Quattro senza di bronzo all'Italia: Vicino, Lodo, Di Costanzo e Castaldo lasciano gli inglesi fuori dal podio
Allarme Nepartak rientrato, ci hanno pensato gli azzurri a fare il tifone umano e scombinare le acque degli specialisti britannici, in una gara che si disputava quasi in contemporanea con i "fratelli" Pellegrini, Burdisso e Miressi, in vasca. Quattro di coppia amaro: quarte le azzurre e quinto posto sfortunato nel maschile.
Gli azzurri Giuseppe Vicino, Matteo Lodo, Marco Di Costanzo e Matteo Castaldo, con un tempo di 5:43.60, confermano a palate il bronzo di Rio 2016. Equipaggio identico per 3/4, ma travagliato nelle ultime ore: Bruno Rossetti (al posto di Domenico Montrone dell'ultima Olimpiade), sostituito a un'ora dalla gara, per positività al covid, da un prontissimo Marco Di Costanzo.
Terzo posto emozionante per gli azzurri del quattro senza
Né chiara, né senza vento la mattina di oggi, 28 luglio e quinto giorno Olimpico, al Sea Forest Waterway. Non è infatti un campo di regata rapido quello della baia di Tokyo della finale, tantomeno dopo il passaggio di Nepartak, con acque ancora più fredde in superficie e molto increspate: tenere a mente che vogare veloce - figuriamoci fare record - oggi era più difficile del solito, con il vento molto instabile.
Poi ci sono gli australiani del quattro senza, che invece il record Olimpico se lo portano a casa e si accaparrano la medaglia più ambita con una prova di forza impressionante (5:42.76). Secondo posto per l'equipaggio rumeno, che oggi fa doblete con le colleghe del doppio scull. Meritatissimo bronzo alla barca azzurra di Vicino, Lodo, Di Costanzo e Castaldo.
Questo è il placido epilogo di una gara che, australiani a parte, ha invece cambiato faccia ogni 500 metri.
Gran Bretagna e Australia favorite, con concreto pericolo Romania, erano i pronostici. La prima addirittura campione Olimpico di specialità da 21 anni, era Sidney 2000 . Australia seconda sia a Rio 2016 che ai campionati del Mondo del 2019. L'Italia è guardata con circospezione dalle avversarie, ma con l'aria che tirava nel pre-partenza, sembra più destinata, al massimo, alla medaglia di legno.
Ai primi 500 non cade nessuno, tipico dell'imbarcazione a 4, (quanto più grande la barca, più omogeneità nei primi metri). Solo ai 1500 spunta l’Italia, per il rush finale marchio di fabbrica azzurro, fino a quel momento staccata dalle trascinatrici, ma si mette subito terza divorando la Gran Bretagna.
Finale drammatico, con gli inglesi che escono di corsia e vanno a disturbare la traiettoria all’Italia, che ha quindi un impiccio in più da sbrogliare e per scansarli sacrifica velocità. Il sacrificio però è di bronzo, a 0.84 dal record Olimpico, ma soprattutto una prova di testa, che resiste alle traversie esterne ed è da applausi.
[Intanto in vasca, Federico Burdisso è bronzo nei 200 farfalla].
Quarto posto per le azzurre del quattro di coppia, quinto nel maschile
Valentina Iseppi, Alessandra Montesano, Veronica Lisi e Stefania Gobbi del quattro di coppia finiscono quarte nella gara con Olanda, Cina, Germania, Polonia e Australia. Nonostante un finale in rimonta per l'Italia, non riescono ad acciuffare il podio. La medaglia d'oro va alla Cina, argento Polonia e bronzo all' Australia.
Simone Venier, Andrea Panizza, Luca Rambaldi e Giacomo Gentili, partivano tra i favoriti in una finale di pesi massimi con Gran Bretagna, Polonia, Olanda, Australia ed Estonia. Gara in testa per loro fino ai 1000 metri, poi qualcosa è andato storto: una imbardata ai 750 metri li catapulta in ultima posizione, ed è già tanto essere riusciti a chiudere con il quinto posto.