Formula Ganna: pista e strada fin quando ce n'è. E apre anche al dopo Parigi 2024

Di Gisella Fava e Alessandro Poggi
12 min|
Filippo Ganna - Vuelta a España 2023
Foto di Sprint Cycling Agency via Federciclismo

Dai gradini della mensa di INEOS Grenadiers, nelle agognate ore di relax che scandiscono la prima giornata di riposo della Vuelta a España edizione 78, Pippo Ganna ha fatto una chiacchierata con Olympics.com, raccontando come ha vissuto la stagione 2023, di come sarebbe bello ripetere Tokyo a Parigi, e dei benefici del doppio impegno su pista e strada - di cui spiega le ragioni nel dettaglio. 

4 settembre, Castiglia e León. Sveglia con calma, rulli, pranzo e ricognizione. La prima giornata di riposo de La Vuelta a España 2023, per Filippo Ganna, è arrivata in quel di Valladolid come manna dal cielo in una giornata uggiosa.

Il vignonese della Ineos Grenadiers è atterrato a fine agosto in Spagna per l’ultimo Grand Tour dell’anno senza ambizioni di classifica ma come supporto a G - il nome con cui in squadra ci si riferisce al capitano, il britannico Geraint Thomas.

Eppure, TOP GANNA, è un corridore che difficilmente riesce a passare inosservato, e sulle strade della prima settimana del GT spagnolo, lo abbiamo persino visto nella versione inedita di velocista, sprintando a tutta e centrando la top 10 di due degli arrivi in volata - tappa 5 e 7, di cui un secondo posto al fotofinish - di questa prima tranche di Vuelta.

Col numero 36 sulla schiena, il quattro volte Campione italiano a crono ha poi cercato di gestire l’ultima tappa prima della pausa di questo lunedì, ma la Vuelta è puntualissima nel mettere alla prova i corridori come solo le giornate di settembre del World Tour sanno fare:

“Nell'ultima tappa [quella di domenica, con arrivo in salita a Caravaja de la Cruz] ho sofferto un po’, era abbastanza dura. Oggi, finalmente, abbiamo avuto il meritato riposo. E ora sono due settimane dove dobbiamo un po' vedere, anche con G che è uscito di classifica, saremo un po’ più liberi, magari...”.

Rest day in casa INEOS Grenadiers

C’è poi che il giorno di riposo è anche la vigilia di un appuntamento non qualsiasi, ma di una delle gare preferite del classe '96: quella di martedì 5 settembre è infatti la tappa della cronometro individuale, e questa Vuelta offre eccezionalmente un parterre de roi di uomini di classifica specialisti.

Primoz Roglic (SLO) e Jonas Vingegaard (DAN) sono i due, pesanti, terzi del triumvirato iberico di Jumbo Visma, che al momento ha un (non troppo) sorprendente Sepp Kuss (USA) in maglia Roja.

Come se non bastasse, a impennare il livello c’è anche Remco Evenepoel, il fuoriclasse belga di Soudal Quick Step, con cui il gigante azzurro ha duellato sulle strade di Stirling, in Scozia, appena 25 giorni fa, per contendersi il titolo Mondiale 2023 di cronoman.

Eppure, l’italiano sceglie il profilo basso e, almeno a parole, si tira fuori dalla mischia: “Sarà una prova importante per quelli di classifica. Io cercherò di fare il mio: è stata e sarà una stagione abbastanza lunga, questa settimana ho fatto tanta fatica, quindi cercherò di difendermi, provare a fare il mio”.

E mentre i calabroni venivano avvistati in un'uscita nei dintorni di Valladolid, la tabella di marcia del corridore piemontese e della squadra britannica è opposta: “Solitamente la mattina usciamo, però stamattina pioveva, ho fatto solo 20 minuti i rulli e basta, ho bisogno di recuperare di gambe. Era proprio necessario oggi. Poi, visto che siamo anche vicino alla crono, credo che andrò in macchina a vedere il percorso e dopo farò massaggi. Arriverà ora di cena, e poi di nuovo a letto a riposare, perché non sembra, però le fatiche sono tante...”.

Una stagione 2023 intensa: 7 giorni a casa e 8 secondi posti

Neanche il tempo di dirlo, e poco dopo Pippo Ganna tradisce le intenzioni.

Nonostante la stagione abbia ancora in serbo, tra le altre cose, due settimane dell’ultimo GT dell’anno, una Monumento, e l’Europeo su strada, settembre è già tempo di bilanci e Ganna, in occasione del secondo posto in tappa 5, si è pure scherzosamente lamentato su Twitter per il numero importante di piazze d’onore nel 2023.

“Eh! ne ho presi un po' di secondi posti! Speriamo domani di non fare il nono perché sennò potrei un attimo arrabbiarmi!”, sbotta ridendo.

E nonostante gli si faccia notare che è uno dei pochi a essere competitivi in classiche, piccoli giri, caccia di tappe dei GT, tanto su strada come su pista mondiali (tutti scenari degli otto arrivi agrodolci stagionali), l'Olimpico azzurro non ci pensa proprio a sentirsi appagato:

“Il secondo è il primo degli sconfitti, non corro per fare il secondo. E da sportivo mi gira altamente. Però si accetta, si fa la carica, a volte, di quell'esperienza che ti può dare un secondo posto e si cerca poi di migliorare in vista dei prossimi appuntamenti. Ma non è facile, perché a volte ti demoralizza più un secondo posto che un ottavo. Però devi andare avanti, conviverci, lottare per tornare sempre più forti”.

Ma non c'è solo la sfilza di argenti nel 2023 di Ganna. Oltre alla vittoria di tappa della crono inaugurale della Tirreno – Adriatico 2023, c’è stato posto anche per l’impresa dell’anno, ovvero il sesto titolo mondiale nell’inseguimento individuale.

Sulla pista di Glasgow, la freccia tricolore è stato protagonista di una rimonta da record ai danni del britannico Dan Bigham, a cui ha recuperato quasi due secondi nell’ultimo km, prendendosi la vittoria sul filo dei millesimi. Cinquantaquattro, per l’esattezza.

 "Ma non è facile, perché a volte ti demoralizza più un secondo posto che un ottavo" · Filippo Ganna

Saper staccare la spina

Ma se il corridore puro non si crogiola certo nei successi, anche le attenzioni di Ganna sono tutte rivolte nella lotta e resistenza alla fatica:

“Di sicuro è stata un'annata intensa tra il periodo di classiche a inizio stagione, e poi il Giro con il covid, finito quello, altura, gara, i nazionali, di nuovo in altura con la squadra... Praticamente da maggio, ho fatto il calcolo, più o meno credo di essere stato a casa, sette giorni, forse? Quindi, non vedo l'ora di finire la Vuelta e riuscire a rilassarmi almeno quella settimana prima dei Campionati europei - ci abbiamo anche quelli quest'anno”.

I momenti di stress sono complicati quando si è in bici, ma anche le difficoltà del ritmo asfissiante del massimo circuito vanno saper gestite e affrontate. E gli strappi alla regola accolti, se necessari e vissuti con consapevolezza:

“Quando sono in vacanza è meglio non sapere come mi diverto perché darei un brutto esempio ai giovani! [Ride] Però, devo rilassarmi ogni tanto e quindi a volte stacco proprio la spina. Esco dal mondo perché essere sempre connessi, sempre collegati ti dà veramente, a volte, più stress del dovuto. Però mi concedo anche io, ogni tanto, qualche birretta di troppo. Ci sta, devi farlo ogni tanto, non puoi sempre essere al 100% tutto l'anno, con allenamenti e basta; quindi, devi anche recuperare di testa e devi saperlo fare”.

Perché anche il più adrenalinico degli sport alla fine diventa routine, ed è lì che torna, nuovamente, la continua negoziazione del ciclista con la fatica quotidiana, e non solo:

“Sai, alla fine credo che qualsiasi lavoro, farlo bene, è faticoso...Non sempre ti viene facile, non sempre ti viene voglia di farlo tutte le mattine. E nei momenti magari no, è lì che riesci a fare la differenza e dire "cavolo oggi però non ho voglia di allenarmi", però lo devi fare perché sai che devi.

"Capitano i giorni che esci in gara e pensi "eh ma caspita, oggi però non ho voglia di correre”, però devi. E la vita è una: se non ti riesci divertire, se non riesci a toglierti le soddisfazioni, a vivere intensamente e devi sempre aver rammarichi, non è bello. Quindi cercare sempre di vivere al massimo e poi una volta che riesci a trovare dei risultati e a essere felice, diventa tutto più semplice”.

Pippo Ganna e Tokyo 2021: il primo posto nel cuore

Quando si parla di felicità, impossibile non pensare a quel 4 agosto 2021, quando un Pippo Ganna stellare ha guidato il quartetto italiano dell’inseguimento, completato da Francesco Lamon, Simone Consonni e Jonathan Milan, verso il titolo Olimpico a squadre, impreziosito dal record del mondo.

“Quell’oro è di sicuro al primo posto, perché un'Olimpiade, è un'Olimpiade. Poi, ovviamente, ci sono tanti altri bei momenti particolari, però l'Olimpiade non ha eguali” · Filippo Ganna

“Tokyo è stato il momento che ci ha dato la consapevolezza che comunque lavorando si possono ottenere risultati grandi. Quindi non solo la mia, ma una vittoria di squadra di tutto lo staff, di tutti i ragazzi che ci hanno qualificato nelle varie prove per essere a Tokyo e compresi gli altri tre miei compagni con cui abbiano condiviso quei 3 minuti e 42 intensi, che sembravano un'eternità pedalati!”.

“Però sì, ci ha dato quello e ha dato tanta voglia di riprovarci. Ogni qualvolta si sale in pista, consapevoli di essere noi i campioni Olimpici. Ci ha dato la grinta, la convinzione di continuare a lavorare per riuscire a ripetere un sogno che comunque è stato un qualcosa di grande... come Elia [Viviani] ci aveva già aperto le porte della pista con il suo oro [A Rio 2016, nell'omnium], per noi riuscire a riproporlo è stato veramente bello, emozionante”.

Sapersi accettare: coperte, centimetri e il cammino verso Parigi di Top Ganna

E come si proiettano i suoi obiettivi personali sul prossimo appuntamento Olimpico? In Ganna i propositi si trasformano subito nella volontà di accettarsi per quello che si è:

“Vorrei tornare con il peso che avevo là, perché tre chili in più sto facendo fatica, però è massa che mi serve. Credo che in pista possa aiutare, su strada un po’ meno. Però devo conviverci insieme e andare avanti. Migliorare si deve, sempre e su tutto. Per quanto mi riguarda, una cosa in particolare [su cui concentrarmi] non c'è... è un po' il livello anche della coperta: copri le braccia e scopri i piedi, copri i piedi e scopri braccia, devi sempre sapere dove tirarla e il momento giusto”.

Parigi 2024 sembra ancora lontano anni luce da Valladolid.

“Mancano un po' di mesi... magari smetto prima di correre! [Ride] No, dai, a Parigi ci devo arrivare: arrivarci sia per me che per la squadra, per tutti quelli che comunque hanno fatto sacrifici insieme a me; quindi, devo riuscire ad esserci a Parigi con una condizione simile, se non più forte, di quella che ho ottenuto fino adesso. Ognuno, ogni volta che si mette il numero sulla schiena o partecipa a una competizione, cerca di migliorarsi. Mai rimanere uguale, devi sempre allenarti, migliorare, cercare di andare avanti, alzando l'asticella”.

“....E spero che i miei compagni [di nazionale] comincino ad alzarla... e io vado a ruota e li seguo! [Ride] Perché è dura. Migliorarsi ogni volta non è facile, però bisogna farlo, perché tutti lo fanno e non puoi rimanere al livello di tre anni prima. Devi riuscire a saper soffrire, sapere migliorarti e sapere che ogni volta che sali in bicicletta dovrai penare e avere mal di gambe e avere male i muscoli, avere mal di testa e avere male ovunque per poi arrivare quel giorno a dimenticare tutta la sofferenza con la gloria”.

Rimanere in pista, sulla buona strada: la formula Ganna

Di certo Filippo Ganna non ha scelto il cammino meno impegnativo per mantenere alta l’asticella.

Il doppio impegno su strada e pista è ciclicamente oggetto di dibattito mediatico tra gli esperti di ciclismo, ma anche colleghi illustri – come lo svizzero Fabian Cancellara o il connazionale Mario Cipollini – sono sostenitori del fatto che l’azzurro farebbe bene a lasciare l’anello per concentrarsi più proficuamente sulla strada e diventare un purosangue da Classiche.

Non ha nessun dubbio, invece, il diretto interessato:

“Finché riuscirò a farlo, finché il mio corpo mi darà la condizione di farlo, continuerò a farlo. Non credo che una cosa neghi l'altra o viceversa”.

Non escludendo di farlo anche dopo Parigi - "Vediamo: di sicuro sarà un punto da affrontare, ma al momento non ci penso" - rifacendosi proprio ai successi dell’ultima rassegna iridata, incalza: “Se dovessi essere sincero, forse anche al Mondiale, ultimo crono, certi valori sono riuscito a tenerli anche grazie alla sofferenza, ai livelli di acido lattico che riesci a fare solo in pista, perché su strada non riesci a arrivare a certi livelli. Quindi credo che anche quello mi abbia aiutato a migliorare su tante cose su strada e viceversa, perché la resistenza che fai poi su strada ti riesce a dare tanto anche poi su pista”.

Finora non esiste la prova che contraddica TOP GANNA su questo argomento, e la prossima stagione lo vedrà ancora impegnato a spingersi oltre, ad adattarsi a tutti i percorsi, per cercare di arrivare a quello che lo vedrà pedalare per le strade di Parigi, a caccia della medaglia Olimpica su strada che metterebbe ancora una volta tutti i se e i ma a tacere.

Ma non è ancora il momento di pensarci: “Se ho dato una sbirciata al percorso di Parigi 2024? Mi è capitato sottomano... ho skippato!”

A che ora parte Ganna nella cronometro di Valladolid della Vuelta a España 2023

  • La tappa 10 della Vuelta 2023, Valladolid - Valladolid, sarà una prova a cronometro individuale di 25.8 km sulle strade della capoluogo della Comunità autonoma di Castiglia e León
  • Orario del primo corridore: 14.01. Arrivo previsto dell'ultimo corridore: 17.30
  • Filippo Ganna scatterà alle ore 15.09