La Cerimonia d'Apertura alza il sipario sulla XXXII Olimpiade 

Con uno show multimediale dedicato alla solidarietà tra atleti e nazioni, alla tradizione giapponese e alla nuova umanità post-pandemica, nello Stadio Olimpico della Capitale si sono finalmente aperti i Giochi di Tokyo 2020. Naomi Osaka accende il calderone Olimpico.

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Allo Stadio Olimpico di Tokyo, alla presenza dell'imperatore giapponese Naruhito ma a porte chiuse per la pandemia si sono aperti con una toccante Cerimonia d'Apertura, i Giochi della XXXII Olimpiade, un'edizione che apre i battenti con mille difficoltà per il Covid ma in cui la famiglia Olimpica si stringe ancora di più intorno al nuovo motto, #fasterhigherstrongertogether.

Momenti importanti dello show: Atleti isolati ma non soli, in tutto il mondo. Punti individuali, separati ma collegati da un filo invisibile. E poi l'inno nazionale del Giappone, interpretato da Misia, incredibilmente emozionante e allo stesso tempo pop. Gli organizzatori hanno lavorato moltissimo per curare l’acustica in un ambiente così grande… e purtroppo vuoto, come lo stadio giapponese stasera. E ancora, maestri falegnami della tradizione giapponese, a sottolineare il fatto che lo stadio Olimpico è stato costruito con il legno proveniente da tutte le 47 prefetture nipponiche.

Il legno è il materiale protagonista di questo momento della Cerimonia, ed entrando a poco a poco gli anelli di 6 m di diametro che cominciano a convergere verso il centro dello scenario: è il legno ricavato dagli alberi piantati dagli atleti di Tokyo 1964, precedente edizione dei Giochi nella capitale giapponese.

Colorata e nonostante tutto felice la sfilata degli atleti, infinita, con la delegazione italiana che sfila per 18ma guidata dai nostri due portabandiera, Elia Viviani e Jessica Rossi, emozionati e orgogliosi.

Dopo la sfilata, il giuramento Olimpico, momento solenne e sacro di ogni Olimpiade. E poi largo ai nuovi sport e al logo che dallo stadio vola in cielo. I messaggi di benvenuto e ringraziamento delle autorità: del presidente dell'Ocog, Seiko Hoshimoto, che ha spronato i connazionali a non opporsi ai Giochi e a usare l'energia positiva dell'evento per ripartire e tornare grandi. E del presidente del CIO Thomas Bach, che ringraziando il popolo giapponese ha sottolineato come i Giochi restino, nelle difficoltà, un momento di speranza: sottilineando il ruolo unificatore dello sport, un valore universale, con i Giochi Olimpici insigniti della missione e del potere di unire pur essendo lontani, pur parlando lingue diverse o venendo da culture diverse, all'insegna dello spirito Olimpico. Bach ha infine chiamato l'imperatore del Giappone a dichiarare aperti i Giochi, aperti tra i consueti fuochi d'artificio.

Gran finale con la bandiera Olimpica, portata anche dall'azzurra Paola Egonu e issata sul pennone sulle note dell'inno Olimpico, tra colombe di pace e i nuovi pittogrammi degli sport, animati in stie manga. Poi l'arrivo della Torcia con gli ultimi tedofori che hanno consegnato la fiamma per l'accensione del Calderone alla stella del tennis nipponica, Naomi Osaka.

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