Sport Olimpici: tutto sullo snowboard con Kelly Clark

Fino all’avvio di Beijing 2022, Olympics.com svelerà i segreti di ciascuna delle 15 discipline dei prossimi Giochi invernali, con interviste esclusive ai fuoriclasse che sono diventati delle leggende dei loro sport. Dopo aver imparato i segreti di curling, slittino, biathlon, pattinaggio artistico, salto con gli sci e freestyle, è il momento di scoprire lo snowboard con la cinque volte campionessa Olimpica Kelly Clark.

6 minDi Marina Dmukhovskaya
Kelly Clark
(2013 Getty Images)

La snowboarder statunitense Kelly Clark è diventata la prima donna a completare un 1080 in una competizione. Durante la sua incredibile carriera ha vinto di tutto e quando è ritornata nella sua città natale nel Vermont, nel nord-est degli Stati Uniti, Clark è stata accolta come un'eroina: in occasione dell'oro ai Giochi Olimpici Invernali di casa, a Salt Lake 2002, è stato persino dipinto uno spazzaneve...d'oro. Dopo il suo ritiro nel 2019, ha creato una fondazione che porta il suo nome - che offre borse di studio a giovani snowboarder -, e pubblicato la sua autobiografia "Inspired".

Clark ha parlato con Olympics.com della bellezza dello snowboard, delle pietre miliari della sua carriera e dei suoi pensieri su Beijing 2022, che prenderà il via il 4 febbraio 2022.

Di seguito riportiamo la trascrizione dell'intervista, leggermente modificata per chiarezza e brevità.

(2014 Getty Images)

Come hai scoperto lo snowboard e cosa ti ha fatto innamorare e decidere di diventare un'atleta professionista?

Ho iniziato a fare snowboard prima che diventasse cool. Non esistevano gli X Games, ed era molto prima che diventasse disciplina Olimpica. Sono cresciuta in un paesino di montagna nel Vermont, e vivere la montagna era esattamente quello che si faceva da bambini. Quando ho scoperto lo snowboard ne sono stata subito attratta. Ho saltato talmente tanti allenamenti di sci che mio padre a un certo punto smise di pagarmeli, così ho potuto finalmente passare più tempo a praticare lo snowboard. È stato emozionante sin da subito: c'era spazio per la creatività e per l'espressione individuale. È uno sport unico, con una solida cultura alle spalle, quindi penso sia stato anche questo aspetto a farmene innamorare.

Fai ancora snowboard dopo il ritiro dalle competizioni professionistiche?

Faccio snowboard tutto il tempo. Sono come una ragazzina. Lo amo ancora, probabilmente tanto quanto il primo giorno, anche se sono passati più di 30 anni. Sono sempre in giro, trascorro la maggior parte delle mie giornate a Mammoth (California), quindi se vuoi trovarmi, ecco la montagna in cui cercarmi.

Se dovessi spiegare lo snowboard in poche parole, cosa diresti?

Si tratta di stare in piedi di lato e di scendere da una montagna, simile allo skateboard e al surf. E di divertirsi il più possibile.

Snowboard in un minuto:

  • Le basi: lo snowboard consiste nella discesa da un pendio innevato su una tavola da snowboard. Sono 11 eventi in programma per questa disciplina a Beijing 2022, compreso lo snowboard cross a squadre miste, che farà il suo debutto alle Olimpiadi Invernali, dopo essere stato inserito nei Giochi Olimpici Giovanili Invernali.
  • Storia Olimpica: lo snowboard maschile e femminile ha fatto il suo debutto Olimpico ai Giochi di Nagano nel 1998 con gli eventi di slalom gigante e halfpipe. La disciplina si rivelò un successo e rientrò nel programma di Salt Lake City, quattro anni dopo.
  • Medaglie Olimpiche per paesi: gli Stati Uniti, da quando lo snowboard è apparso nel programma Olimpico, hanno dominato le competizioni. In totale, gli atleti statunitensi hanno vinto 31 medaglie di cui 14 d'oro. Nel medagliere generale, gli USA sono seguiti da Svizzera e Francia.
  • Leader nelle medaglie Olimpiche: tre americani nel top ranking assoluto: Shaun White, che punta al suo quarto oro Olimpico a Pechino, Jamie Anderson (due ori e un argento Olimpici), e Kelly Clark, un oro e due bronzi per lei.

Cosa ami di più dello snowboard e qual è la parte più impegnativa? Quali sono le qualità necessarie per avere successo nello snowboard?

Probabilmente lo stesso: penso che la cosa migliore dello snowboard sia che l'obiettivo cambia continuamente. Lo sport è in continuo divenire e non importa cosa sei riuscito a fare o quanto sei bravo a farlo, ci sono continuamente cose da imparare.

Lo snowboard è uno sport basato sulla tecnica. In altri sport vincerà l'atleta più forte e fisicamente più in forma. Ma questo non è uno sport di pura potenza, anche se potenza e forza sono entrambe importanti. Il miglior atleta non vince tutti i giorni grazie solo agli aspetti tecnici: è una vera combinazione di attenzione ai dettagli e tecnica, combinata con la forza, che ti dà continuità.

Cosa significa per te aver partecipato alle Olimpiadi?

Essendo stata a cinque Olimpiadi, posso guardare indietro alla mia carriera e vedere tutti i parametri di riferimento: quanto sono cresciuta come snowboarder e come persona.

Se dovessi scegliere tre momenti importanti della tua carriera, quali sarebbero?

Un'esperienza molto speciale per me è stata la mia prima Olimpiade, i Giochi di Salt Lake City, appena cinque mesi dopo l'11 settembre. Lo sport ha un modo davvero unico di unire le persone. Mi è capitato di vincere la prima medaglia d'oro per gli Stati Uniti sul suolo americano. E alla cerimonia di premiazione, quella notte, guardando la bandiera americana issarsi e ascoltando l'inno nazionale, non c'era un occhio che non fosse umido, non solo lì con me ma penso di poder dire nell’intero paese. Per me, come snowboarder, ovvero praticante uno sport individuale, sentire quella condivisione e far parte del Team USA è stata un'esperienza che non dimenticherò mai.

Nel 2011, sono stata la prima donna ad atterrare da un 1080 agli X Games e questo è stato un enorme passo avanti per le donne nello snowboard. Ti senti come se stessi costruendo qualcosa e sei parte di qualcosa che è più grande di te.

La mia medaglia di bronzo a Sochi 2014 è stata probabilmente uno dei momenti cruciali della mia carriera. È arrivata 12 anni dopo la mia prima medaglia Olimpica ed è la mia ultima medaglia Olimpica nonchè una delle mie preferite perché ci sono voluti 12 anni di sangue, sudore e lacrime. Anche se è un bronzo, e in teoria dovrebbe inorgoglirmi di più l'oro, so quanto è stata dura e cosa ho vinto quel giorno.

Come puoi spiegare lo storico successo del Team USA nello snowboard?

Come atleta non realizzi nulla da solo. Ci vogliono le persone. La squadra di snowboard statunitense supporta il coaching, lo staff medico... Tutte le persone intorno all'atleta sono una componente enorme, nonché quello che ci aiuta ad avere successo.

Negli Stati Uniti, siamo incoraggiati a sognare. Senza sembrare troppo banale, il sogno americano è la libertà di dire: "Voglio andare a farlo e credo di poterlo fare". Penso anche che sia l'eredità ottenuta da tutti quelli che sono arrivati prima di noi.

Cosa possiamo aspettarci da Beijing 2022 nello snowboard?

Con l'attuale livello della competizione, non credo che sarà solo un grande trick a fare la differenza. Bisognerà fare ricorso all'intero “pacchetto”: ampiezza e trick tecnici. Non vedo l'ora di guardare lo snowboard quest'anno, penso che sarà davvero ultra competitivo.

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