Pau Gasol sulle NBA Finals: faccio il tifo per i Warriors ma Boston ha una chance

Durante la sua visita agli uffici dell'Olympic Channel Services di Madrid, la leggenda del basket internazionale ha parlato delle finali NBA 2022 che si giocheranno tra i Golden State Warriors e i Boston Celtics a partire dal 2 giugno. E scommette: “Ci sarà da divertirsi”.

6 minDi Marta Martín
Pau Gasol and Sergio Rodriguez of Spain celebrate
(2012 Getty Images)

Pau Gasol è probabilmente uno degli sportivi che meglio incarnano i valori del Movimento Olimpico.

Non solo in campo, dove si è convertito in una leggenda del basket in carne e ossa. Gasol ha partecipato a 5 Giochi Olimpici, vincendo tre medaglie (argento a Pechino 2008, Londra 2012 e bronzo a Rio 2016), eppure la sua stella è andata (molto) oltre il rettangolo di gioco.

Da quando ha annunciato il suo ritiro, dopo Tokyo 2020, Pau Gasol ha continuato a condurre una vita piena e molto attiva: è diventato padre e membro della Commissione Atleti del CIO, continua a essere ambasciatore UNICEF e a portare avanti la causa della Gasol Foundation, la fondazione senza scopo di lucro che porta il suo nome e con cui, insieme al fratello Marc, si prefigge la missione di lottare contro l'obesità infantile attraverso progetti di ricerca, di sviluppo e implementazione di programmi per la sensibilizzazione e la promozione della salute.

E tra un impegno e l'altro, il due volte campione NBA, nellla giornata di ieri, 31 maggio ha organizzato una visita presso gli uffici di Madrid di Olympic Channel Services, insieme al presidente del CIO, Thomas Bach.

Un'opportunità per parlare con lui della sua nuova vita, del ritiro dallo sport giocato, e di uno dei suoi argomenti preferiti: l'NBA. E delle Finals, che in questa chiusura di stagione 2022 si disputeranno a partire dal 2 giugno (negli Stati Uniti, in Europa sarà già il 3 giugno) tra Golden State Warriors e Boston Celtics.

Con le sue esperienze da giocatore delle Finals ben impresse, lo spagnolo non vedeva l'ora di condividere le sue opinioni sullo scontro decisivo del massimo campionato al mondo, tra i Golden State Warriors ei Boston Celtics, sbilanciandosi decisamente sulle sue preferenze relative alla vittoria del titolo.

Pau Gasol su chi vincerà la NBA del 2022: Warriors o Celtics?

"Mi piacciono di più i Warriors", ha detto Gasol, dichiarando apertamente la sua simpatia in zona Golden State. "Perché hanno esperienza e giocano tutti ad alto livello. Stanno bene. Sarà solo molto difficile batterli.

"Immagino che tra quelli che potrebbero farlo, Boston è uno di quelli. Stanno anche giocando bene e non voglio togliergli nulla. E hanno molto talento. Ma continuo a propendere per i Warriors."

Parte della logica dello spagnolo è radicata nella sua stessa storia. Al due volte vincitore del titolo è stato negato un anello alle sue prime Finals con i Lakers nel 2008, quando hanno perso proprio contro i Celtics. Gasol ha sottolineato quanto sia importante per la vittoria avere persone che sappiano cosa significhi giocare in certe situazioni.

"Una volta che sei in finale è quasi l'opportunità della vita. Per molti giocatori dei Celtics è probabilmente la loro prima finale ed è difficile riuscire ad avere successo nelle tue prime finali perché ci sono tantissime cose in ballo da affrontare contemporaneamente", ha spiegato Gasol. "Ecco perché i Warriors sono favoriti, oltre ad avere il vantaggio del campo di casa".

La preferenza di Gasol per i Warriors potrebbe non sorprendere, dato che il nome dello spagnolo è accostato a Golden State dall'inizio di quest'anno per un ruolo futuro nella franchigia. Ma qualunque siano le sue relazioni, Gasol si è mostrato sicuro di una cosa: "CI sarà da divertirsi".

L'eredità infinita di Kobe Bryant: Jayson Tatum

Anche se alla fine tiferà Warriors per le finali del 2022, Gasol ha anche un legame con i Celtics, ma si tratta di qualcosa che va oltre il campo.

Jayson Tatum, la fonte innegabile della forza stellare dei Celtics, ha avuto un mentore senza eguali: Kobe Bryant, il "fratello" di Gasol - come erano soliti chiamarsi a vicenda.

Riflettendo sull'impatto di Bryant, Gasol ha parlato della capacità della leggenda del basket di influenzare le giovani generazioni di giocatori:

"Adoro l'impatto che Kobe ha avuto sui giovani. Adoro il modo in cui ha ispirato e motivato Giannis Antetokounmpo a diventare un MVP e a vincere la championship. Lo stesso vale per Devin Booker, Kawhi Leonard o Jayson Tatum... tanti ragazzi che è riuscito appena a sfiorare ma che ha ispirato in un modo molto profondo.

"Anthony Davis è un altro che quando ha segnato quel tiro vincente contro Denver... ha chiamato Kobe. È semplicemente commovente. È molto emozionante per me vedere come mio fratello maggiore sia arrivato a così tante persone, l'influenza che ha avuto."

Ime Udoka, scrivendo la storia

Oltre a parlare dei giocatori, Gasol ha anche condiviso i suoi pensieri sul fatto che Ime Udoka dei Celtics sia diventato il primo allenatore africano a raggiungere le Finals.

"Sono così felice per lui. È un ragazzo eccezionale e un grande allenatore", ha detto il cestista.

"L'ho avuto a San Antonio come assistente allenatore per i quasi tre anni in cui sono stato lì, e ci siamo avvicinati molto. Sono così felice che abbia avuto l'opportunità di allenare un'ottima squadra, e che sia riuscito a portarla a un livello successivo.

"Loro [Boston Celtics] hanno avuto un inizio difficile. Le cose non sembravano andare molto bene. Non c'era "il clic". Hanno avuto dei problemi, li hanno affrontati. E da quel momento hanno spiccato il volo. Ora sono nelle Finals con la possibilità di vincere.

"Ovviamente, da ragazzo dei Lakers (Lakers' kid) non sono affatto entusiasta della possibilità dei Celtics di vincere un altro titolo. Ma allo stesso tempo sono felice per lui [Udoka] e i membri dello staff. Essendo il primo africano di sempre ad ad allenare una squadra NBA e a raggiungere le Finals... è fantastico".

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Pau Gasol e NBA

  • 3° nel Draft nel 2001. Secondo giocatore spagnolo a giocare nella NBA dopo Fernando Martín
  • Rookie of the Year 2002: Primo giocatore non statunitense ad ottenere il titolo
  • Ha giocato in sei squadre della NBA: Memphis Grizzlies, Los Angeles Lakers, Chicago Bulls, San Antonio Spurs, Milwaukee Bucks e Portland Trail Blazers
  • Ha vinto il titolo NBA nel 2009 e nel 2010 con i Los Angeles Lakers
  • 6 volte selezionato per l'All-Star Game (2006, 2009, 2010, 2011, 2015 e 2016). È stato il primo spagnolo a partecipare a un All-Star Game
  • 1.362 partite giocate (regular season e playoff)
  • 22.992 punti segnati (regular season e playoff)

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