Un anno dopo: come il debutto Olimpico dello skateboard ha cambiato i Giochi

In onore del primo anniversario del sensazionale debutto olimpico dello skateboard, le star dello skate si uniscono a Olympics.com per riflettere sul nuovo legame tra il loro sport e i Giochi e su come le cose siano cambiate in meglio. 

8 minDi Chloe Merrell
Skateboarding thumb

Quando lo skateboard si preparava a fare il suo debutto Olimpico a Tokyo 2020 nel 2021, il mondo era sospeso in un'attesa trepidante.

Cosa porterà questo nuovo sport? Si sono chiesti tutti.

80 atleti di tutte le discipline di park e street, di età compresa tra i 12 e i 46 anni, hanno sfidato il sole del Giappone e le aspettative di milioni di persone per mettere in scena uno sport fino a quel momento mai visto ai Giochi Olimpici.

La straordinaria abilità tecnica, abbinata a un'immensa audacia, è stata immediatamente apprezzata, così come la cultura della competizione, unica nel suo genere.

Le tradizionali ostilità tra rivali, che spesso hanno caratterizzato i Giochi del passato, sono state completamente assenti. C'erano invece skater che si incitavano, si abbracciavano e si sostenevano a vicenda per cercare di dare il meglio di sé.

Quando l'ultima gara di skateboard si è conclusa ed è stato proclamato il quarto campione della disciplina al debutto Olimpico, è stato emesso anche un altro verdetto: lo skateboard alle Olimpiadi? Un successo strepitoso.

Dalla partecipazione alla percezione comune, lo skateboard ha subito diversi cambiamenti dal suo debutto Olimpico.

Per celebrare il suo "compleanno" a cinque cerchi, Olympics.com ha incontrato alcuni dei più grandi nomi dei Giochi per scoprire l'impatto che le i Giochi hanno avuto sullo skateboard.

Lo skateboard Olimpico un anno dopo: oltre gli stereotipi

Dopo che la 14enne Sky Brown si è classificata terza nella gara di park femminile, diventando la più giovane medagliata Olimpica della Gran Bretagna, la skater non ha potuto contenere la sua gioia.

Tra sorrisi e lacrime, ha espresso la sua gratitudine per aver avuto la possibilità di mostrare al mondo il suo sport:

"Spero di aver fatto cambiare idea alla gente sullo skateboard", ha dichiarato alla BBC.

Un anno dopo è chiaro che Brown e i suoi colleghi hanno fatto molto di più.

Prima dei Giochi, la top skater filippina Margielyn Didal aveva dichiarato di aver incontrato solo reazioni negative in merito alla sua passione per lo skate:

"Prima dicevano 'oh gli skater, lo skate, non c'è futuro'", ha spiegato la 23enne. "Ma dopo le Olimpiadi la gente diceva 'Oh gli skater! Margie!"

L'opportunità di rappresentare il suo paese e di mostrare il suo sport sul palcoscenico Olimpico le ha donato quel tipo di rispetto che, a suo avviso, mancava allo skateboard da molto tempo.

"È un'illuminazione per tutti che lo skateboard abbia un futuro", ha continuato spiegando quanto sia stato immediato il cambiamento di atteggiamento nel suo paese d'origine.

"Hanno creato la giornata dello skateboard. Me la sono persa, ma nelle Filippine hanno festeggiato. Mi hanno inviato dei video e hanno ottenuto il permesso di fare una parata. Questo è piuttosto bello".

Come Didal, anche Pamela Rosa, numero uno mondiale dello street skate, afferma di aver notato un cambiamento positivo nelle opinioni della gente:

"Lo skateboard era uno sport marginale", ha detto la brasiliana. "Ora siamo molto più rispettati.

"Tanti bambini vogliono praticarlo. Molti genitori si avvicinano a questo sport con una mentalità diversa e la visibilità sta crescendo".

La grande onda dello skateboard post-Tokyo 2020

Il cambiamento di atteggiamento verso lo skate è solo una delle cose che hanno avuto un impatto sullo skateboard come sport dopo Tokyo 2020.

Secondo il brasiliano Kelvin Hoefler, che ha ottenuto l'argento nella gara maschile di street skate, c'è stata anche un aumento della richiesta da parte di chi vuole provare questo sport:

"Dopo i Giochi la crescita è stata rapidissima", ha dichiarato il 29enne a Olympics.com. "Il numero di persone che praticano lo skateboard è cresciuto molto."

Hoefler ritiene che parte di questo interesse sia dovuto alla maggiore copertura mediatica che i Giochi comportano. La nuova portata dello skate ha toccato le persone in un modo che non avrebbe mai immaginato, rendendolo orgoglioso di aver gareggiato a Tokyo.

Anche il campione Olimpico di street Horigome Yuto è rimasto sorpreso dall'impatto che lui e altri skater hanno avuto grazie alle Olimpiadi.

Ora che sta girando di nuovo il mondo nel circuito delle competizioni, la star giapponese dello skate ha testimoniato il cambiamento in prima persona e ne è rimasto sorpreso:

"Dopo le Olimpiadi di Tokyo, mi sono reso conto della popolarità dello skateboard e di come i suoi valori si siano diffusi tra tante persone. Questo mi ha ispirato. Voglio continuare a rendere la scena dello skateboard più emozionate e ad alzare il livello di interesse per lo skateboard nel mondo".

Lo skateboard a Tokyo 2020: far crescere il movimento femminile

Se c'è stato un gruppo in particolare che ha catturato i riflettori all'Ariake Urban Sports Park di Tokyo è stato quello femminile.

Oltre a mostrare al mondo come si festeggia una medaglia Olimpica, le atlete del park e dello street sono state in grado di mostrare i progressi compiuti dallo skateboard femminile.

Mariah Duran, del Team USA, crede che le Olimpiadi abbiano contribuito non solo ad innalzare il livello dello skateboard femminile, ma anche a mostrare alle giovani fan che esiste una strada legittima per il successo e che dovrebbero percorrerla:

"Per quanto riguarda le donne, ha sicuramente alzato il livello, perché la partecipazione di entrambi i sessi [alle Olimpiadi] e la possibilità per le ragazze di essere testimoni del livello a cui possono arrivare, ha alzato l'asticella per lo skateboard.

"Quando ho iniziato a fare skate, a dieci anni, potevo contare il numero di skater donne su una mano. E dovevo cercarle su YouTube per vederle. Ora avere eventi come questo e mostrare loro quale sia il nostro livello spinge tutti ancora più in alto".

"Penso che apra anche una strada diversa per chi è davvero appassionata e può seguire questa passione", ha proseguito la nativa dell'Arizona. "Quando ho preso in mano una tavola per la prima volta ho detto: 'Mamma, voglio fare skateboard' e lei: 'ah!'"

"Ora sarebbe un po' più facile avere questa conversazione, quindi è davvero bello".

Anche la brasiliana Rayssa Leal medaglia d'argento Olimpica, ritiene che le Olimpiadi abbiano donato nuova linfa allo skateboard femminile, soprattutto nel suo paese:

"Molte persone dicevano che le ragazze non potevano fare skate", ha raccontato la vincitrice del recente SLS Jacksonville. "In Brasile lo skateboard femminile era molto emarginato".

"Praticare uno sport rappresentato alle Olimpiadi significa molto per noi. E anche per i Giochi è importante avere lo skate". - Rayssa Leal

Nyjah Huston sullo skateboard Olimpico: è tutta una questione di opportunità

Quando si sono conclusi gli eventi di skateboard a Tokyo 2020 è nata una nuova galassia di stelle.

Ma per alcuni la fama mondiale era già un dato acquisito.

Con sei titoli mondiali e 12 medaglie d'oro agli X Games già conquistati prima delle Olimpiadi, Njyah Huston e il suo prodigioso talento nello skateboard sono universalmente noti.

Ma per il 27enne statunitense le Olimpiadi significano molto di più di un altro titolo da conquistare. Sono anche una porta d'accesso per tutti coloro che vogliono unirsi a lui:

"Penso che questo permetta a molti dei nuovi ragazzi che si vedono in giro di avere la possibilità di andare là fuori e di mostrare le proprie capacità e di cercare di farsi una carriera".

"Voglio vedere quante più persone possibile arrivare al mio livello e avere successo grazie allo skateboard".

"Alcuni dei miei skater preferiti in assoluto sono immensamente talentuosi, ma nella vita sono costretti ad arrangiarsi. Quindi, credo che le Olimpiadi possano essere d'aiuto in questo senso: portare più persone a quel livello".

Parigi 2024: Il meglio dello skateboard deve ancora venire

Dopo aver conquistato la medaglia di bronzo nel park, dietro all'australiano Keegan Palmer e del brasiliano Pedros Barros, Cory Juneau si è detto raggiante e ha raccontato quanto fosse importante per il Team USA avere lo skateboard alle Olimpiadi:

"È un grande giorno per noi. Un grande giorno per lo skateboard ed è un grande giorno per l'America, l'Australia, il Brasile e tutti coloro che sono appassionati di skateboard".

"Alla fine della giornata siamo tutti amici. Mi piace dire che non gareggiamo l'uno contro l'altro, ma uno insieme all'altro".

Tra poco meno di due anni lo skateboard tornerà alle Olimpiadi per Parigi 2024 e, inevitabilmente, per altri "grandi" momenti.

Per gli skater di tutto il mondo i Giochi in Francia rappresentano una nuova opportunità per dare il meglio di sé e per coloro che hanno fatto la storia a Tokyo saranno un'occasione per mettere in pratica le lezioni apprese.

L'evento si terrà sotto l'iconico obelisco di Place de La Concorde, nel centro di Parigi, e non ci sono dubbi sul fatto che lo skateboard tornerà a stupire.

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