Parigi 2024: la Torre Eiffel, l'eleganza Chaumet e l'incredibile storia dietro le medaglie Olimpiche e Paralimpiche

Di Marion Theissen
6 min|
Bozzetti di medaglie dei Giochi Olimpici e Paralimpici Parigi 2024
Foto di Thomas Deschamps

Gli atleti e le atlete che parteciperanno ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 hanno ora una motivazione in più per salire sul podio: oltre a portare a casa una medaglia d'oro, d'argento o di bronzo, avranno con sé anche un piccolo pezzo di Parigi, ovvero una parte della Torre Eiffel incastonata in ciascuna di esse. Scopri di più sul making of di questa creazione unica.

Tutto è iniziato con una richiesta piuttosto particolare: dare un tocco di creatività e di poesia a un oggetto classico ma essenziale, che simboleggia i Giochi Olimpici e Paralimpici.

Ma come si può rendere una medaglia del genere ancora più speciale? Come è possibile andare oltre la tradizione con un oggetto così classico e consolidato?

Inserendo un pezzo di Francia al suo interno, letteralmente.

Chaumet, la maison di gioielli francese, ha utilizzato la sua riconosciuta esperienza in tutto il mondo per portare il concetto a un altro livello, portare l'idea oltre l'immaginazione, farla brillare e dare vita a qualcosa che si è rivelato davvero speciale.

Questa volta, i designer non hanno avuto a che fare con un diamante o un rubino senza tempo, ma hanno riciclato un vecchio materiale: andandolo a prendere nientemeno che dalla Torre Eiffel, portandolo al centro di un gioiello unico.

Ogni medaglia realizzata per Parigi 2024, svelata giovedì 8 febbraio, contiene un pezzo originale dell'iconico edificio ed è accompagnata da un certificato di autenticità.

Iscrizione Olimpica | Sport in Live Streaming Gratuito e Serie Originali - unisciti ora!

Esagono, raggiera e incastonatura: i tre simboli delle medaglie delle Olimpiadi di Parigi 2024

Una volta deciso di trattare questo vecchio metallo al pari di una pietra preziosa, gli esperti gioiellieri sono stati liberi di interpretare il design a modo loro.

"Abbiamo cercato ispirazione nel nostro patrimonio", spiega Clémentine Massonnat, direttore creativo di Chaumet, durante una visita di Olympics.com al loro laboratorio.

"Abbiamo consultato il dipartimento degli archivi con due idee principali in mente: elaborare questo pezzo di Torre Eiffel a forma di esagono per rappresentare la Francia per poi metterlo al centro della medaglia e di un'opera dorata, radiosa e sfaccettata".

Tuffarsi nei propri archivi è un processo abituale, ma era un passo necessario per vedere la possibilità di utilizzare la storia francese come fonte di ispirazione. L'idea della raggiera è nata da una delle specialità della casa: i gioielli che adornano la testa.

"I diamanti trasmettono l'idea di radiosità personale", ha spiegato la designer.

"Fanno brillare la persona che li indossa e c'è un parallelo molto interessante con le medaglie. Sono anche un oggetto che mette in risalto i risultati ottenuti dalla persona che lo porta".

Per lo più abituati a lavorare con le pietre preziose, i designer di Chaumet hanno dovuto affrontare la difficoltà di operare su un materiale nuovo, invecchiato e vissuto: il ferro della Torre Eiffel.

"Abbiamo prima realizzato un disegno intorno al concetto di esagono al centro e di raggi attorno", spiega Massonnat.

"È la radiosità della Francia durante i Giochi Olimpici e degli atleti, ma anche un modo per dare vita a un oggetto statico, come un gioiello. Quando la luce colpisce la medaglia, questa prende vita".

"Un esagono lucido, senza dimenticare un pezzo di originalità con un'incastonatura a 'griffe', normalmente utilizzata in oreficeria, che ricorda i rivetti della Torre".

Ma c'è una piccola particolarità.

"Perché i raggi sono irregolari?", chiede Benoît Verhulle, responsabile dei laboratori. "È stato fatto apposta perché la luce ci giochi senza regolarità. Questo mette ancora più in evidenza l'atleta".

"Nel brief originale, la città di Parigi era cruciale e con questa medaglia dovevamo trasmettere la sensazione che si trattasse proprio della capitale. Per noi è la Città della Luce, quindi era logico che il bagliore si trovasse su questo lato dell'oggetto", ha detto.

È stato applicando questi tre elementi che il progetto ha trovato la sua completezza: un esagono della Torre Eiffel incastonato al centro di una medaglia, costellata di raggi. Il lavoro era fatto... o quasi.

In seguito, sono state progettate e perfezionate altre particolarità. Dopotutto, l'artigianato di qualità deve essere considerato in tutte le sue forme.

Le medaglie di Parigi 2024: piccoli dettagli che fanno la differenza

"L'abbiamo pensata come un gioiello", ha spiegato Verhulle.

"Di solito c'è un piccolo fermaglio che esce dalla medaglia dove passa il nastro. Qui abbiamo ideato un sistema diverso".

È un modo innovativo di integrare il nastro nella medaglia stessa, perché con un oggetto come questo nulla può essere lasciato al caso.

Come per ogni altra edizione, la storia della rinascita degli antichi Giochi Olimpici di Olimpia, in Grecia, è raccontata sull'altro lato della medaglia Olimpica.

L'iconografia tradizionale delle medaglie, nella dea della vittoria Nike, è raffigurata in primo piano, davanti allo Stadio Panathinaiko, dove i Giochi Olimpici sono stati riproposti per la prima volta nel 1896.

Ma l'edizione 2024 presenta un'eccezione: l'aggiunta di una Torre Eiffel sull'altro lato dello stadio.

Per quanto riguarda le medaglie Paralimpiche, per garantire l'accessibilità, il nome dell'edizione è stato scritto in Braille attorno a una Torre Eiffel osservata da un punto di vista particolare.

"Essendo la Torre Eiffel al centro di questo progetto, su questo lato, abbiamo deciso di aggiungerla di nuovo, ma con una vista dal basso, in elevazione, guardando il cielo".

Si tratta di due ulteriori strizzate d'occhio al patrimonio transalpino, dato che Louis Braille, l'inventore di questo sistema di scrittura, era francese.

Lo stesso vale per la faccia "storica" della medaglia Olimpica che mostra la Torre, la quale potrebbe essere vista come un riferimento ai Giochi Olimpici di Parigi o a Pierre de Coubertin.

Altre evocazioni creano un legame ancora più forte tra la nazione e le medaglie che verranno assegnate ai futuri vincitori.

Un altro aneddoto rende ancora più legittima la scelta di Chaumet come designer di questi pezzi unici: Gustave Eiffel ne è sempre stato un cliente fedele. In un registro contabile molto antico, si trova un ordine a suo nome: "Acquisto effettuato da Gustave Eiffel nel 1890".

C'è ancora una storia dietro tutto ciò.

L'Esposizione Universale del 1889, che rivelò al mondo l'iconica struttura, lo rese famoso. Poco tempo dopo, sua figlia si sposò e per questa occasione speciale acquistò una collana di perle da Chaumet. I suoi figli divennero quindi clienti e oggi l'opera che lo rese noto in tutto il mondo è celebrata nel cuore delle medaglie che rappresenteranno Parigi 2024.

L'ultimo anello di questa fase cruciale della preparazione è rappresentato dalla Monnaie de Paris (Zecca di Parigi), l'istituto francese responsabile del conio nazionale. Una volta che Parigi 2024 ha convalidato il progetto, la Monnaie de Paris ha ricevuto le chiavi per produrre le 5.084 medaglie che saranno assegnate ai vari atleti sul podio.