Dick Fosbury, il "salto alla Fosbury" e altre quattro tecniche che hanno rivoluzionato lo sport

Domenica 12 marzo il mondo ha detto addio a Dick Fosbury, il saltatore in alto la cui tecnica, "Fosbury Flop", ha cambiato per sempre il modo in cui gli atleti si sono avvicinati al suo sport. In omaggio al leggendario atleta, Olympics.com analizza l'evoluzione di quel famoso salto e di altre quattro tecniche che hanno avuto un impatto decisivo sullo sport.

7 minDi Sean McAlister
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Dick Fosbury, scomparso il 12 marzo, è stato un vero pioniere dello sport. Con lo sviluppo di una nuova tecnica, nota come "Fosbury Flop" (o "salto alla Fosbury), il saltatore in alto statunitense ha rivoluzionato completamente il suo sport.

Quando Fosbury introdusse quel modo iconico di scavalcare l'ostacolo, saltando all'indietro dal "piede sbagliato" e inarcando il corpo sopra l'asticella, nel suo cammino verso la medaglia d'oro a Città del Messico 1968, diede il via a una vera e propria rivoluzione nel suo sport.

A Monaco di Baviera 1972, 28 dei 40 concorrenti del salto in alto avevano adottato la tecnica di Fosbury, e l'ultima volta che il fino ad allora onnipresente salto ventrale venne utilizzato alle Olimpiadi, fu a Seul 1988.

Fosbury ha letteralmente cambiato le carte in tavola.

Sebbene sia difficile pensare a un altro singolo atleta che abbia avuto un impatto così duraturo sul modo di praticare uno sport, ce ne sono altri le cui innovazioni hanno creato un "prima" e un "dopo", che hanno cambiato per sempre le loro discipline.

5 tecniche pionieristiche che hanno rivoluzionato lo sport

Il salto alla Fosbury: la tecnica che ha cambiato per sempre il salto in alto

  • Prima di Città del Messico 1968, la tecnica di salto ventrale era quella dominante nel salto in alto ai Giochi Olimpici. L'atleta saltava col volto in avanti e ruotava il corpo a mezz'aria per superare l'asticella.

Ma un giovane statunitense di nome Dick Fosbury si stava preparando a cambiare lo sport per sempre.

Fosbury non era un talento naturale nel salto in alto, perlomeno non quando ha messo in pratica il salto ventrale. Da studente non era nemmeno riuscito a entrare nella squadra di salto in alto del suo club di atletica locale.

Ma nel 1963 iniziò a sviluppare una nuova tecnica che prevedeva un salto all'indietro e che permetteva agli atleti di sfruttare l'arco naturale della schiena per spingersi oltre l'asticella del salto in alto.

A Città del Messico 1968 - in quello che Track and Field News definì "il campo più difficile di sempre" - Fosbury presentò la sua nuova tecnica al mondo, eguagliando il record Olimpico e conquistando l'oro.

Al giorno d'oggi, il "Fosbury Flop", ilnome con cui la tecnica è diventata nota, è l**'unico tipo di salto** utilizzato dagli atleti alle Olimpiadi. E tutto questo grazie all'innovazione di Fosbury di circa 60 anni fa.

L'Axel: lo standard d'oro dei salti nel pattinaggio di figura

  • Sebbene oggi gli appassionati di pattinaggio di figura siano abituati a vedere varianti triple dell'Axel e abbiano persino assistito all'esecuzione del primo Axel quadruplo da parte di Ilian Malinin in occasione dei CS U.S. Classic 2022, l'Axel rimane il salto più antico, più famoso e probabilmente più difficile della storia del pattinaggio su ghiaccio.

Il salto, che è il più facile da identificare per il suo aspetto unico, prende il nome dal suo inventore, Axel Paulsen, un pattinatore norvegese che lo eseguì per la prima volta in una competizione a Vienna nel 1882.

Nel corso degli anni, l'Axel ha continuato a evolversi: gli statunitensi Dick Button (Olimpiadi invernali del 1948) e Carol Heiss (1953) sono stati i primi pattinatori uomo e donna a eseguire un doppio Axel in gara. Vern Taylor ai Campionati del mondo di Ottawa del 1978 e Ito Midori (NHK Trophy del 1988) sono stati i primi a eseguire un triplo Axel in gara, prima dello storico quadruplo di Malinin dello scorso anno.

Nonostante tante iterazioni, l'Axel rimane un mito dello sport e un punto fermo di ogni pattinatore serio, con un doppio o un triplo Axel che deve essere eseguito nel programma corto e nei segmenti di pattinaggio libero di tutti gli eventi dell'International Skating Union.

Lo Yurchenko: il volteggio che ha cambiato la ginnastica

  • È difficile calcolare l'impatto che la nuova tecnica di volteggio di Natalia Yurchenko ha avuto sul mondo della ginnastica artistica dopo che la sovietica ha introdotto l'elemento omonimo in una competizione a Mosca nel 1982.

Il volteggio prevede una rondata al trampolino seguita da un salto all'indietro sulla pedana, con la spinta della ginnasta dalla cima per completare capriole di varia difficoltà, dal doppio salto al triplo avvitamento. L'aspetto pionieristico deriva dall'entrata all'indietro, che genera più potenza rispetto al volteggio precedente più popolare, lo Tsukahara, che richiedeva un'entrata in avanti.

Sia gli uomini che le donne si cimentano in questa abilità, e il doppio avvitamento è il volteggio più comunemente praticato a livello internazionale. La difficoltà sta però aumentando di livello.

Nel 2021, in occasione dell'U.S. Classic di Indianapolis, la leggenda della ginnastica Simone Biles è diventata la prima donna ad esibirsi nel doppio carpiato Yurchenko, un volteggio che pochi uomini praticano a causa dell'ulteriore livello di difficoltà - e di pericolosità - rappresentato dal doppio capovolgimento prima di atterrare in piedi.

Biles, quattro volte medaglia d'oro Olimpica, ha eseguito il volteggio con grande successo, ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza la genialità e il coraggio di Natalia Yurchenko, la cui invenzione ha portato il suo sport a un livello completamente diverso.

Earvin N’Gapeth e la finta spike che ha ingannato gli avversari

  • Se la famosa tecnica dello "spike" è apparsa per la prima volta nella pallavolo all'inizio del XX secolo nelle Filippine, un'innovazione più recente del francese Earvin N'Gapeth ha spesso lasciato le squadre avversarie a bocca aperta: la finta spike.

Dopo essere balzato in aria e aver dato l'impressione di essere in procinto di colpire la palla dalla linea dei tre metri, N'Gapeth si trasforma invece in palleggiatore, passando la palla a un compagno libero con la difesa ormai condannata, perché il giocatore avversario è già saltato.

Questa tecnica ha cambiato le carte in tavola nella pallavolo, in quanto le difese avversarie non sanno se difendere una spike in arrivo o rivolgere l'attenzione ai compagni di squadra in attesa di ricevere un passaggio.

Sebbene in molti ritengano che N'Gapeth abbia inventato e sviluppato per primo questa tecnica col suo club, Modena, nel 2017, è stato certamente il giocatore che ha perfezionato questo stratagemma, con l'abilità del campione Olimpico di Tokyo 2020 nel nascondere le sue intenzioni in una maniera che è difficile - se non impossibile - da leggere.

Il kickflip di Rodney Mullen: la rivoluzione nello skateboard

  • Il kickflip è un trick fondamentale nello skateboard che spesso distingue i praticanti in erba dai veterani. Sebbene una versione del kickflip (almeno nel nome) esistesse già prima che Rodney Mullen la introducesse al mondo, essa impallidisce di fronte al trick rivoluzionario creato dal leggendario skater statunitense.

Il kickflip di Mullen, che consiste nel far volare lo skateboard in aria in modo da farlo girare di 360 gradi prima che lo skater atterri di nuovo sulla sua superficie, era così ipnotico all'epoca che fu originariamente chiamato "il flip magico", poiché gli altri skater non riuscivano a capire cosa stesse succedendo.

In realtà, anziché essere un'invenzione ben studiata di Mullen, lo skater aveva eseguito il numero per la prima volta in modo del tutto accidentale. "Ho spinto la tavola lontano da me ed è stato come se mi stesse prendendo in giro, si è ribaltata ed è atterrata sulle sue ruote", ha raccontato al sito di skateboard The Berrics in un'intervista sulla prima volta in cui ha eseguito un kickflip.

Da quel momento fortuito, ha iniziato a perfezionare una tecnica che oggi è diventata sinonimo di skateboard e che senza dubbio sarà presente quando questo sport farà la sua seconda apparizione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Nel corso degli anni ci sono state molte altre nuove tecniche che hanno rivoluzionato lo sport, con atleti pionieri che hanno inventato nuovi modi per far progredire la loro disciplina.

Altri esempi sono il rigore "a cucchiaio" nel calcio, conosciuto anche come Panenka, perchè inventato dal calciatore ceco Antonín Panenka; il rovescio a due mani nel tennis (che si dice sia stato creato dall'italiano Giuseppe "Beppe" Merlo), i ventagli nel ciclismo, e il "rip entry" nei tuffi.

Ma con buone probabilità, nessuno di queste innovazioni può avvicinarsi all'impatto che Fosbury ebbe quando ribaltò le regole del salto in alto con il Fosbury Flop, quel giorno a Città del Messico 1968.

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