Filippo Macchi, è argento all'esordio Olimpico: la finale di fioretto maschile a Parigi 2024 è ancora di Cheung Ka Long · Scherma

Di Benedetto Giardina
6 min|
Filippo Macchi - semifinale Parigi 2024
Foto di 2024 Getty Images

Un déjà-vu, per giunta ripetuto più volte. Un 14-14 che si risolve a favore dell'altro, una finale di fioretto maschile che vede l'argento di Parigi 2024 sul collo italiano.

Stavolta è quello di Filippo Macchi, l'esordiente della spedizione azzurra di scherma, il 22enne toscano che da underdog si è ritrovato di fronte il campione Olimpico in carica: Cheung Ka Long (HKG), che a Tokyo 2020 aveva battuto in finale Daniele Garozzo. Nella serata di lunedì 29 luglio, ha fatto il bis, prendendosi l'oro per la seconda volta.

In un torneo che aveva visto uscire prematuramente Guillaume Bianchi e Tommaso Marini, il Campione del mondo in carica, anche lui su un colpo decisivo sul 14-14, l'Italia aveva ritrovato in Macchi - uno che la scherma l'ha nel sangue - la spinta per tornare sul podio del fioretto.

L'oro individuale, però, non arriva. E non arriva al termine di un incontro che definire combattuto sarebbe un eufemismo, perché mai c'è stato uno strappo e mai, nei momenti chiave, è emersa una netta superiorità. Non è emersa al punto che sul 14-14, per due volte, la contesa non è stata risolta e non sono stati assegnati punti sulle stoccate.

Luce verde e luce rossa insieme, si prosegue, fino al colpo finale. Rivisto al video, anche questo, ma stavolta con un verdetto: Cheung Ka Long resta sul trono Olimpico, quello che Pippo Macchi ha solamente visto, accarezzato e sfiorato, come un sogno da cui si è svegliato.

La finale tiratissima di Filippo Macchi a Parigi 2024 e il déja vu con Daniele Garozzo · Scherma

Il percorso di Macchi a Parigi 2024 è stato un continuo crescendo: 15-10 all'esordio con Xu Jie (CHN), 15-11 ai sedicesimi su Matsuyama Kyosuke (JPN) e poi il primo capolavoro, 15-9 su Mohamed Hamza (EGY), numero 4 al mondo.

In semifinale, è riuscito a sopraffarre l'argento mondiale in carica, lo statunitense Nick Itkin, che andrà a vincere il bronzo contro Iimura Kazuki (JPN).

Un match in cui ha dovuto attendere qualche secondo prima di sciogliere il braccio e rimontare da 0-3, per poi prendere il comando e non mollarlo più, fino al 15-11 che vale la finale e la certezza di una medaglia. La seconda, per la scherma italiana in questi Giochi, dopo il bronzo di Luigi Samele nella sciabola maschile.

Quella di Macchi però sarà argento oppure oro. E l'oro, alla scherma azzurra, manca da Rio 2016, quando fu proprio il fioretto maschile a vincerla con Daniele Garozzo, il veterano che ha dovuto annunciare il ritiro pochi mesi fa.

Sembrava appunto un déjà-vu. Perché chi ha negato il bis a Tokyo a Garozzo? Proprio Cheung Ka Long, giunto in Francia con l'obiettivo di un bis storico.

Qui però il déjà vu diventa un altro. Le grandi speranze italiane del fioretto, chiaramente, erano tutte sul numero 1 al mondo, Tommaso Marini. Agli ottavi, però, ha ceduto il passo a Maxime Pauty (FRA), facendosi rimontare da 14-11.

Macchi rivive quasi la stessa storia. Quasi, perché lui in realtà se la gioca stoccata su stoccata, con un solo, minimo, accenno di fuga. È avanti 14-12, sfruttando al meglio la parata e risposta. Qui viene fuori il campione Olimpico, dall'altro lato: pareggia i conti, si gioca tutto all'ultimo assalto.

Per due volte si accendono entrambe le luci, si va avanti senza assegnare punti. La terza volta, però, il punto va a Cheung Ka Long. Che per la seconda volta di fila, è campione Olimpico del fioretto maschile.

Per Macchi, all'esordio ai Giochi, c'è un argento da dedicare alla memoria del nonno Carlo, grande maestro e pezzo importante di un puzzle che è la scherma italiana. Un argento che questa combattutissima finale renderà forse meno dolce, ma non meno importante o meno prestigioso.

Perché Pippo è partito da underdog e oggi è sul podio Olimpico. E questo resterà per sempre.

Un mezzo sorriso sul volto di Pippo Macchi: "Domani andrà meglio, avrei voluto vincere come Garozzo a Rio" · Scherma

Lo sport è questo, alla fine. Bello e crudele allo stesso tempo, al punto da farti scappare anche una risata quando ti si chiedono le sensazioni dopo un momento del genere.

È lì che dalle mura del Grand Palais si rivede un mezzo sorriso sul volto di Filippo Macchi: "Domanda molto difficile, eh".

Inutile girarci intorno, "ovviamente è un argento, i Giochi Olimpici per la scherma e per molti altri sport sono la competizione più bella nella vita di un atleta. Gareggiare qui, oggi, è stato un piacere. La medaglia d'argento oggi non è bellissima, non voglio mentire".

La speranza, è sempre rivolta al futuro: "Magari domani sì, sicuramente sarà meglio".

Perché vincere avrebbe avuto un significato diverso, ma a Parigi 2024 Macchi ha dimostrato di che pasta è fatto, tenendo alto un cognome che nella scherma italiana ha voluto dire - e continua a voler dire - tanto: "La mia famiglia è sempre orgogliosa di me. Purtroppo mio nonno non può essere qui, avrei voluto sapere cosa avrebbe potuto dire in questa situazione...".

Il rimpianto, semmai, è quello di non aver potuto riprendere l'oro Olimpico del fioretto che tre anni fa, a Tokyo, è scivolato via dal collo di quello che era il campione Olimpico in carica: "Daniele Garozzo è il mio idolo, è stato mio compagno di squadra fino a quando è successo quello che tutto sappiamo. Ha vinto nel 2016, oggi ho quasi la sua stessa età di allora e avrei voluto vincere pure io, ma questo è lo sport e questa è la scherma".

Un pensiero, dedicato all'ultimo oro Olimpico del fioretto italiano, che Macchi ha ribadito anche ai microfoni della Rai: "Se sono qui è anche grazie a lui, che ho avuto come esempio. Vedevo come si allenava. Ho sempre voluto essere come lui. Mi volevo godere questa Olimpiade e l'ho fatto quasi fino alla fine". Fino all'ultima stoccata, quella che il destino ha voluto fosse d'argento e non d'oro.

Scherma: il podio del fioretto uomini a Parigi 2024

Di seguito il podio del fioretto maschile indiviudale a Parigi 2024.

  1. 🥇Cheung Ka Long (HKG)
  2. 🥈 Filippo Macchi (ITA)
  3. 🥉 Nick Itkin (USA)

Il tabellone completo è disponibile qui.