Raising the game: l'incredibile finale di stagione di Jannik Sinner che sta abbattendo tabù e rivali nel circuito ATP
Daniil Medvedev, Novak Djokovic e Holger Rune. Erano rimasti in tre, i muri insormontabili di Jannik Sinner nel circuito ATP, tutti battuti nel giro di sei settimane con due titoli in bacheca e una semifinale raggiunta alle ATP Finals 2023. Ma il numero 1 del tennis italiano non intende fermarsi qui.
Un lungo, lunghissimo muro. Da Pechino fino a Torino, tirato giù a colpi di grande tennis, nel giro di sei settimane.
Le sei settimane da numero 4 al mondo, quelle in cui Jannik Sinner ha superato i livelli più duri, come se fosse in un videogioco e davanti a sé avesse qualcuno di imbattibile.
Da qualche ora non è più così. In uno spazio temporale irrisorio, abbiamo visto anche gli invincibili avvicinarsi alla rete, stringergli la mano e riconoscergli la vittoria.
Jannik Sinner non aveva mai battuto Daniil Medvedev, prima di conquistare contro di lui due titoli consecutivi, il China Open 2023 e il Vienna Open 2023.
Jannik Sinner non era mai riuscito ad avere la meglio sul numero 1 del ranking ATP, Novak Djokovic, che lo ha dominato per due anni di fila a Wimbledon tra rimonte cocenti e lezioni sull'erba.
Jannik Sinner non aveva mai trovato un successo contro Holger Rune, l'altro "futuro Big Three" secondo l'opinione di Nole, che con l'azzurro e Alcaraz rappresenta il futuro del tennis mondiale e che si è imposto sull'attuale top 10 in due precedenti.
Poi, qualcosa è cambiato e il momento in cui è accaduto ha una data ben precisa. 4 ottobre 2023: Sinner batte Medvedev in finale a Pechino da nuovo numero 4 del ranking.
Jannik Sinner ha sbloccato un livello mai raggiunto prima.
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Bossfight 1: Daniil Medvedev, il re del cemento
Per battere qualcuno sul proprio campo, bisogna affrontarlo. E spesso, bisogna accettare di perdere.
Di sconfitte, contro Daniil Medvedev, ne ha patite eccome Sinner. Anche di cocenti, di quelle che ti fanno chiedere se quel livello riuscirai mai a raggiungerlo.
L'italiano è stato sconfitto da Medvedev per sei volte di fila, fermandosi per due volte in finale a Rotterdam e a Miami nel 2023. Una maledizione, quest'ultima, che sembrava non trovare soluzione. Seconda finale persa in tre anni, dopo quella del 2021 contro Hubert Hurkacz, per il secondo appuntamento rimandato col primo Masters 1000 da mettere in bacheca.
Difficile, però, avere la meglio su Medvedev giocando sul cemento. Lì dove ha vinto tutti i trofei della carriera, fino all'exploit di Roma sulla terra rossa degli Internazionali d'Italia del 21 maggio 2023. Sembrava fosse stato lui, in quell'occasione, a sbloccare un nuovo livello.
Invece, la chiave per vincere l'ha trovata Sinner.
Con la consapevolezza di chi aveva segnato la spunta alla voce Masters 1000, in quella notte tra il 13 e 14 agosto, vincendo il Canadian Open 2023 a Toronto; ma anche con la forza mentale di chi ha tenuto duro per due tie break in finale.
Un Sinner coraggioso, capace di colpire sotto rete con costanza (23 punti su 33), ma anche di difendersi da un avversario che si trova nel suo habitat, ai limiti della perfezione col servizio (87% di prime messe a segno nel primo set).
Il risultato è quello che l'altoatesino attendeva da almeno due anni, da quelle ATP Finals del 2021 in cui Medvedev lo lasciò a zero nel primo set per poi imporsi al tie break: 7-62, 7-62. Livello superato e nuova skill sbloccata, perché a Vienna s'è ripetuto.
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Bossfight 2: Novak Djokovic, l'uomo dei record
Il livello più duro deve ancora arrivare. Lo sa Sinner e lo sa tutto il mondo del tennis, che si dà appuntamento a Torino per il torneo dei maestri.
Alle ATP Finals 2023 ci sono tutti i big (in un'inedita forma eccezionale, considerando la fase dell'anno) e l'attesa, dopo i sorteggi del round robin, è tutta per una partita: Jannik Sinner contro Novak Djokovic.
Non perché vi siano precedenti particolari, ma perché lo switch dell'azzurro rispetto al ko di Wimbledon è sotto gli occhi di tutti. Ma va messo alla prova, contro il numero 1 al mondo.
Medvedev, il numero 3 del ranking, è stato battuto per due volte. Con Carlos Alcaraz, il numero 2 in classifica mondiale - con qualche sortita in vetta - ha dato vita ad alcune delle battaglie più entusiasmanti di questo 2023. Ma il Djoker sembra proprio il boss finale del videogame.
Potrebbe esserlo per davvero, perché intanto il girone delle ATP Finals lo hanno superato entrambi e un prossimo appuntamento, chissà, potrebbero fissarlo ancora a Torino, per decidere il titolo.
Solo che in quel caso, i due si incontrerebbero con un bilancio di tre vittorie a una, in favore del serbo. Imbattuto nei primi tre incontri sulla terra di Montercarlo (6-4, 6-2 nel 2021) e sull'erba di Wimbledon, dove forse Sinner per la prima volta ha creduto di farcela, il 5 luglio 2022.
Avanti 7-5, 6-2, si è materializzato l'incubo che spesso, a dirla tutta, caratterizza le sfide più epiche di Djokovic. Il gioco dell'azzurro diventa più falloso (11 errori non forzati nel terzo set), salva un possibile break immediato, ma lo subisce senza mettere nemmeno un punto sul 3-1. L'inizio della fine, perché Nole l'ha fatto di nuovo: 6-3, 6-2, 6-2.
Più veloce, ma non meno indolore, la sconfitta patita sempre a Wimbledon in tre set lo scorso 14 luglio, alla sua prima semifinale in uno Slam. L'unico momento in cui Sinner è sembrato potersela giocare è stato il terzo set, in cui Djokovic ha chiuso ogni discorso al tie break, per approdare in finale.
Da luglio a novembre, però, le cose sono cambiate.
Per Djokovic, che agli US Open ha ottenuto quel che Alcaraz gli ha negato a Wimbledon, ovvero lo Slam numero 24 in carriera. Ma anche per Sinner, che da quella sconfitta lì ha iniziato una risalita al galoppo.
Al primo appuntamento a Torino, l'altoatesino ha scoperto le proprie carte, giocandosela alla pari col numero 1 in una nuova sfida di resistenza, durata oltre tre ore. E ancora una volta, s'è trovato nell'habitat perfetto del proprio avversario: il tie break decisivo, lì dove Djokovic vantava 24 vittorie su 33.
Serve un cheatcode per farcela e per Sinner è il dritto: quello con cui piazza il 3-0 al tie break finale, neutralizzando la sortita a rete di Djokovic. Un colpo da ko o quasi, perché Nole va sotto 6-1 e ha un sussulto, per annullare il match ball. L'ultimo, prima del punto che interrompe la sua striscia di 19 successi consecutivi, avviata dal serbo dopo il ko in finale a Wimbledon. Un cerchio che si chiude.
Bossfight 3: Holger Rune, il rivale del futuro
Se Djokovic era il boss finale, chi potrà mai esserci dopo di lui? Il rivale che potrebbe accompagnare Sinner per tutta la carriera. Perché oltre a lui e Alcaraz, il futuro del tennis è anche nelle mani di Holger Rune.
Mai partite semplici, quelle contro il danese. Mai per Sinner, almeno, costretto al ritiro a Sofia nel 2022 (sotto 5-2 al terzo set) e rimontato a Montecarlo lo scorso 15 aprile, tra interruzioni per pioggia e nervosismo.
In più, il Rune che si presenta a Torino è un Rune in ripresa dai problemi fisici che ne hanno condizionato la seconda parte di stagione. È un Rune che ha scelto Boris Becker come allenatore e che contro Djokovic, all'esordio nelle ATP Finals, ha giocato alla pari nei primi due set.
Come Medvedev prima e come il serbo poi, inoltre, ha uno score netto contro Sinner: due vittorie, zero sconfitte. Un altro muro da abbattere.
Forse il più difficile, perché l'azzurro accusa problemi fisici e perché la posta in palio per entrambi è differente. Sinner è già certo di un posto in semifinale, Rune no. E sotto 6-2 nel primo set, il danese svolta.
Da una prima frazione costellata di errori (2 doppi falli, 6 non forzati, 0/5 a rete) ne viene fuori un secondo set decisamente più pulito - seppur più nervoso - in cui trova il break e lo mantiene fino alla fine.
Si decide tutto al terzo, con Sinner che sembra aver recuperato dai fastidi alla schiena e Rune che, come in ogni videogame che si rispetti, è tornato più forte di prima.
Ad un certo punto, però, ecco il glitch. La partita sembra essere del danese: avanti 4-3 al terzo set, si va ai vantaggi ed è palla break per Rune. Se va a segno, serve per il match. Una partita di tennis, d'altronde, non è un videogame.
Solo che Sinner, da sei settimane a questa parte, è come se la vivesse così. Un avversario alla volta, un livello alla volta. E come in un videogame, fa backtracking: attraversa ciò che ha già passato nei precedenti incontri col danese, ma con le armi che allora non aveva.
Annulla la palla break di Rune, il break se lo prende lui (rischiando di farsi recuperare da 40-0) e al primo match ball non fallisce. Livello superato. Ancora una volta.
Jannik Sinner contro i top 10: tutte le vittorie · Tennis ATP
Nel 2023, Jannik Sinner ha ottenuto 11 vittorie contro i top 10 del ranking ATP su sedici incontri disputati:
- Australian Open - R16: Stefanos Tsitsipas b. Jannik Sinner 3-2 (6-4, 6-4, 3-6, 4-6, 6-3)
- Rotterdam - R16: Jannik Sinner b. Stefanos Tsitsipas 2-0 (6-4, 6-3)
- Indian Wells - QF: Jannik Sinner b. Taylor Fritz 2-1 (6-4, 4-6, 6-4)
- Indian Wells - SF: Carlos Alcaraz b. Jannik Sinner 2-0 (7-64, 6-3)
- Miami - R16: Jannik Sinner b. Andrey Rublev 2-0 (6-2, 6-4)
- Miami - SF: Jannik Sinner b. Carlos Alcaraz 2-1 (6-74, 6-4, 6-2)
- Miami - F: Daniil Medvedev b. Jannik Sinner 2-0 (7-5, 6-3)
- Montecarlo - SF: Holger Rune b. Jannik Sinner 2-1 (1-6, 7-5, 7-5)
- Wimbledon - SF: Novak Djokovic b. Jannik Sinner 3-0 (6-3, 6-4, 7-64)
- China Open - SF: Jannik Sinner b. Carlos Alcaraz 2-0 (7-64, 6-1)
- China Open - F: Jannik Sinner b. Daniil Medvedev 2-0 (7-62, 7-62)
- Vienna - SF: Jannik Sinner b. Andrey Rublev 2-0 (7-5, 7-65)
- Vienna - F: Jannik Sinner b. Daniil Medvedev 2-1 (7-67, 4-6, 6-3)
- ATP Finals - RR: Jannik Sinner b. Stefanos Tsitsipas 2-0 (6-4, 6-4)
- ATP Finals - RR: Jannik Sinner b. Novak Djokovic 2-1 (7-5, 6-75, 7-62)
- ATP Finals - RR: Jannik Sinner b. Holger Rune 2-1 (6-2, 5-7, 6-4)
In carriera, il bilancio di tutte le partite disputate da Sinner contro tennisti in top 10 nel ranking ATP è di 20 vittorie e 26 sconfitte (2 per ritiro). Attualmente ha una striscia aperta di sette vittorie consecutive contro i top 10.
Gli ultimi tabù di Jannik Sinner: i top 10 mai battuti in carriera
Nell'attuale classifica ATP singolare, Jannik Sinner ha battuto almeno una volta in carriera tutti gli avversari presenti in top 10.
Tra i tennisti che sono approdati tra i migliori dieci al mondo almeno una volta, invece, ce ne sono ancora tre contro cui non ha mai ottenuto una vittoria:
- vs Rafael Nadal (best ranking ATP: 1°): 0-3
- vs Felix Auger-Aliassime (best ranking ATP: 6°): 0-2
- vs Denis Shapovalov (best ranking ATP: 10°): 0-1
Di questi tre, solo Rafael Nadal e Felix Auger-Aliassime erano in top 10 in tutti gli incontri vinti contro Jannik Sinner. Aspettando il ritorno in campo dello spagnolo, col canadese potrebbe esserci un confronto immediato: Italia e Canada sono ai quarti di Coppa Davis 2023 e chissà che gli azzurri non trovino la chance di rivincita contro i Campioni in carica, dopo l'eliminazione dello scorso anno.