Le otto maratone più iconiche della storia Olimpica: guarda i video
Con il percorso della maratona di Parigi 2024 ormai noto, riscopriamo le gare di maratona più iconiche della storia, come cui l'eccezionale prestazione di Emil Zatopek, la vittoria di Joan Benoit, il primo oro Olimpico di Eliud Kipchoge e molte altre.
Eliud Kipchoge cercherà di vincere la terza medaglia d'oro di fila quando si schiererà in una maratona di Parigi 2024 che si preannuncia come una delle più impegnative e spettacolari della storia delle Olimpiadi.
Eppure, la strada verso la leggenda del detentore del record mondiale in carica è iniziata molto tempo prima, quando altri grandi Olimpici hanno tracciato il cammino con prestazioni indimenticabili nella maratona. Tra queste, la vittoria a piedi nudi di Abebe Bikila a Roma 1960, la vittoria di Naoko Takahashi per il Giappone a Sydney 2000 e l'oro di Josia Thugwane cinque mesi dopo essere stato coinvolto in una sparatoria in Sudafrica.
Non perdetevi la maratona di video selezionati da Olympics.com con le otto gare più iconiche della corsa più spettacolare dei Giochi Olimpici.
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Helsinki 1952: Emil Zatopek piglia tutto
Dopo aver già vinto l'oro nei 10.000 e nei 5.000 metri a Helsinki 1952, Emil Zatopek si schiera sulla linea di partenza della maratona. Il cecoslovacco era già noto dopo aver vinto due medaglie Olimpiche a Londra 1948, tra cui l'oro nei 10.000m e l'argento nei 5.000m. Tuttavia, quello in Finlandia sarebbe stato il suo primo tentativo sulla distanza della maratona.
Alla fine, Zapotek, che aveva battuto 18 record mondiali nella sua vita fece ciò che gli riusciva meglio: vincere. E lo fece con il record Olimpico di 2:23:03. Rimane l'unico atleta nella storia a realizzare la tripletta 5.000/10.000/maratona agli stessi Giochi Olimpici.
Roma 1960: Abebe Bikila vince a piedi nudi
Quando Abebe Bikila arrivò a Roma per gareggiare ai Giochi Olimpici del 1960 in seguito al ritiro di un compagno di squadra, aveva con sé solo un paio di scarpe da corsa consumate. In Etiopia era abituato a correre scalzo e durante un esame medico i dottori notarono che aveva uno spesso strato di pelle sotto i piedi.
A Roma, non avendo trovato scarpe che gli andassero bene (quelle che aveva provato erano scomode o gli procuravano vesciche), deciso di correre a piedi nudi. Bikila vinse la gara con il tempo di 2:15:16, diventando il primo corridore dell'Africa orientale a vincere una maratona Olimpica. Fu la prima delle sue due medaglie d'oro nella maratona, poiché ripeté l'impresa a Tokyo 1964, questa volta indossando scarpe da corsa.
Los Angeles 1984: Joan Benoit nella storia
Diciassette anni dopo che Kathrine Switzer divenisse la prima donna a correre una maratona ufficiale a Boston, la prima maratona Olimpica femminile si svolse a Los Angeles.
La norvegese Grete Waitz, Campionessa mondiale in carica, e la portoghese Rosa Mota, vincitrice della maratona di Chicago, erano tra le atlete che speravano di riportare la prima medaglia d'oro Olimpica nella maratona. Tuttavia, Joan Benoit aveva battuto il record del mondo nella maratona di Boston del 1983, appena un giorno dopo che Waitz avesse fatto lo stesso a Londra, entrando così tra le potenziali contendenti del titolo.
In gara ha staccato il gruppo e ha mantenuto il suo ritmo sostenuto per arrivare prima al Memorial Coliseum con il tempo di 2:24:52. Waitz è arrivato seconda e Mota terzo. Nel 2019, Benoit ha terminato la maratona di Boston in 3:04:00.
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Seul 1988: la rivincita di Rosa Mota
La vittoria del bronzo nella prima maratona femminile non era bastata a Rosa Mota. A Seul 1988, tornò ai Giochi insieme a olimpioniche come l'australiana Lisa Martin, che si era classificata settima quattro anni prima, e Laura Fogli, nona a Los Angeles. Mota intanto aveva vinto il suo secondo titolo europeo nel 1986 e il suo primo titolo mondiale nel 1987: il suo dominio fu presto confermato vincendo l'unico titolo importante che le mancava in 2:25:40, con soli 13 secondi di vantaggio su Martin.
Atlanta 1996, Josia Thugwane scrive la storia del Sudafrica
Solo cinque mesi prima dei Giochi di Atlanta, Josia Thugwane è stato vittima di un furto d'auto nel suo paese natale, il Sudafrica, che si è concluso con una sparatoria. Il proiettile gli è arrivato vicino al mento, ma l'atleta è sopravvissuto e il problema più grave è stato una lesione alla schiena subita quando è uscito dall'auto; ma già occasione dei Giochi del Centenario di Atlanta, Thugwane era in forma e pronto a gareggiare.
Non appena la gara ha preso il via, il sudafricano è rimasto con il gruppo di testa composto, tra gli altri, da LEE Bong-ju della Repubblica di Corea e Erick Wainaina del Kenya, fino all'ingresso dello Stadio Olimpico. Al termine di una gara estenuante, Thugwane arriva primo, con tre secondi di vantaggio su Lee, e diventa il primo sudafricano nero della storia a vincere l'oro.
Sydney 2000: Naoko Takahashi trionfa contro tutti i pronostici
La giapponese Naoko Takahashi non era tra le favorite quando si è presentata alla maratona di Sydney 2000. La keniana Tegla Loroupe, detentrice del record mondiale in carica, un anno prima aveva fatto registrare il tempo di 2:20:43 a Berlino, e insieme all'etiope Fatuma Roba, campionessa Olimpica in carica, sembravano essere le atlete con maggiori possibilità di vittoria.
Verso metà gara Takahashi comincia la sua impresa, seguita dalla rumena Lidia Șimon e dalla keniana Joyce Chepchumba. Takahashi, che aveva vinto la maratona ai Giochi asiatici del 1998, si è imposta al chilometro 35, vincendo la gara con il nuovo record Olimpico di 2:23.14. Con questa vittoria è diventata la prima donna giapponese a vincere una maratona Olimpica.
Londra 2012: Tiki Gelana batte il record Olimpico
Le strade della capitale inglese avevano già visto molte gare di 42.195 km, con la Maratona di Londra che si è svolta ogni anno dal 1981. La keniana Mary Keitany conosceva molto bene quei luoghi, avendo vinto due maratone di Londra nel 2011 e nel 2012, prima di schierarsi per la maratona Plimpica di Londra 2012.
In questa gara, però, il ritmo è stato lento fino al traguardo della mezza maratona, per poi aumentare gradualmente nella seconda metà della corsa, quando un gruppo di quattro maratonete si è fatto strada negli ultimi 5 km. Keitany è la prima a perdere il ritmo, mentre l'etiope Tiki Gelana si fa avanti. La keniana Priscah Jeptoo ha cercato di resistere, ma non è riuscita a starle al passo, lasciando che Gelana tagliasse il traguardo con il record Olimpico di 2:23:7.
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Rio 2016: Eliud Kipchoge conquista finalmente l'oro
Anche se Eliud Kipchoge non era il detentore del record del mondo nel 2016, è sbarcato a Rio come il chiaro favorito grazie alla sua seconda vittoria consecutiva nella maratona di Londra, di appena quattro mesi prima.
Dopo aver vinto il bronzo nei 5.000 m ad Atene 2004 e l'argento a Pechino 2008, Kipchoge puntava con decisione all'oro. Al chilometro 30, il kenyano ha fatto la sua mossa, seguito solo dall'etiope Feyisa Lilesa e dallo statunitense Galen Rupp. Ma 5 km più tardi, nessuno è riuscito a stargli dietro e Kipchoge ha conquistato l'oro.
Il corridore ha recentemente stabilito il nuovo record mondiale di 2:01.09 nella maratona di Berlino 2022 e intende tentare di conquistare il terzo oro consecutivo a cinque cerchi - dopo il secondo trionfo Olimpico a Tokyo - a Parigi 2024.