Lara Gut-Behrami è la campionessa Olimpica nel super-G di Beijing 2022
La svizzera conquista la seconda medaglia di questi Giochi Olimpici, dominando il podio del supergigante femminile. Mirjam Puchner (AUT) vince l'argento, Michelle Gisin (SUI) è bronzo. Brignone, la migliore delle italiane, è settima, Curtoni decima.
Doppietta svizzera nel super-G femminile di Beijing 2022 sul pendio della Rock, presso il National Alpine Skiing Centre: giornata da incorniciare per i colori elvetici, che vedono per la prima volta una propria atleta salire sul podio Olimpico (sia maschile che femminile) di un supergigante.
Lara GUT - BEHRAMI
Lara Gut-Behrami, Campionessa del mondo in carica, continua il suo magico momento Olimpico e, dopo il bronzo nello slalom gigante femminile dello scorso 7 febbraio, si mette al collo anche la medaglia d'oro, con un crono di 1:13.51. È la prima volta nella storia del super-G che una detentrice del titolo del massimo circuito diventi anche campionessa Olimpica, arrivando al bottino complessivo di tre allori in carriera (bronzo anche nella discesa libera di Sochi 2014).
La medaglia d'argento la conquista l'austriaca Mirjam Puchner, con il tempo di 1:13.73, a coronamento di un percorso tutt'altro che facile a causa di un brutto infortunio alla tibia nel 2016, che l'ha messa fuori dai giochi fino al 2018.
Fa il terzo tempo assoluto (1:13.81) e completa il podio un'altra svizzera**, Michelle Gisin,** campionessa Olimpica nella combinata dei Giochi Invernali di PyeongChang 2018, quando riusci a soffiare la medaglia - per 0,97 centesimi - a una certa Mikaela Shiffrin (USA).
Shiffrin che ha completato in compenso la sua prima prova di questa edizione Olimpica, finora non particolarmente brillante per la statunitense, terminando 9na, a +0.79 dalla vetta.
Podio del supergigante femminile di Pechino 2022
- Lara Gut-Behrami (SUI) 1:13.51
- Mirjam Puchner (AUT) +0.22
- Michelle Gisin (SUI) +0.30
Italiane al di sotto delle aspettative della vigilia, con Federica Brignone a 66 centesimi dal podio, che le valgono il settimo posto. Decimo piazzamento per Elena Curtoni (+0.83), 17mo per Marta Bassino, mentre Francesca Marsaglia conclude 22ma.
Le parole delle azzurre al termine della gara
Federica Brignone
“Se tornassi in cima non saprei cosa fare di diverso da quanto ho fatto oggi. Non mi sono fatta sopraffare dalla pressione, non ho tenuto né frenato una curva, ho fatto i dossi dritti, azzeccando le linee ma non è stato abbastanza. Forse la curva nell’ultimo pianettino poteva venirmi meglio, cercando il pelo nell’uovo. Sinceramente ho fatto quello che avevo in testa dando il massimo: semplicemente non sono stata la migliore in queste condizioni. Lo sono stata tutto l’inverno in tante cose, però su una pista ed un tracciato elementare, senza difficoltà, tutte sono andate veloci. Quando ho visto partire le prime ho cercato di attaccare da cima in fondo, con tutta me stessa, ma non è stato abbastanza”
Marta Bassino
“Oggi non sono felice per il risultato ma sto bene rispetto al gigante, a quello che mi aveva lasciato. Ci avevo messo un po’ a riprendermi. Sembrava dover essere una pista molto più veloce, molto più tecnica ed invece era davvero facile da sciare anche nella parte centrale, dove c’erano le uniche quattro curve, era sciabilissimo. Non ho visto i miei intermedi, so di aver perso nella parte alta e sul finale”.
Francesca Marsaglia
“Arrivavo da un mese molto complicato dal punto di vista fisico e di conseguenza mentale, perché se non ti senti al meglio fisicamente sai di non poter dare il massimo in pista. Son consapevole di aver fatto tutto il possibile per riprendermi ed arrivare qua almeno bene fisicamente per dare il massimo. Il mio massimo non è stato abbastanza e mi spiace moltissimo anche per le mie compagne che stavano dominando in Coppa del mondo e vedere una pista così, mi spiace. Per noi è una delusione come squadra ma l’Olimpiade non è finita”
Elena Curtoni
“Si sa bene che in queste gare ciò che conta sono le medaglie. Ci ho messo il cuore, ci tenevo tanto e non è andata come volevo. Ci ho provato ma le gare di sci sono crudeli, questa più delle altre. La pista è facile, più di quello che ci aspettavamo, son partita attaccando perdendo nella parte centrale dove la Gut ha fatto la differenza. Avrò modo di analizzare meglio la mia gara. Sono delusa chiaramente, non è stato un inizio di Giochi semplice con quel carico emotivo gestendolo comunque bene, perché ero focalizzata su cosa devo fare, sulla mia sciata e su quel che devo fare sempre. È stato un peccato non avere il mio skimen con me anche se so di aver avuto dei buoni materiali, ci ho creduto anche per lui per il lavoro fatto fino adesso. Va bene così, questo non cambia quanto fatto fino ad ora quindi vado avanti e da domani c’è un’altra chance con le prove di discesa. Cercherò di voltare pagina più in fretta possibile”
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