Come si allenano i migliori marciatori al mondo? I segreti di Andrés Chocho, allenatore di Kimberly García e Daniel Pintado

Di Marta Martín
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Andres Chocho of Team Ecuador competes in the Men's 35km Race Walk Final on day ten of the World Athletics Championships Oregon22
Foto di 2022 Getty Images

Dopo non aver terminato la marcia ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e aver apertamente pensato al ritiro, le cose sono cambiate per Kimberly García quando ha vinto due medaglie d’oro nei 20km e nei 35km ai Campionati del mondo di atletica del 2022 a Eugene, Oregon.

È quel cambiamento per García ha un nome e un cognome: Andrés Chocho.

Chocho è uno degli allenatori più importanti dell’America Latina. L’ecuadoriano non veste solo gli abiti da coach, ma, al tempo stesso, continua anche la sua carriera da atleta.

Ai Campionati del mondo di Eugene 2022, Chocho era in gara insieme a uno dei suoi atleti, Daniel Pintado, e gli dava indicazioni durante la gara. Nel 2023, il giovane Pintado è riuscito a vincere la medaglia d’argento mondiale a Budapest nei 35km e il titolo di Campione panamericano nei 20km ai Giochi Panamericani.

Come allenatore spera che i suoi atleti salgano sul podio ai Giochi di Parigi 2024. “Kimberly ha tutte le carte in regola per vincere la gara”, rassicura Chocho.

Però, se riesce ad adattarsi alla distanza dei 20km, Chocho stesso proverà a ottenere una quota Olimpica come atleta: “Se mi rendo conto di poter essere competitivo nei 20km, proverò a qualificarmi”.

L’idea di essere sia allenatore che atleta è nata da una sua stessa necessità. Iniziò a seguire un programma di allenamento che gli portò buoni risultati e che, a oggi, sembra funzioni anche per i suoi atleti.

Scopri di più su Andrés Chocho e sul suo sistema di allenamento che rende i suoi atleti tra i migliori del mondo.

Una tipica settimana di allenamento con Andrés Chocho

L’allenamento in fase agonistica per i marciatori che lavorano con Andrés Chocho deve essere analizzato giorno per giorno, in quanto non c'è un programma settimanale fisso. L’atleta-allenatore spiega: “Ci alleniamo tutti i giorni dal lunedì alla domenica. Cinque giorni prevedono una doppia sessione, generalmente dal lunedì al venerdì”.

Gli allenamenti sono generalmente distribuiti in questo modo:

  • Due o tre sessioni a intervalli: “Queste cambiano in base alle necessità che abbiamo in questa fase di preparazione, cioè la durata [degli allenamenti] può essere più o meno lunga.”
  • Due giorni di corse lunghe
  • Due giorni di recupero
  • Due o tre sessioni di palestra

L'importanza del riposo nell'atletica

“Il riposo è parte dell’allenamento. È fondamentale per ottenere un recupero migliore e poter rendere molto meglio il giorno dopo”, sottolinea Chocho, che considera il riposo uno dei pilastri del successo sportivo. “Combinando tutti questi fattori, recupero, alimentazione, concentrazione nell’allenamento e una buona preparazione, ottieni ciò che cerchi”.

L'allenamento in altura, fondamentale nella marcia

Andrés Chocho spiega due fattori per cui l’allenamento in quota è fondamentale per la sua squadra di marciatori: “L’allenamento in quota è molto importante. Oltre al fatto che sono scientificamente provati i grandi benefici per l’atleta, [l’altura] è la nostra casa, è il luogo in cui ci piace allenarci perché siamo vicini ai nostri cari. Nello sport il sostegno della famiglia è fondamentale. Se ci si può allenare in alta quota e allo stesso tempo stare con i propri cari, è molto meglio.”

Cosa distingue i migliori marciatori e le migliori marciatrici dalla concorrenza?

Andrés Chocho conosce molto da vicino alcuni dei migliori marciatori e delle migliori marciatrici del momento. Kimberly García è seconda nel ranking mondiale di World Athletics nella 20km di marcia, mentre Daniel Pintado è quinto nella stessa specialità.

“A fare la differenza tra i migliori e il resto della concorrenza sono la preparazione e la mentalità: i migliori hanno ben chiari quali sono i loro obiettivi, cosa vogliono e cosa serve per raggiungerli”, sottolinea Chocho.

L’allenatore ecuadoriano spiega perché il suo piano di allenamento funziona: “Avere un buon ambiente e una buona comunicazione con gli atleti potrebbe essere uno dei segreti per farlo funzionare. Andiamo molto d’accordo, abbiamo molta fiducia, possiamo essere aperti e dirci le cose onestamente. Sentirsi sicuri nel gruppo è molto importante”.

Allenatore e atleta nella stessa gara

Essere un allenatore è qualcosa che Andrés Chocho non aveva previsto. All’inizio, aveva in mente solo di essere un marciatore, il migliore possibile.

“Ne ho parlato con mio padre tanti anni fa e gli ho detto che non volevo fare l’allenatore, che non mi piaceva. Dopo diversi anni ho voluto imparare un po' di più sull’allenamento per migliorare la mia pianificazione. Dal 2010 o 2011 ho iniziato a gestire [il mio allenamento] e ho avuto miglioramento significativo”, ha detto Chocho riguardo al momento in cui tutto è cambiato.

“Anche mia moglie [Érica de Sena, marciatrice del Brasile] ha iniziato a seguire il mio piano di allenamento e anche lei ha avuto una grande evoluzione. Così ho continuato a imparare di più, ad allenarmi di più, a fare più ricerca… e così via, fino ad oggi. Ma la mia prima atleta è stata mia moglie”, ha continuato.

Tuttavia, c’è stato un chiaro cambiamento tra l’essere responsabile solo di sua moglie e di sé stesso e avere un gruppo di atleti più ampio.

“Quando lavoravo solo con Érica potevo gestire tutto molto facilmente. Vivendo con me sapeva esattamente cosa volessi. Parlavamo tutto il giorno di marcia. Durante l’evento a volte, quando le gare [sia maschile che femminile] erano in contemporanea, le ho anche dato indicazioni durante la gara”, dice Chocho.

Il cambio definitivo è stato nel 2021, quando Chocho ha smesso di pensare alla preparazione solo di loro due per passare a quella di gruppo. “Adesso sto con tanti ragazzi, lavoriamo con loro da due anni. Cerco di trasmettere loro tutto quello di cui possono aver bisogno di sapere, ma l’idea è che anche loro prendano le proprie decisioni”.

Chocho gareggia al fianco dei suoi atleti e spesso dà loro istruzioni durante la corsa, però questo non è sempre possibile ed è quindi importante che i suoi atleti sappiano come reagire alle sfide che ogni prova presenta loro.

Mentre suoi atleti beneficiano nell’avere il loro allenatore gareggiare con loro, Chocho, come atleta, riesce a continuare a essere competitivo grazie alle trasferte con i suoi atleti.

“Mi alleno con loro. Mi alleno molto con atleti di alto livello nella mia squadra, con Daniel Pintado, per esempio”, ha detto Chocho.

Il sogno di partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 anche come atleta continua. “Rappresentare il tuo paese ai Giochi è qualcosa di incredibile. E quando hai la possibilità, hai quella pressione che mi piace. Lo adoro. Se vedo che posso essere competitivo nei 20km, proverò a qualificarmi [per Parigi 2024]”.

Al tempo stesso, Chocho sa che unendo questi due ruoli non può sempre aspirare al massimo come atleta. “È vero che in alcune gare non sono riuscito a esprimere il mio livello perché stavamo gareggiando tutti nello stesso momento. Però credo che essere lì e godermi quello che faccio, mi motiva e, se mi diverto, pianifico di continuare”.