Parigi 2024: chi è Ugo Gattoni, autore dei poster dei prossimi Giochi Olimpici ed ex studente-nuotatore?
Ha impiegato quattro mesi e quasi 2.000 ore per creare due manifesti colorati e pieni di vita, a immagine e somiglianza dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, rispettando le richieste degli organizzatori ma rimanendo fedele al suo stile. Scopri di più su Ugo Gattoni, l'illustratore dietro la firma degli iconici poster.
Osservando i poster iconici dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, chiunque è andato a caccia di un dettaglio, di un aneddoto o ha provato a scovare le otto mascotte nascoste al loro interno.
Olympics.com ha incontrato Ugo Gattoni e il suo stile unico, per farlo scoprire sia a chi non lo conosce ancora e sia a chi non può fare a meno di ammirare le sue opere fuori dal comune.
Ugo Gattoni, il disegnatore ideale
Il fumettista parigino trae ispirazione da microcosmi colorati e surrealisti per creare il proprio universo. Propone disegni meticolosi di mondi e paesaggi molto dettagliati, raccontando storie attraverso la poesia e l'umorismo.
Quando gli si chiede quali siano le sue influenze, ammette di avere difficoltà a rispondere: "Tendo a dire che è un disegno surrealista, ma con una forte base realistica e classica".
Uno stile realistico, ma anche giocoso. "Ci sono sempre storie che si intrecciano", spiega. "Puoi immaginarti di salire da qualche parte o di attraversare una porticina".
Tante piccole storie all'interno di una grande storia. È proprio questo il senso di Parigi 2024. Per questo motivo, Gattoni era la persona adatta per fare questo lavoro.
La passione per il disegno
Gattoni ha aperto le porte del suo studio di Ivry-sur-Seine a Olympics.com per parlare di sé, dei suoi inizi, delle sue influenze e del suo mondo.
Di origine italiana da parte di padre, sognava inizialmente di diventare un bagnino. "Da ex studente a indirizzo sportivo, praticavo nuoto. Poi, mia madre mi ha iscritto alla scuola d'arte e, grazie a lei, mi sono appassionato", racconta dalla sua scrivania, di fronte allo schermo su cui ha disegnato i poster di Parigi 2024. "È diventata subito la mia passione e da allora non ho fatto altro. Tutto è andato molto velocemente".
Una scuola adatta ai suoi desideri, una grande motivazione e una buona quantità di tempo dedicata al suo amore per l'arte. Così è nato tutto. "Ho frequentato una scuola di comunicazione visiva che mi ha formato per diventare art director", aggiunge. "Non volevo andare a lavorare in un'agenzia e così, dopo la laurea nel 2010, ho comprato un grande rotolo di carta da 10 metri e l'ho pazientemente riempito per 8 mesi".
Un primo folle progetto nato da un accordo con i suoi genitori, quando ancora viveva con loro. Otto mesi per creare qualcosa e farsi un nome in un mondo per lui ancora sconosciuto.
Una scommessa riuscita.
Poi, una richiesta dopo l'altra, ha potuto iniziare a sognare più in grande: "Ha fatto parlare molto di sé e da quel momento in poi ho ricevuto un ordine di libri".
Gattoni si è poi specializzato nei grandi formati. È un modo per esprimere la sua creatività su vasta scala. "Lavoro su superfici di diversi metri, che sono perfette per mettere in risalto i dettagli. È così che è nato il mio lavoro, portandomi molto rapidamente verso un pubblico internazionale. Ho anche lavorato per alcune case di moda francesi".
Prima dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, Gattoni ha collaborato con grandi brand e con il rapper Kid Cudi.
Il suo amore per Parigi
Parigino di nascita, ha trovato ispirazione nella sua amata città.
"Amo questa città. L'ho disegnata diverse volte", spiega. "Ho vissuto anche altrove, ma ogni volta che tornavo scattavo 12.000 foto dei portici di Haussmann. Mi sento ancora un turista nella mia città, ne sono innamorato. Quando cammino lungo i ponti di Parigi, rallento e li ammiro".
È quindi facile intuire come il coinvolgimento nel progetto Parigi 2024 sia stato per lui una vera e propria opportunità per disegnare la capitale con un occhio un po' diverso, attraverso la sua visione.
Il poster di Parigi 2024: un motivo di orgoglio
"Sono molto orgoglioso di questo disegno perché è esattamente ciò che avevo in mente. Mi rispecchia per davvero", racconta nel suo studio. "Non ho messo in secondo piano il mio stile. Ci ho dedicato molto tempo, quindi sono molto contento di averlo portato a termine e ne sono molto orgoglioso. Non vedo l'ora che riempia le strade di Parigi".
È proprio grazie a questo stile unico e all'eccentricità che è riuscito a dare un tocco in più ai manifesti della rassegna a cinque cerchi.
Il suo luogo preferito? Il balcone Haussmann. Quello che ha fotografato centinaia di volte e su cui si è esercitato in più occasioni. "Sono molto soddisfatto della prospettiva", dice. "Se guardo il balcone Olimpico e questo pontile pieno di persone che scendono, mi sembra che si possa volare sopra di loro e toccare i loro polpastrelli".
L'opera che gli ha dato più problemi? La Torre Eiffel, senza dubbio: "L'ho disegnata un sacco di volte nella mia vita ed è una monumentale spina nel fianco (ride, ndr)! Il motivo per cui ho messo un pilastro di marmo al suo interno? Perché disegnare tutte quelle traverse e la loro parte posteriore fa venire un gran mal di testa", spiega Gattoni, con gli occhi puntati sulla sua creazione.
E anche se un tempo pensava a una carriera nel nuoto, ha dovuto lavorare prima di dedicarsi alla cartellonistica: "Ho imparato un sacco di discipline che non conoscevo. Da giovane facevo molto sport. Ho smesso quando ho iniziato a disegnare, ma è una cosa che mi è sempre rimasta dentro", racconta.
Dopo essersi immerso nel mondo dello sport per qualche tempo, conserverà la soddisfazione di un progetto realizzato: quello di aver scritto una piccola storia all'interno della grande storia di Parigi 2024.