Daniele Garozzo shock: si ritira dalla scherma a pochi mesi dai Giochi di Parigi 2024

Di Luca Lovelli
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Daniele Garozzo - Scherma - Italia - Tokyo 2020
Foto di 2019 Getty Images

"Una decisione scaturita da circostanze al di là del mio controllo".

È con queste parole che Daniele Garozzo, campione Olimpico nel fioretto individuale a Rio 2016 e medaglia d'argento a Tokyo 2020, ha annunciato il proprio ritiro dalla scherma a pochi mesi dall'inizio dei Giochi di Parigi 2024.

L'atleta siciliano, che in carriera vanta anche quattro ori ai Mondiali e tre agli Europei, lascia così l'attività agonistica a 31 anni spiegando la scelta attraverso i suoi canali social.

All'interno di un lungo post, ha sottolineato come il suo cuore si sia "infortunato", lasciando quindi intendere motivazioni di salute.

Laureato in Medicina e Chirurgia, nella capitale francese avrebbe potuto disputare il suo terzo torneo a cinque cerchi della carriera.

Per lo schermidore tricolore, la pedana è un affare di famiglia. Anche suo fratello Enrico, specializzato nella spada, ha conquistato un argento Olimpico a squadre nel 2016.

Daniele, ancora protagonista in questa stagione di Coppa del Mondo, ha dato il suo contributo all'en plein della nazionale italiana, riuscita a qualificare le proprie squadre in tutte e tre le armi, sia al maschile che al femminile, alla prossima rassegna Olimpica.

Qui di seguito le motivazioni del suo ritiro e le reazioni della Federazione Italiana Scherma.

Daniele Garozzo si ritira: "Ho realizzato i miei sogni sportivi"

Il Campione azzurro ha affidato a Facebook e Instagram le sue riflessioni.

"È arrivato il momento di annunciare il mio ritiro dall'attività agonistica e sono tante le emozioni che provo. È una decisione scaturita da circostanze al di là del mio controllo, il mio cuore si è “infortunato”, ma che accetto con serenità. In tutti questi anni, ho avuto la fortuna di vivere una straordinaria avventura nel mondo dello sport, culminata con la vittoria di un oro ed un argento Olimpico. È stato un viaggio fatto di sacrifici, impegno e passione, gioie, soddisfazioni e amicizie che non avrei mai immaginato".

Garozzo ha ripercorso gli inizi del suo percorso sportivo che lo avrebbe poi portato nell'élite di questa disciplina.

"Ricordo come fosse ieri quando ho iniziato a praticare questo sport meraviglioso. Se chiudo gli occhi mi vedo ancora nella palestra garage di Acireale a tirare milioni di stoccate contro un manichino, sognando un giorno di vincere i Giochi. Chi mi conosce sa quanto ami la scherma. L’ho amata con instancabile dedizione e con tutto il mio cuore, e l’ho impegnato tanto, ma tutto ciò mi ha portato ai risultati che avevo sognato. Ora, nel chiudere questo capitolo della mia vita da atleta, sono grato per ogni momento vissuto e per le esperienze che mi hanno reso la persona che sono oggi".

L'atleta classe 1992, nativo di Catania, pensa già al proprio futuro in ambito sanitario.

"Guardando al futuro, già da tempo avevo deciso di dedicare la mia vita professionale alla medicina, oggi con un obiettivo ancor più chiaro: studiare e divulgare le condizioni cardiologiche, spesso misconosciute, che possono affliggere la popolazione sportiva. La mia esperienza personale mi ha mostrato quanto sia importante svolgere un’efficace opera di sensibilizzazione su queste problematiche per garantire una migliore prevenzione e un’ottimale gestione degli atleti di ogni livello. Anche se quello agonistico si conclude qui, sono entusiasta di iniziare il prossimo capitolo della mia vita con lo stesso spirito di dedizione e passione".

Come ogni fine carriera che si rispetti, i ringraziamenti sono d'obbligo.

"Sono consapevole di essere il ragazzo più fortunato che io conosca. Ho realizzato i miei sogni sportivi, ho viaggiato in tutto il mondo con amici straordinari e ho trovato la mia migliore amica e compagna di vita (Alice Volpi, ndr) sulle pedane di scherma. Tanti mi hanno aiutato lungo questo percorso, e vorrei ringraziarli tutti, oggi e come ho sempre fatto in passato. Su tutti il mio Maestro Fabio Galli, che mi ha insegnato prima a diventare un uomo, poi un Campione. Anche se sulla pedana tutti vedevano solo me, eravamo sempre in due a tirare e prendere quelle stoccate. Grazie a tutti voi per avermi accompagnato lungo questo meraviglioso percorso".

Ritiro Garozzo, Paolo Azzi: "Un'icona del nostro sport"

È con grande dispiacere che Paolo Azzi, presidente della Federazione Italiana Scherma, ha commentato la notizia del ritiro dell'atleta azzurro.

“Daniele Garozzo è stato, resta e sarà sempre un’icona della scherma italiana. E anche in queste ore di dispiacere infinito per l’annuncio del suo ritiro dall’attività agonistica, provo un orgoglio immenso nel sapere che un Campione con la C maiuscola come lui rappresenti un esempio di cui il nostro sport deve andar fiero. Olimpionico e Medico, sta vivendo un momento così delicato, terribile, con una lucidità, una serietà e uno spessore umano da gigante. “Daniele è un vanto del nostro sport. Un fuoriclasse che si è costruito con il lavoro, il sacrificio, la dedizione”.

Il numero 1 federale ha inoltre evidenziato le qualità umane, ancora prima che sportive, dell'oro Olimpico di Rio.

"L’intelligenza e la sensibilità che lo hanno sempre contraddistinto, sin da ragazzino, l’hanno portato al massimo traguardo che un atleta può tagliare, l’oro Olimpico, e tra quel trionfo a Rio 2016 e l’argento vinto a Tokyo nel 2021 ha trovato la forza per portare avanti, e concludere brillantemente pochi mesi dopo, i suoi studi in Medicina con il massimo dei voti. Sì, avremmo voluto, tutti, vederlo ancora protagonista in gara, sul palcoscenico dei Giochi di Parigi, e la notizia del suo stop è stato un colpo tremendo per tutti noi. Ma Daniele Garozzo è un Campione in pedana e nella vita, e così, nel dirci che dalla sua storia parte scherma un altro messaggio positivo e prezioso, rispetto all’importanza della prevenzione cardiaca, ci ha dato un’altra straordinaria lezione”.