L'uomo preistorico imparò a nuotare per attraversare laghi e fiumi — è noto grazie alle pitture rupestri primitive ritrovate in Egitto, in cui si riconoscono dei nuotatori. Del nuoto si parla anche nella mitologia greca.
L'alba di uno sport
Il nuoto non era molto praticato fino all'inizio del XIX° secolo, quando la National Swimming Society cominciò a organizzare competizioni in Gran Bretagna. I primi nuotatori usavano lo stile a rana, o una forma simile.
La scoperta del crawl
Ispirato da uno stile utilizzato dai nativi sudamericani, la prima versione del crawl si caratterizza come una sorta di sforbiciata. Alla fine del decennio del 1880, un inglese di nome Frederick Cavill viaggiò verso i Mari del Sud, dove osservò i nativi del luogo eseguire il crawl con una specie di calcio alternato. Cavill si stabilì poi in Australia, insegnando quel movimento che prese il nome del famoso crawl australiano.
Storia Olimpica
Il nuoto ha fatto parte del programma Olimpico sin dalla prima edizione del 1896. I primi eventi Olimpici prevedevano stile libero (crawl) o rana. Il dorso si aggiunse nel 1904.
Nel decennio del 1940, gli specialisti della rana scoprirono che potevano andare più veloci distendendo le braccia in avanti sopra la testa. Questa metodo fu presto vietato nella rana, ma portò alla nascita della tecnica a "farfalla", che entrò nel programma dei Giochi nel 1956 a Melbourne. Adesso è uno dei quattro stili utilizzati in gara.
Il nuoto femminile arrivò alle Olimpiadi nel 1912 a Stoccolma, e da allora ha sempre fatto parte dei Giochi. I programmi maschili e femminili sono quasi identici, hanno lo stesso numero di eventi ma con una differenza: la distanza più lunga nello stile libero è 800m per le donne e 1.500m per gli uomini.