Bohdan Viunnyk, dall'Ucraina all'obiettivo Parigi 2024: "Giocare in Europa era il mio sogno, ma sognavo una storia diversa"
La nazionale di calcio Under 21 dell'Ucraina si prepara all'Europeo in Georgia e Romania, il primo evento internazionale a cui prenderà parte dal 2022. Bohdan Viunnyk, centravanti degli ucraini, giocava a Mariupol prima della guerra: a Olympics.com racconta come sta vivendo questo momento lontano dal proprio Paese.
Da un anno, ormai, tutto il mondo sa dove si trovi Mariupol.
Una città come altre, in Ucraina, almeno fino agli inizi del 2022. Una città che aveva anche una squadra di calcio, un club che ha giocato in Europa League e che ha dato giocatori alla nazionale Under 20 dell’Ucraina, Campione del mondo nel 2019.
Poi i carri armati hanno cambiato la vita di tutti. Di chi è nato lì, di chi ci viveva, di chi ci lavorava e di chi ci giocava.
“A Mariupol ho perso tutto”. Una frase che accomuna le sorti di tanti ucraini a quelle di Bohdan Viunnyk, centravanti della nazionale under 21 dell’Ucraina, che a giugno parteciperà agli Europei di categoria in Georgia e Romania.
Ha dovuto trovare rifugio fuori dal suo Paese, l’attaccante classe 2002 del Grazer AK, punto fermo di una Under 21 che gioca pensando ad amici, parenti e compagni rimasti lì, in Ucraina.
Nell’ultima partita, in amichevole con l’Italia, la sconfitta sul campo è stata sovrastata dall’affetto della gente sugli spalti e dal calore di chi, con i colori gialli e blu addosso, è andato a salutare i calciatori fino al pullman che li ha riportati in hotel.
Ed è proprio in questa occasione che Viunnyk ha raccontato a Olympics.com come sta vivendo lontano dall’Ucraina.
Bohdan Viunnyk: Mariupol, il calcio e la guerra
Viunnyk era un calciatore del Mariupol quel 24 febbraio 2022, quando i carri armati russi sono entrati città. E nulla per l’Ucraina, da allora, sarebbe più stato lo stesso.
“È difficile per me ricordare Mariupol, ad essere sincero. Il mio ultimo club in Ucraina è stato lì e ho perso tutto, le mie vecchie cose, ma non mi importa molto di questo perché i miei genitori sono ancora vivi”.
Non esiste più l’FC Mariupol, per quanto un club brasiliano di Guarapuava, dove si trova una delle maggiori comunità ucraine del Paese, abbia deciso di adottare lo stesso nome e lo steso stemma.
“Ma la città è stata completamente distrutta”, prosegue Viunnyk, che ha lasciato Mariupol a nemmeno vent’anni. “Ci sono stati 90.000 morti su 400.000 persone*. Sono numeri orribili, come le immagini e i video che provengono da lì”.
L'accoglienza per l'Ucraina nei campi da calcio
La prima destinazione di Viunnyk, in estate, è stata la Svizzera. È andato allo Zurigo, in prestito dallo Shakhtar Donetsk.
A gennaio, poi, un’altra partenza: in Austria, stavolta, nel Grazer AK che milita in seconda divisione e insegue la promozione in massima serie.
Ma oltre ai club, c’è la nazionale. E per l’under 21 dell’Ucraina, Viunnyk è un punto fermo: ha giocato 17 delle ultime 20 partite, di cui praticamente tutte quelle di qualificazione all’Europeo (in panchina solo nell’ultima del girone con l’Armenia).
C’era, da titolare, anche nell’ultima uscita a Reggio Calabria, il test con l’Italia in un Granillo che ha applaudito i giovani ucraini sin dal loro ingresso in campo: “Il calcio, naturalmente, aiuta molto. La gente sta mostrando più amore per l'Ucraina dopo questa guerra, ci sostiene. Sono molto grato a loro, l'Ucraina ricorderà sempre questi giorni”.
In quell’occasione, come in altre, tutti i giocatori portavano con sé una bandiera dell’Ucraina: “Siamo ancora più orgogliosi di essere ucraini, perché il nostro popolo in Ucraina sta dimostrando a tutto il mondo che possiamo combattere per la nostra libertà, per la nostra terra e per i nostri figli. Non siamo soldati, ovviamente, ma cerchiamo di dimostrare lo stesso anche sul campo di calcio”.
Com'è cambiata la vita di Viunnyk
Da oltre un anno, ormai, il pallone e il campo da calcio hanno assunto tutto un altro significato per chi indossa la maglia dell'Ucraina.
Vale per chi è rimasto in patria, ma anche per chi è andato a giocare all’estero: “Ovviamente quest’anno è stato così difficile, sul campo e chiaramente nella mia terra. È cambiato tutto, nella mia vita”.
Non può essere lo stesso, nemmeno per un ragazzo abituato a vivere lontano da casa. Trasferirsi a Kiev a 14 anni per far parte del settore giovanile della Dinamo è una cosa, trovarsi a Zurigo mentre il proprio Paese si trova in guerra è altro. Anche per un calciatore che sognava di giocare in giro per l'Europa con i grandi club.
Perché Viunnyk, il suo sogno, lo avrebbe pure realizzato. Ha esordito in Champions League, con lo Shakhtar, sul campo del Real Madrid. Da calciatore dello Zurigo, invece, ha giocato in Europa League, regalandosi una notte da sogno a Londra contro l’Arsenal, davanti a 48.500 spettatori.
“Era un sogno essere in Europa da calciatore, ma avevo sognato un’altra storia. Volevo farcela, ma da giocatore ucraino, non da rifugiato”. Bohdan Viunnyk, calciatore ucraino U21.
Europeo Under 21 e Parigi 2024: gli obiettivi di Viunnyk con l'Ucraina
A Zurigo, Viunnyk ha trovato il supporto di tutti: il club, i compagni e la gente che lo ha accolto in Svizzera.
È lì che si trova ora la sua famiglia. I suoi genitori, due nonne, una zia e tre cugini, tutti trasferiti lì nel giro di due settimane dopo il suo passaggio in biancoblù.
Neanche per loro è stata una situazione semplice: Viunnyk è infatti originario di Kharkiv, un altro luogo duramente colpito nel corso di quest'ultimo anno.
“Adesso è tutto ok con la mia famiglia”, racconta l'attaccante, ripensando ai momenti vissuti in quelle settimane.
Insieme ai compagni della nazionale ucraina, però, vuole dare un segnale. A partire dall’Europeo Under 21: “Vogliamo dimostrare a tutti che possiamo essere i migliori in questa competizione”. Sarà il primo evento calcistico internazionale per gli ucraini dall'inizio della guerra con la Russia.
A quattro anni dal Mondiale Under 20 vinto in Polonia, la nuova generazione ucraina vuole continuare a farsi valere. Tanto più in questo momento difficile per tutta la nazione. Con l'obiettivo di partecipare anche ai Giochi Olimpici, a cui l'Ucraina cercherà di qualificarsi tramite i prossimi Europei: “Pensiamo sempre a Parigi 2024, tutti vogliamo esserci”, conclude Viunnyk. “Il nostro primo obiettivo è vincere gli Europei, ma poi si vedrà”.
* Secondo l'ultimo bollettino dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR): dal 24 febbraio 2022, data che ha segnato l'inizio dell'attacco armato su larga scala da parte della Federazione Russa, al 1° maggio 2023, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ha registrato 23.375 coinvolgimenti civili nel Paese: 8.709 morti e 14.666 feriti. L'OHCHR ritiene che le cifre reali siano considerevolmente più alte, poiché la ricezione di informazioni da alcune località in cui si sono svolte intense ostilità ha subito ritardi e molte segnalazioni sono ancora in attesa di conferma. Ciò riguarda, ad esempio, Mariupol (regione di Donetsk), Lysychansk, Popasna e Sievierodonetsk (regione di Luhansk), dove si sospettano numerose vittime tra i civili.