Yuri Romanò, due anni "on fire": dalla A2 al trionfo mondiale, aspettando di diventare papà nell'anno dei Giochi Olimpici di Parigi 2024
Gli ultimi due anni sono stati molto speciali per Yuri Romanò. L'opposto della nazionale italiana di pallavolo maschile è passato in un attimo dalla serie A2 alle medaglie d'oro conquistate da protagonista agli Europei 2021 e ai Mondiali 2022. Nel 2024, poco prima dei Giochi Olimpici di Parigi, diventerà papà: a Olympics.com, l'azzurro parla di quello che potrebbe forse diventare l'anno più bello della sua vita sia dentro che fuori dal campo.
19 settembre 2021. La finale europea tra Italia e Slovenia è combattutissima e, sul 2-2, coach Ferdinando De Giorgi decide di gettare nella mischia Yuri Romanò, oposto all'epoca in forza alla Emma Villas Volley Siena, società di serie A2.
Il tie break non parte bene, ma la giovane squadra azzurra rimonta e trionfa riportando a casa un titolo continentale che mancava dal lontano 2005. Tra i protagonisti assoluti dell'incontro c'è proprio Romanò, che trascina i suoi senza paura giocando come se fosse un veterano. L'atleta brianzolo, classe 1997, sale così sul gradino più alto del podio insieme ai compagni in modo quasi inaspettato rispetto ai pronostici della vigilia.
Per lui si aprono così le porte del grande volley. Prima, firma un contratto con la Powervolley Milano e poi diventa titolare in nazionale, con la quale corona il sogno di diventare Campione del mondo nell'estate successiva, vincendo la finalissima contro la Polonia per 3-1 proprio in casa della più quotata formazione biancorossa.
Nella stagione seguente passa alla Gas Sales Piacenza con cui vince la Coppa Italia, suo primo e finora unico trofeo a livello di club della carriera.
Oggi, dopo l'argento agli Europei di pallavolo maschile 2023, è in piena corsa insieme ai suoi compagni per la conquista di uno dei due posti in palio nel girone A del Preolimpico di volley e sogna di ottenere il pass per Parigi 2024.
Prima di allora, però, dovrebbe vincere un'altra medaglia importante fuori dal campo. Nella prima parte del 2023, diventerà infatti papà per la prima volta.
Ai microfoni di Olympics.com ha parlato delle sue ultime due stagioni e delle sue aspettative sul futuro, chiedendo consigli a un papà Campione come lui...
Eurovolley 2021: dove tutto ebbe inizio
Il percorso e l'ascesa nelle gerarchie dell'opposto azzurro all'interno della squadra di De Giorgi sono stati rapidi e in parte sorprendenti, come ha raccontato a Olympics.com.
"Quando sono entrato in rosa per la prima volta era un momento difficile per la nazionale italiana, perché nel mio ruolo c'era Ivan Zaytsev infortunato così come altri giocatori. L'allenatore mi ha visto in serie A2 e mi ha chiamato per gli allenamenti. All’inizio ho pensato che sarei restato due settimane per poi tornare a casa. Invece, sono rimasto. Ho giocato agli Europei, entrando nella finale. Da lì è iniziato un percorso bellissimo che sarebbe poi culminato l’anno dopo con la vittoria ai Mondiali".
Romanò gioca ora ai massimi livelli, ma non dimentica da dove è arrivato. Anche il suo giovane collega di reparto Alessandro Bovolenta ha raggiunto la nazionale maggiore passando dalla seconda serie italiana.
"In A2 ho imparato a giocare partite importanti, anche se a un livello inferiore, tra cui semifinali e finali. Questo è stato molto importante per me dal punto di vista mentale".
Dal tetto del mondo al sogno Olimpico
Romanò ha apprezzato molto l'impatto con Rio de Janeiro.
"Per me è la prima volta in Brasile e lo adoro. Sembrano tutti così felici! Siamo in un posto meraviglioso, a Copacabana. È molto, molto bello. Ricordo questo posto dai Mondiali di calcio del 2014 e ora finalmente lo vedo dal vivo. Ho solo avuto tempo di fare una passeggiata qui attorno, perché ci alleniamo e giochiamo molto".
Oltre alla gioia di rappresentare la nazionale tricolore, emerge anche la stanchezza dopo una lunga estate fatta di tanti tornei e lunghe trasferte in tutto il mondo con la casacca azzurra.
"Siamo in campo da cinque mesi con la nazionale ed è un periodo lungo, sia fisicamente che mentalmente. Ogni partita è molto importante per il piazzamento nel ranking mondiale. La motivazione però è molto alta, quindi cerchiamo sempre di fare del nostro meglio. Quando giochiamo bene sappiamo di vincere. Penso che negli ultimi anni la pallavolo si sia livellata molto. Il torneo Preolimpico è molto duro e lo saranno sicuramente anche i Giochi Olimpici. Contro di noi, certi avversari giocano più liberi. Noi dobbiamo rimanere concentrati perché altrimenti si rischia di perdere".
Testa già ai prossimi Giochi, quindi? Meglio ragionare un passo alla volta.
"Parigi 2024 sarebbe un sogno, non so cosa aspettarmi. Non voglio pensarci molto per ora, ma solo quando avremo la certezza di essere qualificati".
Il grande sogno Olimpico e un futuro da papà
L'opposto brianzolo è impaziente di diventare padre per la prima volta e non lo ha nascosto ai microfoni di Olympics.com.
"Mia figlia dovrebbe nascere a marzo del prossimo anno e sono davvero felice. La mia fidanzata mi ha dato la notizia durante le scorse finali della Volleyball Nations League 2023. Voglio davvero tanto questa bambina. Il nome? Ho un’idea, ma ne dobbiamo parlare insieme".
Diventerà il secondo genitore Campione del mondo del gruppo azzurro.
"L’unico altro padre della squadra è Simone Anzani (out in estate per problemi cardiaci, ma ora riammesso all'attività agonistica, ndr). L’ho visto durante gli Europei. Ho dato la notizia ai miei compagni dopo la semifinale con la Francia ed erano tutti molti contenti per me. Siamo una famiglia, è stato un bellissimo momento. È stato molto difficile non poter contare su di lui perché è un giocatore molto importante, anche fuori dal campo. Speriamo di rivederlo il prossimo anno con noi".