Hockey, calcio, tennis... e musica: il passato sportivo che non ti aspetti delle stelle di Eurovision e i loro fan Olimpici
Dal karaoke di Novak Djokovic fino alle gag tra Matteo Berrettini e Marco Mengoni: il legame tra lo sport ed Eurovision è forte e vede gli stessi concorrenti protagonisti. In pista, su un campo da calcio o sul ghiaccio, scopri chi sono i cantanti in gara con un passato da atleta e quali stelle Olimpiche si sono affacciate al mondo della musica.
Quando gli sportivi si danno al canto, solitamente, è per festeggiare una vittoria.
Da Carlo Ancelotti che canta I migliori anni dopo la vittoria del Meisterschale col Bayern Monaco alle gag sui social tra Matteo Berrettini e Marco Mengoni, che quest'anno rappresenterà l'Italia all'Eurovision, gli esempi non mancano. Come la snowboarder austriaca Anna Gasser, due volte oro Olimpico nel 2018 e nel 2022, a suo agio tanto sulla tavola quanto nello studio di registrazione.
E a proposito di Eurovision, non è un caso se un fuoriclasse come Novak Djokovic è stato ospite d'onore dell'edizione del 2008 in Serbia: spesso, dopo una delle sue innumerevoli vittorie, il numero 1 del ranking ATP ha dato sfogo alla sua gioia cantando. Il pubblico di Roma, che lo rivedrà in gara agli Internazionali d'Italia 2023, ne sa qualcosa...
Ma quando invece si invertono i ruoli? Sul palco del festival europeo della canzone, ci saranno (o ci sono state) delle promesse dello sport?
La risposta, ovviamente, è sì. E ci sono pure dei nomi insospettabili in mezzo.
Eurovision 2023 a Liverpool, tra musica e sport
L'edizione del 2023 di Eurovision si terrà dal 9 al 13 maggio a Liverpool, nel Regno Unito, scelto come Paese ospitante dopo la vittoria dello scorso anno da parte dell'Ucraina, che non avrebbe potuto però ospitare l'evento.
Una città evocativa per la musica (qualcuno ha detto Beatles?), ma anche per lo sport ai massimi livelli.
Dall'omonima squadra di calcio che per 6 volte ha vinto la UEFA Champions League fino al golf, col Royal Liverpool Golf Club che per diversi anni ha ospitato il British Open, vinto tra gli altri da Rory McIlroy e Tiger Woods.
Nomi che hanno fatto la storia delle rispettive discipline. E anche se non sono arrivati a quel livello, sul palco della Liverpool Arena ci sarà chi ha iniziato la propria carriera nello sport, prima di passare alla musica.
Eurovision Song Contest 2023: gli sportivi in gara
Tra i partecipanti a Eurovision Song Contest 2023 sono in due ad avere un passato nello sport.
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Käärijä - Finlandia
Ballare il Cha cha cha sul ghiaccio, con i pattini, non è certo il massimo della vita.
Non è però per questo motivo che Käärijä, quando ancora lo si conosceva come Jere Pöyhönen (classe 1993), ha smesso con l'hockey. La sua passione da ragazzino, che lo ha portato fino al settore giovanile dell'Itä-Helsingin Kiekko (IHK), militando nelle formazioni under 18 e under 20 del club finlandese dal 2010 al 2013.
Tre anni dopo, ha pubblicato il suo primo singolo e da allora, ha deciso di intraprendere esclusivamente la carriera musicale.
A Liverpool, si presenterà col brano Cha cha cha, interamente in lingua finlandese.
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Reiley - Danimarca
Sul palco della Liverpool Arena ci sarà abbastanza spazio per una prova di volteggio?
Forse sì, forse no, ma se così fosse, ci sarebbe da attendersi una prestazione da applausi da parte di Reily (classe 1997), rappresentante della Danimarca all'Eurovision Song Contest.
Da giovanissimo, infatti, il cantante danese aveva messo da parte la musica per lo sport. Pur avendo iniziato sin da bambino a suonare il piano, a 14 anni si è dedicato alla ginnastica artistica, come racconta lui stesso al portale ufficiale delle Isole Faroe.
Prima di adottare il suo nome d'arte, Rani Petersen ha anche partecipato a competizioni giovanili nelle Faroe.
Qualche anno dopo, però, la nuova svolta: si torna alla musica e nel 2023 vince il Dansk Melodi Grand Prix con Breaking my heart, il brano in inglese con cui parteciperà a Eurovision.
Da Julio Iglesias a Blanco: il passato sportivo di chi ha partecipato a Eurovision
Gli anni d'oro del Grande Real: quelli li cantavano gli 883, ma non c'entrano molto con la storia di Julio Iglesias. L'icona della musica spagnola, che nel 1970 partecipò a Eurovision con Gwendoline, in quel Grande Real stava per entrarci.
Fino al 1963, l'artista madrileno era infatti il portiere delle giovanili del Real Madrid, proprio negli anni del dominio europeo delle merengues. Un incidente stradale lo costrinse a chiudere con lo sport agonistico e da lì, iniziò la carriera musicale.
E di portieri cantanti, a Eurovision, se ne sono visti altri. Come Nick Byrne dei Westlife, in forza al Leeds United dal 1995 al 1997, ma senza mai esordire in Premier League. Nel 2016, con Sunlight, ha rappresentato l'Irlanda a Eurovision. E nella formazione dell'undici di Eurovision non può mancare l'italiano Blanco, tifosissimo della Roma con un passato nelle giovanili della Feralpisalò, club promosso quest'anno in Serie B.
In campo femminile, c'è chi ha pure indossato la divisa della propria nazionale: la finlandese Pernilla Karlsson, presente all'Eurovision 2012 con När jag blundar, ha giocato a pallamano nel Sjundeå IF e vanta due presenze con l'under 20 della Finlandia nelle qualificazioni al Mondiale di categoria (con 4 gol in 2 presenze).
Possono mai mancare le medaglie? Assolutamente no. Non Olimpiche, certo, ma un bronzo ai campionati nazionali di atletica leggera rimane una grande soddisfazione per John Lundvik, che a Eurovision 2019 ha portato la Svezia al 5° posto con Too late for love. Almeno in pista, è riuscito a salire sul podio, giungendo terzo nella staffetta 4x100m agli assoluti svedesi del 2005.
Racchette, palline e... gag sui social: Eurovision e gli atleti Olimpici
Anche Marco Mengoni, in gara a Eurovision con la sua Due vite, ogni tanto si arrabbia. E lo ha fatto persino con Matteo Berrettini, che gli aveva promesso una delle sue racchette da tennis.
Alla fine, il regalo è arrivato, giusto qualche mese prima di vincere il Festival di Sanremo con la canzone che rappresenterà l'Italia a Liverpool. Ma la racchetta sul palco, probabilmente, non la vedremo.
Per quello, ci ha pensato già Novak Djokovic. Prima a Belgrado, nel 2008, dove è stato ospite d'onore dell'edizione di Eurovision tenuta in Serbia. Poi, nel 2020, a Sanremo, dove si è pure esibito sulle note di Terra Promessa, del suo amico Eros Ramazzotti.
Ma Nole è uno spettatore accanito dell'evento, tanto da fare pure dei video su Twitter per sostenere i suoi cantanti preferiti. Lo scorso anno ha fatto il tifo (da Roma) per Konstrakta: quest'anno a chi toccherà?
Tennis e karaoke: quando il Roland Garros voleva diventare il nuovo Eurovision...
Se uno come Novak Djokovic riesce a passare senza problemi dalla racchetta al microfono, perché non provare con gli altri giganti del tennis?
È probabilmente quello che avranno pensato al Roland Garros fino a qualche anno fa, quando i partecipanti all'Open di Francia davano il meglio di sé al karaoke. Non solo Djokovic, ma anche Jo-Wilfried Tsonga e Marion Bartoli si sono divertiti (e ci hanno fatto divertire) nelle loro performance canore.
Un passaggio obbligato anche per Rafael Nadal, il recordman di vittorie nel torneo francese e di conseguenza, anche l'anima della festa quando si tratta di cantare dopo un successo.
Poteva poi esimersi Roger Federer? Chiaro che no, tanto che dal karaoke del Roland Garros è passato ad intonare Hard to say I'm sorry a Indian Wells. E non lo ha fatto certo da solo: lo svizzero, in una esibizione del 2017, ha fatto parte di un inedito trio con i colleghi Tommy Haas e Grigor Dimitrov. Tre tenori, evidentemente non solo sul campo da tennis.