Cenerentole Olimpiche: il curioso caso di quattro fratelli messicani ai Giochi Invernali
Il podio, a Calgary 1988, sarà anche sfuggito ai quattro fratelli messicani del bob, ma il quartetto Tamés - nel Guinness dei primati come il maggior numero di fratelli a prendere parte a un singolo evento - merita il suo posto nel corteo di "Cenerentole Olimpiche" di Olympics.com.
José Eduardo, Jorge Antonio, Luis Adrián e Roberto Tamés sono arrivati ai Giochi Olimpici di Calgary 1988 in uno scuolabus senza riscaldamento. Ma quello che avevano era un grande sogno: scrivere, in Canada, un nuovo capitolo della storia Olimpica.
I Tamés non furono i primi messicani a partecipare alle Olimpiadi invernali (il Messico fu uno dei primi paesi di lingua spagnola a prendervi parte, nel 1928). Ma appena scesi dall'autobus, dita congelate e muscoli irrigiditi, erano diventati i primi quattro fratelli della storia a gareggiare nello stesso sport nella stessa edizione dei Giochi Olimpici Invernali.
E tutto grazie a un pensiero che Roberto Tamés non riusciva a togliersi dalla testa. "Arrivare a Calgary era un'idea che avevo sin da bambino. Mi piaceva guardare il bob in TV, mi innamorai dello sport, erano i miei eroi, mi sentivo un pilota", racconta Roberto Tamés in un'intervista a El Informador del 2018.
Il sogno insolito di Roberto, pur senza molte speranze di podio, lo ha spinto se non altro in avanti, dritto a prendersi la sua fetta di storia Olimpica.
Una slitta senza neve
Roberto riuscì a convincere i suoi fratelli, inizialmente riluttanti, ad allenarsi su una slitta di legno con ruote a Jalisco, lo stato messicano in cui erano nati. A causa della mancanza di neve o ghiaccio, la slitta era adattata e facevano le prove su piste di atletica e asfaltate. Scesero colline senza neve, tutti e quattro alla ricerca del sogno stravagante di diventare i primi fratelli bob del Messico.
"Parlai con i miei fratelli e volevamo partecipare [alle Olimpiadi]. Così siamo andati al Comitato Nazionale [messicano] e abbiamo condiviso la nostra idea. Allora non sapevo nemmeno il nome dello sport! Per me era "slitta sul ghiaccio"! Hanno pensato che fosse un'idea graziosa, ma non potevano sostenerci con denaro. In ogni caso, siamo arrivati alle Olimpiadi", ha aggiunto Tamés.
Allenarsi a Jalisco senza neve non era abbastanza, quindi i quattro fratelli fecero cassa comune dei loro risparmi: il padre, nonostante non fosse un uomo ricco, fu il principale patrocinatore dell'impresa dei figli. Con quei pochi soldi che avevano racimolato, i fratelli si recarono a nord dello stato di New York, un sogno Olimpico al sicuro nel proprio bagaglio, per affinare le conoscenze e la tecnica del bob.
Per mantenere vivo il sogno nel corso degli anni, i Tamés fecero diversi lavori - si fecero assumere anche in un ristorante messicano a Dallas, in Texas -, ma alla fine, con una slitta usata, tanto lavoro e un po' di fortuna, riuscirono a fare ciò che sembrava impossibile.
Con un budget irrisorio, decisero di viaggiare da New York a Calgary in furgone. A metà del viaggio, dopo diversi guai dovuti all'inesperienza della guida dei fratelli su strade innevate, laddove non ghiacciate, il furgone li abbandonò. Non potendo effettuare le riparazioni, i quattro dovettero affittare uno scuolabus, con il riscaldamento rotto, per raggiungere la loro destinazione.
Qualsiasi cosa pur di arrivare dove finalmente arrivarono: il palcoscenico dei Giochi Invernali.
E lì riuscirono a brillare. Non per la loro attitudine in pista, non per la velocità accecante in curva, ma solo per esserci. "Quando siamo arrivati a Calgary eravamo la novità", ha detto Roberto dei Giochi del 1988, "Alla stampa sembrava interessante che semplicemente partecipassimo, così sono stati con noi tutto il tempo”.
L'avventura Olimpica del quartetto messicano
I fratelli Tamés parteciparono insieme alle Olimpiadi di Calgary, ma non nel modo in cui avevano inizialmente previsto, ovvero nella prova a quattro. Optarono per partecipare alla gara a due, con Jorge e José su una slitta e Roberto e Luis Adrián su un'altra.
Jorge e José, almeno nella disputa di famiglia, sono stati i vincitori: più veloci dei loro fratelli di un centesimo di secondo. Alla fine, i fratelli Tames si piazzarono rispettivamente in 36esima e 37esima posizione su 41 squadre, a 16 secondi di distacco dall'URSS, la squadra vincitrice della medaglia d'oro.
Ma Roberto Tamés, l'autore di questa storia da Cenerentola, non era completamente soddisfatto. Ha continuato a prendere parte a più Giochi Olimpici. Dopo Calgary 1988, ha partecipato sia ad Albertville 1992 che a Salt Lake City 2002.
Tuttavia, Calgary rimane la più speciale per lui: "La prima esperienza Olimpica è la migliore", racconta; "Camminare dietro la bandiera nazionale nella cerimonia di apertura è il momento più bello della tua vita".
E nel suo caso, ha potuto condividere quel momento con i suoi fratelli. Di per sè, un trionfo Olimpico.