Sport Olimpici: tutto sul biathlon con Anastasiya Kuzmina 

Fino all'inizio di Beijing 2022, Olympics.com svelerà i segreti di ciascuna delle 15 discipline dei Giochi Invernali, attraverso interviste esclusive con le leggende che hanno illuminato i loro sport. Anastasiya Kuzminam, una delle migliori atlete Olimpiche della storia, ci racconta il biathlon.

7 minDi Marina Dmukhovskaya
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(2010 Getty Images)

Il biathlon è una combinazione tra sci di fondo e tiro che unisce forza e precisione. Ma come ci si sente al poligono con il battito cardiaco che sta andando fuori controllo e il pubblico che osserva ogni tua mossa?

Per rispondere a queste e altre domande, abbiamo parlato con una vera leggenda del biathlon, la slovacca Anastasiya Kuzmina che detiene il record della prima biatleta a vincere l'oro in tre Olimpiadi consecutive (Vancouver 2010, Sochi 2014 e Pyeongchang 2018). In un'intervista esclusiva con l’Olympic Channel, ha svelato i segreti di questo sport anticipando i favoriti per Beijing 2022.

OC (Olympics.com): Perché ti sei innamorata del biathlon e come sei arrivata al professionismo?

Anastasiya Kuzmina (AK): Non è un segreto che, all’inizio, il biathlon non fosse il mio sport d'elezione. Ma i miei genitori hanno avuto un ruolo importante e ho finito per seguire le loro orme. Ho prima iniziato col fondo per poi passare al biathlon. Quando alla mia formazione è stata aggiunta la componente del tiro, tutti credevano che insegnandomi a sparare sarei diventata una campionessa. In realtà, non è stato così facile: il primo successo è arrivato a circa 15 anni. E le persone che hanno seguito la mia carriera avranno notato che non sono stata in grado di padroneggiare il tiro fino alla fine.

(2014 Getty Images)

OC: Pratichi ancora il biathlon da quando ti sei ritirata?

AK: Ho sempre pensato che sarebbe stato uno spreco lasciare lo sport senza trasmettere le mie conoscenze. Volevo passare da atleta attiva ad allenatore. Al momento pratico il biathlon solo come consulente per l’allenamento. C'è una “squadra Kuzmina” con 10 atleti che hanno espresso interesse ad allenarsi sotto la mia guida, con l'aiuto di mio marito.

Inoltre, a volte sono invitata come esperta per parlare di donne nello sport alla TV slovacca. Sto anche collaborando col Comitato Olimpico slovacco su progetti che promuovono lo sport tra i giovani. E faccio conferenze nelle scuole, porto le mie medaglie e chiacchiero con gli studenti della mia carriera sportiva.

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OC: Puoi descrivere le caratteristiche del biathlon in poche parole?

AK: Se dovessi evitare la definizione da manuale del biathlon – una combinazione di sci di fondo e tiro –, direi che è uno sport che si basa sullo sci ma con un mucchio di chili sulla schiena e in più il tiro al poligono di tiro in condizioni [meteorologiche] instabili e con pulsazioni elevatissime.

Il biathlon in un minuto

  • Le basi: Il biathlon è uno sport che combina la resistenza dello sci di fondo a tecnica libera con il tiro di precisione con la carabina. La combinazione di due discipline molto lontane tra loro – sci e tiro – nella stessa competizione rappresenta una sfida molto impegnativa. Quando gli atleti arrivano al poligono devono sparare a bersagli molto piccoli, con il battito cardiaco accelerato e il petto gonfio, perché il tempo scorre anche mentre sparano e un bersaglio mancato comporta una penalità. Ci sono due posizioni di tiro, prona e in piedi, che si eseguono alternativamente o consecutivamente, a seconda della competizione. Le penalità sono imposte per i bersagli mancati (Fonte: IBU Biathlon Guide).
  • Storia Olimpica: Il biathlon è un appuntamento fisso alle Olimpiadi dal 1960, con il suo debutto nella gara individuale maschile di 20 km ai Giochi Olimpici di Squaw Velley, USA. Le prime gare femminili hanno avuto luogo ai Giochi Olimpici Invernali di Albertville, Francia, nel 1992.
  • Medaglie Olimpiche per nazioni: La Germania con 52 medaglie (non è una sorpresa visto che qui il biathlon è popolarissimo), seguita con 41 medaglie dalla Norvegia e dalla Russia con 23 (senza contare le medaglie dell’Unione Sovietica).
  • Atleti con più medaglie Olimpiche: Ole Einar Bjørndalen, leggenda del biathlon norvegese, con le sue otto medaglie d'oro è l'atleta maschile di maggior successo alle Olimpiadi Invernali. Per quanto riguarda le donne, il maggior numero di medaglie Olimpiche di biathlon appartiene alla tedesca Uschi Disl con un totale di nove medaglie (due d'oro).

OC: Quali sono le caratteristiche del biathlon che ti stanno più a cuore?

AK: Il biathlon è uno degli sport invernali più dinamici. Le emozioni a volte sono così alte che non si può fare a meno di trattenere il respiro. La suspense si mantiene per tutta la gara, dall'inizio fino agli ultimi metri. Se sostieni un atleta, capisci l'euforia quando questi porta termine tutti e cinque gli obiettivi. Non si può paragonare a nient'altro.

OC: Ci racconti i tre ricordi più importanti della tua carriera?

AK: Il primo è stato quando ho interrotto la mia carriera in Russia. Ti rendi conto che hai solo 22 anni e che hai ancora l'energia per continuare la tua carriera. Ma allo stesso tempo non vuoi lasciare il tuo bambino per andare a competere. La nazionale russa aveva già i suoi grandi nomi, e nessuno pensava che potessi realizzare qualcosa con mio marito e mio figlio. Poi è arrivata un'offerta dalla Slovacchia. Mio marito, Daniel Kuzmin ha lasciato la sua carriera professionale, perché a quel tempo era ancora uno sciatore di fondo attivo che rappresentava Israele. Ha detto che uno di noi doveva lasciare per sostenere l'altro partner. Era un passo verso l'ignoto.

Il secondo, è stato il ritorno dopo aver dato alla luce mia figlia Olivia. Ho dovuto trovare la motivazione per tornare allo sport nonostante fossi già una campionessa Olimpica.

Il terzo è arrivato nel momento di dire addio. La sensazione di mollare è arrivata dopo che ho sentito di aver dimostrato tutto col mio terzo oro Olimpico. Durante PyeongChang 2018, per la prima volta nella mia vita ho avuto la sensazione di aver volato sulle piste.

(2010 Getty Images)

OC: Qual è il momento più bello vissuto ai Giochi?

AK: Per un atleta partecipare alle Olimpiadi è il sogno della sua vita sportiva. Le prime esperienze sono quelle più emozionanti e che ricordiamo di più. Il primo bacio, il primo amore. Delle mie tre Olimpiadi, Vancouver è stata la più importante. Sono arrivata in Canada solo sei settimane dopo il mio intervento al polso. [Ndr: Kuzmina è caduta durante una gara di Coppa del Mondo in Austria con conseguente infortunio al polso]. Siamo stati fortunati trovando un medico in Austria che ha capito la gravità della situazione e ha accettato di eseguire un intervento chirurgico. Era un grande fan del biathlon. Il dottore mi ha detto che in sei settimane avrei potuto lentamente iniziare ad allenarmi. E in sei settimane... vinco le Olimpiadi!

Alla linea di partenza dell'evento sprint mi sono detta: "Nastya, sei sempre in difficoltà con il tiro. Ma cerca di sparare bene oggi". E ho comunque finito con un anello di penalità. Pensavo di non avercela fatta, ma ho dato il 200% in pista. Non ho nemmeno alzato gli occhi al tabellone dove accanto al mio nome era segnato il miglior tempo. Mentre tutti aspettavano il risultato di Magdalena Neuner, sono andata in spogliatoio a rinfrescarmi. Poi, improvvisamente, sono tutti entrati urlando a squarciagola. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, se fosse una sconfitta o una vittoria. Ero sopraffatta dalla felicità. Quando ho chiamato i miei genitori dal mini-bus per l'hotel, gridavano così forte anche loro che l'autista poteva sentire le urla al telefono!

OC: Cosa possiamo aspettarci dalle gare di Beijing 2022, e quali sono gli atleti da tenere d'occhio?

AK: Le Olimpiadi di Beijing 2022 saranno molto eccitanti da guardare, specialmente il biathlon femminile, perché saremo testimoni di un ricambio generazionale. Sono ansiosa di vedere le sorelle Semerenko dell'Ucraina, poiché Pechino sarà probabilmente l'ultima Olimpiade per loro. Ci sono alcune ragazze che hanno mostrato risultati eccellenti e sono state battezzate "regine del biathlon", ma non hanno ancora una medaglia Olimpica. Una di queste è l'italiana Dorothea Wierer. Ci saranno alcuni debutti Olimpici, per esempio quello di una giovane atleta come Hanna Sola (BLR).

Per la Svezia c'è Hanna Oeberg, Pechino rappresenta la possibilità di vincere un’altra medaglia in un evento individuale.

E infine, probabilmente vedremo come i fratelli Boe proveranno a portare il livello di competitività della Coppa del Mondo alle Olimpiadi. Per quanto riguarda il mondo del biathlon in generale, i fan francesi sono delusi dal ritiro di Fourcade, ma un altro leader è già emerso nella nazionale francese: Emilien Jacquelin.

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