Daniel Grassl: l'audacia di mettersi in discussione per arrivare a Milano Cortina 2026 da "pattinatore completo"
Il talento meranese, dopo il settimo posto a Beijing 2022, ha iniziato il quadriennio Olimpico stravolgendo in maniera coraggiosa le proprie abitudini e l'approccio, ricorrendo all'aiuto di Jason Brown. Ecco cosa ha raccontato ad Olympics.com, in esclusiva.
Daniel Grassl non ha paura di cimentarsi in nuove esperienze.
Il talento azzurro del pattinaggio di figura è entrato nel nuovo quadriennio Olimpico spalancando le braccia al cambiamento e alle sfide, seguendo un copione che solo lui può scrivere, e il sogno dei Giochi Invernali di Milano Cortina 2026 a danzare in lontananza.
"Questa è una stagione in cui posso provare, in cui posso correre rischi... perché tra due anni ci sarà una stagione Olimpica", ha dichiarato Grassl a Olympics.com in una recente intervista esclusiva.
"Quindi se non rischio ora, quando?"
Dopo il successo del debutto Olimpico a Pechino 2022, in cui si è piazzato al settimo posto (con uno splendido quarto posto in un libero di altissimo livello), Grassl si è buttato a capofitto in una serie di prime volte: andare in tournée con due spettacoli diversi in Giappone, lavorare con il pattinatore e coreografo Jason Brown, a Chicago, e un periodo di allenamento negli Stati Uniti, presso il Boston Skating Club.
La scorsa settimana Grassl ha rivelato che tornerà ad allenarsi stabilmente alla sua base, a Egna, in Italia, dopo il periodo trascorso negli USA, ma lo spirito del suo approccio rimane lo stesso: continuare a spingersi oltre i propri limiti.
"Volevo davvero provare cose nuove, come con Jason", ha spiegato Grassl. "E penso davvero di aver fatto un'ottima scelta, perché il mio movimento è migliorato. Lavorerò ancora di più su questo percorso che stiamo facendo, [perché] per Milano Cortina vorrei andare lì non solo come saltatore, ma anche come pattinatore completo - che è come io definisco Jason".
Daniel Grassl: primo italiano in assoluto a qualificarsi per la finale del GP
Prima ancora che i fatidici Giochi Olimpici Invernali del 2026, questo fine settimana (8-10 dicembre) si terrà la finale del Grand Prix a Torino, in Italia, dove Grassl gareggerà, primo italiano di sempre, nella disciplina individuale.
La finale vede la partecipazione dei migliori sei pattinatori e squadre di ognuna delle quattro discipline, e Grassl si è guadagnato l'accesso anche con la vittoria all'MK John Wilson Trophy, in Gran Bretagna a novembre, che lo ha reso anche il primo italiano a vincere una medaglia d'oro in un Grand Prix.
"Voglio davvero competere con i migliori pattinatori, i sei migliori pattinatori", ha detto Grassl a proposito della Finale, aggiungendo che farà due salti quadrupli nel programma corto e quattro nel libero.
"Sarà un momento molto emozionante per me... con i miei amici, la mia famiglia e molte persone... Voglio davvero coinvolgere il pubblico eemozionarlo con una buona performance".
Uno dei pattinatori che scenderà sul ghiaccio come Grassl, a Torino, è il diciassettenne statunitense Ilia Malinin, che in questa stagione ha fatto la storia con il primo quad Axel messo a terra di sempre, vincendo anche entrambe le sue partecipazioni al Grand Prix. Grassl e Malinin, che si conoscevano da quando erano juniores, sono diventati ancora più amici durante la preparazione stagionale, quando entrambi hanno partecipato per la prima volta al tour in Giappone.
"Abbiamo davvero una buona amicizia", ha detto Grassl di Malinin, raccontando di aver mandato un messaggio allo statunitense, dopo la sua vittoria al Gran Premio di Finlandia dicendo: "Ci vediamo a Torino".
"Mi motiva molto. Quando eravamo [in tournée] insieme cercavo di carpire il segreto per il quad Axel", ha detto. "Gli chiedevo: 'Puoi aiutarmi un po'? Come si fa?' Lui cercava di spiegarmi, ma è difficile. Penso che sia un ottimo pattinatore ed è bello averlo ora a livello senior a gareggiare, perché è una grande motivazione per me".
Daniel Grassl: come lo yoga ha aiutato a migliorare la sua tenuta mentale
Un'altra persona di ispirazione nell'orbita di Grassl è la sua istruttrice di yoga, Nicoletta Ingusci, al suo fianco a Sheffield in occasione del titolo del Grand Prix. Lo yoga è diventato sempre più importante per il pattinatore, che lo pratica regolarmente e si concentra in particolare sul controllo della respirazione.
"Avevo davvero bisogno di qualcuno che mi aiutasse mentalmente", ha detto Grassl. "Perché in questa gara sapevo cosa dovevo fare [sul ghiaccio], ma dovevo rilassarmi mentalmente. Io e il mio allenatore abbiamo deciso di portare con me la mia insegnante di yoga. Lei sa cosa dirmi... è diventata molto utile, perché di solito sono molto nervoso durante le gare".
Con il suo ritorno a Egna, Grassl continua a lavorare con l'allenatrice Alisa Mikonsaari, ex pattinatrice finlandese. Grassl punta al podio europeo in questa stagione, in vista dei Campionati del mondo di Saitama, in Giappone, e naturalmente sogna Milano Cortina 2026.
Ecco le altre cose che ha raccontato Grassl a Olympics.com.
Olympics.com: Parlaci delle tue emozioni per Milano-Cortina 2026: sei cresciuto a Merano, non lontano da Cortina.
Grassl: Sono stato molto felice quando hanno annunciato Milano Cortina 2026, perché mio padre è di Cortina. Ho trascorso molto tempo lì durante la mia infanzia. Ho molti ricordi e avere le Olimpiadi lì è speciale.
Ho già partecipato alle Olimpiadi [a Pechino], quindi ho un po' di esperienza. Sono molto emozionato e non vedo l'ora che arrivi questo momento perché so che ci saranno molte persone a fare il tifo... e [per me] è davvero come giocare in casa. Questo mi dà molta forza e motivazione per le prossime stagioni.
L'esperienza a Boston e il ritorno di Grassl in Italia
Olympics.com: Parlaci della decisione di andare a Boston e allenarti lì. Sei stato lì per alcuni mesi, dalla preparazione stagionale fino a Skate America, il tuo primo Grand Prix.
Grassl: "Sono tornato in Italia per la mia famiglia. Ho fatto la prima metà della stagione in America, ma è stato molto difficile per me stare lì da solo, senza famiglia, senza amici. Così ho deciso di tornare in Europa.
"Dopo le Olimpiadi volevo fare nuove esperienze, provare cose nuove, viaggiare per il mondo e vedere nuove tecniche. È quello che voglio. Per questo ho cambiato allenatore e sono andato negli USA per allenarmi a Boston. Gli allenatori [Alexei Letov e Olga Ganicheva] mi hanno fatto lavorare molto sulla tecnica e anche sulle mie abilità sui pattini.
"Dopo Skate America, quando mi sono piazzato al quarto posto, ero un po' deluso perché volevo davvero salire sul podio. Così ho deciso di tornare in Italia per vedere la mia famiglia e i miei amici. Questo mi ha aiutato molto ad affrontare Sheffield, perché sapevo che era una delle gare più importanti della stagione, perché sapevo di poter essere il primo italiano a vincere e di poter andare in finale.
"Sono molto contento di come mi sono gestito e di esserci riuscito. La mia famiglia mi ha aiutato molto. Avere con me la mia insegnante di yoga [a Sheffield] mi ha aiutato molto a essere più rilassato. Ho pattinato al massimo in ogni momento e dopo la caduta sul flip [nel libero] ho lottato fino alla fine".
L'Italia del pattinaggio punta al podio del team event ai Giochi del 2026
Olympics.com: A proposito di Milano Cortina 2026. In che modo Beijing 2022 ti ha preparato a un'Olimpiade in casa e quanto vedi forte il Team Italia, con te, Matteo Rizzo, Charlène Guignard e Marco Fabbri, tra gli altri?
Grassl: Quest'anno alle Olimpiadi ho imparato che il mio cuore è forte e che sono anche molto forte mentalmente, perché ho pattinato i miei programmi migliori. Di solito pattino sempre bene in allenamento, ma non riesco mai a farlo in gara, mentre alle Olimpiadi ci sono riuscito. Questo potrebbe darmi molta motivazione anche per la prossima stagione.
"Mi motiva per questa stagione e per quelle che verranno. Ma ora voglio pensare un passo alla volta, perché voglio davvero ottenere buoni risultati per il mio paese e so che questa stagione è importante per farlo. Ho molti obiettivi, come quello di vincere i Campionati europei e di ottenere una medaglia ai Campionati del mondo prima di Milano Cortina, per essere davvero competitivo [a livello internazionale].
"Il Team Italia è una grande squadra. Sappiamo di poter fare molto... e siamo molto motivati per le Olimpiadi. Vogliamo davvero puntare al team event, e l'obiettivo di Milano Cortina è ovviamente quello di salire sul podio del team event.
"Mi sto allenando anche con Anna Pezzetta, che è una delle migliori ragazze in Italia in questo momento. A Sheffield c'erano Sara [Conti] e Niccolò [Macii, una delle coppie di artistico azzurre], e anche Charlène e Marco, e tutti abbiamo conquistato una medaglia.
"Siamo molto contenti di aver portato l'Italia - soprattutto per quanto riguarda gli uomini - a un livello alto, perché negli anni passati non abbiamo avuto molti successi in campo maschile."
Daniel Grassl sul tour in Giappone, Malinin e il quad Axel
Olympics.com: Abbiamo parlato del tour in Giappone e della tua amicizia con Ilia Malinin, ma cosa hai tratto da questa esperienza nel suo complesso - due tour e il prestigioso Japan Open?
Grassl: "Ho incontrato molti altri pattinatori lì; è stato molto bello. C'erano anche Matteo Rizzo e Ilia.
"Io e Ilia ci conoscevamo già dalle gare giovanili, ma credo che dopo questo evento, il Giappone e tutto il resto, siamo diventati ancora più amici. È stato davvero bello passare del tempo con lui e con gli altri.
"Ho eseguito il mio programma corto con Jason [Brown] durante Stars on Ice [in Giappone]. Era una settimana prima di Skate America, per questo abbiamo lavorato molto. Andare in Giappone è sempre fantastico, perché lì il pattinaggio è uno degli sport più importanti."
[N.d.T.: Grassl ha precisato di essersi recato inizialmente a Chicago per lavorare con Jason nei mesi estivi su un primo programma corto, salvo poi optare, poco prima di Skate America, per un altro programma - da cui la grande mole di lavoro affrontata in Giappone prima dell'appuntamento negli USA].
Olympics.com: Stai lavorando sul quadruplo Axel? Hai intenzione di provarlo in futuro?
Grassl: "Dopo che Ilia ha dimostrato che è davvero possibile farlo... Anch'io voglio farlo. Ho lavorato molto su questo salto e l'ho provato un paio di volte, ma ovviamente ora siamo nel bel mezzo di competizioni importanti, quindi voglio lavorarci ancora in estate.