovesse andare filare tutto alla perfezione, il Fiamme Oro non ha nessuna intenzione di fermarsi, vista anche la sua maturazione tardiva: "Penso già al secondo ciclo: voglio gareggiare altri dieci anni. L’età media degli atleti, rispetto a una volta, tra alimentazione, fisioterapia e riposi, si è alzata".
"Un bronzo che vale oro"
Senza mai aver gareggiato prima questa stagione, il campione Olimpico del salto in alto a Tokyo 2020, Gianmarco Gimbo Tamberi, a Belgrado 2022 ha compiuto un'impresa quasi leggendaria domenica 20 marzo: un terzo posto che vale come e più dell'oro viste le precarie condizioni di forma.
"Punto sempre a vincere – ha detto il poliziotto alla Gazzetta dello Sport – ma sono felice lo stesso per com’è andata. Non potevo chiedere di più: fisicamente sto bene, tecnicamente invece sono molto in ritardo".
"Chi conosce il nostro mondo sa che questo risultato ha un gran valore", ha detto Gimbo Tamberi.
Il capitano azzurro non avrebbe potuto cominciare meglio la sua stagione, e ora lo aspettano le prime tappe della Diamond League (forse già quella di Doha del 13 maggio): "Intanto, da capitano sono contento di aver trovato una Nazionale reattiva e motivata. Non è sempre stato così in passato".
Per i colori italiani, quello di Belgrado 2022 è stato il miglior Mondiale indoor dal 1993 nella classifica a punti. Gli azzurri hanno finito l'evento con due medaglie (prima volta dal 1995), 24 punti e sette piazzamenti tra i primi otto, i cosiddetti «finalisti»: a Toronto, nel 1993 l'Italia ha chiuso con lo stesso numero di finalisti ma 31 punti totali.
Un segnale incoraggiante della rinascita dell'atletica azzurra, trainata dai due campioni Olimpici Jacobs e Tamberi.