Jannik Sinner, il ragazzo algido e gentile che gioca a tennis "vivendo il momento" e ha Parigi 2024 nella testa
Gli appassionati di tennis di tutto il mondo lo hanno premiato già da tempo, ma ad ogni torneo vinto, Jannik Sinner non fa altro che confermare di essere un ragazzo d’oro.
Un Campione che gioca con i bambini in campo, che si allena in carrozzina con l’argento Paralimpico Alfie Hewett e che, anche quando si parla di obiettivi, ha un oro ben specifico in mente.
“Lo scorso anno, alla fine dell’anno, parlavamo più delle Olimpiadi perché si disputano ogni 4 anni, quindi vediamo cosa ci sarà lì”, ha ammesso Sinner a Tennis Channel subito dopo il successo al Miami Open su Grigor Dimitrov.
In Florida ha inanellato il terzo successo di un 2024 spaziale: prima l’Australian Open, il primo Slam in carriera, poi l’ATP 500 di Rotterdam e infine, il secondo Masters 1000 a Miami. Il tutto con un bottino di 22 vittorie in 23 partite.
Per il tennis italiano, che ha già toccato il cielo con un dito col trionfo in Coppa Davis, c’è ora un altro traguardo da fissare.
Nella race Olimpica, l’azzurro è nettamente in testa e già questo basta per essere uno degli atleti più attesi ai prossimi Giochi.
Ma a Parigi 2024, sull’iconico campo del Roland Garros, Sinner non vuole solo esserci: vuole puntare al massimo. Come d’altronde ha sempre fatto finora.
Il segreto del successo di Sinner: "Ho alzato il mio livello, devo ringraziare il mio team" · Tennis ATP
Vincere a Miami, per Jannik Sinner, è stata la chiusura di un cerchio. Non solo perché in Florida aveva perso due finali, ma perché veniva dalla prima sconfitta del 2024, a Indian Wells.
“È stata una grande settimana. All’inizio non mi sentivo così bene, venendo da Indian Wells in condizioni e situazioni completamente diverse, ma ho cercato di stare molto calmo in ogni match, sapendo nella mia testa che se fossi andato avanti, forse mi sarei trovato molto meglio. E questo è quello che è successo, ho alzato drasticamente il livello nelle semifinali e in finale, l’ho mostrato in campo e sono molto felice. Questo risultato è fantastico”.
Non ha lasciato scampo a Daniil Medvedev e ha dominato in maniera netta anche contro Grigor Dimitrov, in uno stato di grazia tale da superare sul suo cammino avversari del calibro di Carlos Alcaraz e Alexander Zverev. Ma contro Sinner, non ha potuto davvero nulla.
“Sentivo che stavo servendo veramente bene – prosegue l’altoatesino – specie nei momenti importanti. In questo caso, mi dà molta fiducia. Provo a leggere un po’ il servizio, sono riuscito a farlo anche oggi (ieri, ndr) nei momenti importanti, cercando di prendere gli angoli giusti”.
“È così, anche nelle sessioni di allenamento stavo bene, colpivo in maniera molto pulita e fisicamente mi sento bene, fresco, anche ora. Questo è un bene e devo ringraziare il mio team perché fanno un lavoro incredibile”.
Col trionfo in finale al Miami Open 2024, Sinner ha portato a casa il 13° titolo ATP, il secondo Masters 1000, nonché il terzo trofeo della stagione.
Jannik Sinner, il ranking ATP e la sua famiglia: "È un grande risultato"
C’è un momento in cui tutto è svoltato per Sinner?
Decisamente sì, perché da quando ha vinto il primo 1000 a Toronto, l’azzurro ha iniziato a scalare rapidamente il ranking ATP.
Dopo il successo di Miami, sarà il nuovo numero 2 al mondo, qualcosa mai avvenuta prima per il tennis italiano.
“È un grande onore, è bello vederlo. Nella mia testa è solo un numero, ovviamente per me significa tanto essere il numero 2 ed è un grande risultato. Vengo da una famiglia normalissima, mio papà va ancora al lavoro e anche mia madre. Nessuno se lo sarebbe aspettato, sicuramente, è bello trovarsi in questa posizione, ma per me è più importante vedere miglioramenti sul campo”.
Quelli li hanno visti in primis i suoi avversari. Dimitrov glielo ha detto chiaramente dopo la finale in Florida: “Sei bellissimo da vedere, di certo non da affrontare”.
Non è andata certo meglio ai dominatori del ranking maschile. Dallo scorso Wimbledon, Sinner vanta tre vittorie in quattro match su Novak Djokovic, due successi in tre incontri con Carlos Alcaraz e ha una striscia aperta di cinque vittorie consecutive contro Daniil Medvedev.
Eppure, il primo pensiero del classe 2001 è sempre e solo uno: migliorare ancora, migliorare sempre.
“Sappiamo di dover migliorare un paio di cose e questo è quello spero succeda, devo migliorare perché gli avversari vorranno provare a prendermi, giocheranno liberamente e colpiranno più duramente, quindi devo essere pronto. E anche mentalmente devo esserlo”.
Tennis: gli obiettivi di Jannik Sinner per la stagione 2024
Il futuro, per Jannik Sinner, è di fatto il presente.
Non guarda troppo in là nel tempo, la stella del tennis italiano. A breve ci si sposta sul clay e i miglioramenti di cui parla sono quelli che vorrà vedere sulla terra rossa, per l’appunto.
“Arriva la stagione sulla terra, solitamente lì ho qualche problema; quindi, vediamo cosa riesco a raggiungere questa volta”.
Di certo, si presenta ai prossimi appuntamenti come l’uomo da battere: “Finora, la stagione è stata quasi perfetta – ammette Sinner – non me lo sarei mai aspettato all’inizio dell’anno, ma questo è quello che è successo e sto vivendo il momento. Vediamo cosa posso fare sulla terra”.
Montecarlo, Barcellona, Madrid, Roma e poi Parigi, col Roland Garros che quest’anno farà da cornice a due grandissimi appuntamenti di tennis.
La prima chance per raddoppiare il conto degli Slam passerà dalla Francia, dove però si giocherà anche per un altro obiettivo: l’oro Olimpico di Parigi 2024.
“Come ho detto all’inizio della stagione, noi cerchiamo di raccogliere quello che possiamo. Finora abbiamo avuto solo buone settimane, se non ci saranno, ci saranno nuove opportunità. Vedremo, non voglio mettermi fretta”.
A 22 anni e col mondo ai suoi piedi, Sinner non si scompone. Proprio come in campo, dove ha finito di abbattere tabù per iniziare a far splendere il suo gioco.
Ma più del tennis, più di quel dritto che ha fatto innamorare persino Serena Williams e di quella maturità che conquista il mondo dello sport ogni giorno che passa, Sinner sa che cosa conta di più.
“Ho un grande team alle mie spalle e gente che mi sta vicino perché gli piaccio come persona. Questo per me è più importante di essere solo un buon tennista”.