Milano Cortina 2026, un'altra pagina di storia per l'Italia negli sport invernali
L'appuntamento di Milano Cortina 2026 si avvicina: ecco una panoramica sui momenti più importanti per gli azzurri ai Giochi Olimpici Invernali, i protagonisti e i luoghi più significativi.
Come nazione ospitante e nel medagliere, l'Italia ha da sempre una grande tradizione ai Giochi Olimpici Invernali.
Gli atleti azzurri hanno preso parte ad ogni edizione dei Giochi, collezionando un totale di 141 medaglie Olimpiche, inclusi 42 ori.
Numeri che la squadra italiana intende migliorare, in vista di Milano Cortina 2026. L'Italia si prepara ad ospitare i Giochi Invernali per la terza volta e punta ad organizzare la migliore edizione di sempre.
Ripercorriamo le storie dei più grandi protagonisti dello sport italiano ai Giochi Olimpici Invernali.
I primi Giochi Olimpici Invernali ospitati in Italia
Cortina d’Ampezzo 1956
L'atmosfera ai Giochi di Cortina d’Ampezzo 1956 non poteva che essere speciale, con la maggior parte delle strutture a pochi passi di distanza l'una dall'altra.
Nella Cerimonia di Apertura, il pattinatore di velocità Guido Caroli, alla sua terza partecipazione Olimpica, fu l'ultimo tedoforo chiamato ad accedere il calderone. L'Italia chiuse ottava nel medagliere con un oro e due argenti.
All'edizione del 1956 presero parte 32 nazioni e fu l'ultima volta in cui la gara di pattinaggio di figura venne disputata all'aperto ai Giochi Olimpici, allo Stadio Olimpico del Ghiaccio.
Torino 2006
Dalle 24 medaglie assegnate a Cortina d'Ampezzo, i Giochi Olimpici Invernali hanno visto crescere nel tempo il numero di eventi, fino ad arrivare alle 84 di Torino 2006. In questa edizione, hanno fatto il loro debutto la mass start di biathlon, lo sprint di squadra nello sci di fondo, lo snowboard cross e l'inseguimento a squadre nel pattinaggio di velocità.
L'Italia, tra le 80 nazioni partecipanti (un numero record, allora), ha chiuso al nono posto nel medagliere con cinque medaglie d'oro e sei bronzi.
Manuela Di Centa, sette volte medaglia Olimpica nello sci di fondo, premiò gli atleti giunti sul podio nella 50km maschile, incluso il fratello Giorgio Di Centa che vinse la medaglia d'oro.
Milano Cortina 2026
A settant'anni dal debutto dell'Italia come nazione ospitante nel 1956, i Giochi Olimpici ritorneranno a disputarsi in territorio italiano per Milano Cortina 2026.
Circa 2.900 atleti prenderanno parte a 114 eventi, con una partecipazione femminile del 47% in quelli che saranno i Giochi Olimpici Invernali col maggior equilibrio di genere di sempre.
Lo **sci alpinismo **farà il proprio debutto Olimpico, mentre il curling si disputerà nel rinnovato Stadio Olimpico del Ghiaccio - che adesso ha un tetto.
Per ulteriori dettagli, leggi la nostra guida ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.
I risultati dell'Italia ai Giochi Olimpici Invernali
L'Italia ha vinto 141 medaglie ai Giochi Olimpici Invernali, più precisamente: 42 ori, 42 argenti e 56 bronzi.
La disciplina in cui ha avuto il maggior successo è lo sci alpino, con 14 campioni Olimpici, seguita dallo sci di fondo con nove.
Nonostante lo storico dominio della Germania negli sport di scivolamento, l'Italia è riuscita a competere con i tedeschi, con sette ori nello slittino e quattro nel bob.
Ai Giochi Olimpici Invernali di Beijing 2022, l'Italia ha portato a casa 17 medaglie, includendo gli ori nel pattinaggio di velocità di Arianna Fontana e nel curling con Stefania Constantini e Amos Mosaner nel doppio misto.
Le più grandi imprese dell'Italia ai Giochi Olimpici Invernali
Arianna Fontana, short track
Arianna Fontana è l'atleta italiana più vincente di sempre ai Giochi Olimpici Invernali, con undici medaglie.
Ha vinto l'oro nei 500m femminili a PyeongChang 2018, prima di difendere il titolo di campionessa Olimpica su questa misura anche a Beijing 2022.
La 32enne valtellinese ha inoltre vinto due medaglie d'argento nei 1500m e nei 2000m in staffetta mista, diventando anche la pattinatrice di short track più premiata di sempre nella storia Olimpica.
Deborah Compagnoni, sci alpino
Con tre medaglie d'oro Olimpiche e un argento, Deborah Compagnoni è la più grande sciatrice alpina di sempre per l'Italia.
Il palmares dell'atleta di Bormio è reso ancora più straordinario dagli infortuni che ha dovuto superare in carriera. Si è ripresa da una frattura al ginocchio da giovane e si è dovuta sottoporre ad un intervento per rimuovere 80 centimetri di intestino a seguito di un blocco intestinale che avrebbe messo a rischio la sua stessa vita. Questo nel 1990, due anni prima di vincere il Super-G ai Giochi Olimpici Invernali di Albertville 1992, con un vantaggio di 1.8 secondi su Carole Merle.
Il giorno successivo, nello slalom gigante, un'altra batosta: rottura dei legamenti del ginocchio. Tornerà ai Giochi di Lillehammer 1994 e vincerà nello slalom gigante, riconfermandosi quattro anni dopo a Nagano 1998, edizione in cui divenne la prima atleta a vincere tre medaglie d'oro in tre diverse edizioni dei Giochi Olimpici Invernali. Oggi è Ambasciatrice di Milano Cortina 2026.
Eugenio Monti, bob
Eugenio Monti è uno dei più grandi bobbisti nella storia.
Ha vinto sei medaglie Olimpiche, tra cui due ori ai Giochi Invernali di Grenoble 1968 nel bob a due e nel bob a quattro.
Sarebbero potute essere di più, ma solo perché il bob non è stato incluso tra le discipline Olimpiche ai Giochi Invernali di Squaw Valley 1960.
Monti è stato inoltre nove volte campione del mondo ed è stato premiato con la medaglia Pierre de Coubertin nel 1964 per la sua sportività in quanto, ai Giochi Olimpici di Innsbruck di quell'anno, diede un bullone del suo bob all'equipaggio della Gran Bretagna, che aveva subito un danneggiamento. I britannici vinsero la medaglia d'oro.
Manuela Di Centa, sci di fondo
Negli anni 90, il nome di Manuela Di Centa era ormai di casa in Italia, grazie alle sue sette vittorie Olimpiche nello sci di fondo.
Il fiore all'occhiello della sua carriera sono state le medaglie d'oro di Lillehammer 1994 nella 15km freestyle e nella 30km classica.
Ma nella famiglia Di Centa, il gene dello sci di fondo deve essere dominante, perché anche il suo fratello minore Giorgio ha vinto due ori Olimpici ai Giochi di Torino 2026, mentre la sua nipote Martina ha preso parte alla spedizione azzurra ai Giochi di Beijing 2022.
Alberto Tomba, sci alpino
"La Bomba", basterebbe il suo soprannome per descrivere l'impatto di Alberto Tomba nello sci alpino. Già alla sua seconda uscita in Coppa del Mondo, l'italiano si impose sulla leggenda svedese Ingemar Stenmark.
Uno sciatore potente, muscolare, che diede dimostrazione di come lo sci non fosse soltanto per il prototipo tradizionale di atleta leggero.
Mai a corto di fiducia nei propri mezzi, sembra che il bolognese si fosse annunciato come "il nuovo messia dello sci" una volta superato il traguardo in uno slalom vinto nel corso di quella stagione.
Ai Giochi Olimpici Invernali, Tomba ha vinto cinque medaglie, inclusi tre ori. Si è imposto nello slalom e nello slalom gigante a Calgary 1988, confermandosi in quest'ultima specialità anche ad Albertville 1992.
Armin Zoeggeler, slittino
Quando cresci in cima ad una collina, lo slittino può diventare un mezzo di trasporto vero e proprio. Per Zoeggeler lo è sin dall'età di sette anni, quando ha iniziato ad andare in slitta per arrivare alla fermata dello scuolabus.
Nel circuito professionistico, era soprannominato "Il Cannibale" per la sua attitudine competitiva e per la sua concentrazione d'acciaio nelle gare.
Nel 2014, si è ritirato come primo atleta a vincere una medaglia nella stessa disciplina individuale in sei edizioni consecutive dei Giochi Olimpici.
A Lillehammer 1994 ottenne una medaglia di bronzo, seguita dall'argento di **Nagano 1998 **e dalle due medaglie d'oro consecutive nelle edizioni di **Salt Lake City 2002 **e in casa a Torino 2006. A Vancouver 2010 e a Sochi 2014, infine, Zoeggeler ha ottenuto altre due medaglie di bronzo. Anche nel suo caso, la tradizione di famiglia non si è interrotta: la figlia Nina ha fatto parte della squadra italiana di slittino ai Giochi Invernali di Beijing 2022.
Le più importanti località scelte per Milano Cortina 2026
Cortina d’Ampezzo
Le gare di biathlon si disputeranno ad Anterselva-Antholz, località rinomata proprio per questo sport. È una tappa annuale nel circuito della Coppa del Mondo di biathlon e qui la star locale Dorothea Wierer si è assicurata due dei suoi tre titoli mondiali nel 2020.
Gli atleti di bob, skeleton, e slittino si scontreranno a Cortina d'Ampezzo.
Gli eventi di sci alpino femminile saranno ospitati sull'Olympia delle Tofane, la stessa località che ha ospitato la discesa libera maschile a Cortina 1956. I Campionati Mondiali del 2021 e le sfide di Coppa del Mondo nel corso degli anni hanno avuto luogo su questa pista.
Valtellina
Le gare di sci alpino maschile si terranno sullo Stelvio, a Bormio, che ha fatto il proprio debutto come sede dei Campionati Mondiali nel 1985.
Considerata una delle piste più difficili al mondo in discesa libera, ha ospitato i Campionati del Mondo del 2005, così come gli appuntamenti di Coppa del Mondo nel 1995, nel 2000 e nel 2008.
Val di Fiemme
Salto con gli sci, sci di fondo e combinata nordica andranno in scena in Val di Fiemme, che ha già ospitato i Campionati Mondiali di sci nordico nel 1991, 2003 e 2013.
Per lo sci di fondo, il Tour de Ski conclude tradizionalmente dal 2007 con il Final Climb sull'Alpe del Cermis.