Simone Biles verso i terzi Giochi Olimpici: “So di cosa sono capace” • Ginnastica artistica
Tre anni fa, dopo i Giochi di Tokyo 2020, la superstar statunitense della ginnastica artistica Simone Biles non si sarebbe forse mai aspettata di gareggiare nuovamente nell’all-around dello U.S. Classic ad Hartford, in Connecticut.
L’evento, arricchito dalla presenza delle stelle della ginnastica nazionale con la partecipazione delle medaglie d'oro Olimpiche Sunisa Lee e Gabby Douglas, sarà la prima competizione di Biles nel 2024. Inizia così il suo percorso alla ricerca di una terza partecipazione Olimpica… e della redenzione.
In Giappone, la 27enne era tra le favorite per vincere diverse medaglie d’oro, ma è stata costretta a ritirarsi dalla finale a squadre femminile e da tutte le finali individuali a eccezione di una. Ha voluto dare la priorità alla sua salute mentale, mentre affrontava quelli che le ginnaste chiamano “the twisties”, ovvero quando il corpo e la mente non sono sincronizzati.
Quell’esperienza, e quei Giochi in cui è riuscita comunque a vincere un argento a squadre e un bronzo alla trave, l’hanno spinta a verso il suo ritorno in questo sport.
“Penso che sia abbastanza ovvio. Voglio dire, si è visto cosa è successo [a Tokyo], rinunciando a cinque finali [quando] so di cosa sono capace e so cosa posso fare”, ha detto Biles alla stampa quando le è stato chiesto cosa l’avesse portata a riavvicinarsi a questa disciplina dopo lo U.S. Classic del 2023, la sua prima competizione dopo Tokyo 2020.
Un anno fa ha reso il suo ritorno alle gare un evento storico, conquistando l’ottavo titolo nell’all-around dello U.S. Classic e il sesto titolo all-around in carriera ai Campionati del mondo di Anversa. In Belgio si è appesa al collo quattro medaglie d’oro nella gara a squadre, nell’all-around, alla trave e nel corpo libero, oltre che un argento al volteggio.
Biles inizia la stagione 2024 da ginnasta più medagliata di sempre, avendo collezionato un totale di 37 podi Olimpici e iridati.
Nuove priorità per Simone Biles
Per la classe 1997, il ritorno ai vertici dello sport che ha dominato a lungo non è stato né facile né sicuro.
“Non sapevo se sarei mai stata in grado di gareggiare di nuovo perché ci sono state diverse volte quest’anno in cui ero in palestra e ho pensato ‘Sono davvero terrorizzata da questo full-in. Mon lo farò mai più, non lo farò mai’”, ha detto Biles a Olympics.com in un’intervista esclusiva rilasciata l’anno scorso.
“E poi ho pensato: ‘Sai cosa? Tornerò un altro giorno,” ha continuato. “Le ragazze della squadra mi hanno aiutato molto perché mi hanno detto: ‘No, Simone, entra e basta. Dai’. E io pensavo: ‘Ok, avete ragione. Non posso arrendermi ora, perché poi avrò paura per sempre’”.
Biles ha anche dato merito del suo ritorno a una maggiore attenzione alla sua salute mentale. La nordamericana si sottopone infatti a regolari sedute settimanali con un terapeuta, anche durante i Mondiali.
“Sto facendo uno sforzo maggiore per prendermi cura della mia mente e del mio corpo. Ciò include andare in terapia una volta a settimana. Di solito, il giovedì è il mio giorno dedicato alle sedute, nel quale cerco di prendermi un momento da dedicare a me stessa”, ha detto. “È davvero importante che mi prenda cura della mia mente tanto quanto del mio corpo, sia dentro che fuori dall'ambito sportivo”.
Simone Biles e la gestione delle aspettative: "Quel che sarà, sarà"
Biles sa che se gareggerà a Parigi sarà sotto i riflettori, ma non si lascia condizionare da questo aspetto o da altri fattori esterni.
Dal suo ritorno alle gare, ha spesso tenuto per sé i suoi obiettivi e ha evitato di dire direttamente che punta a Parigi 2024, anche in una recente intervista al popolare podcast statunitense “Call Her Daddy” con Alex Cooper.
“Se tutto va bene in allenamento…”, ha detto Biles. E Cooper ha aggiunto: “L’obiettivo è andare a Parigi”. “Sì”, ha poi confermato la Campionessa.
Tuttavia, il suo approccio a questa rassegna a cinque cerchi è nettamente diverso, così come la sua definizione di successo.
“Penso che il significato di successo per me sia un po’ differente rispetto a prima, perché prima tutti lo definivano per me, anche se io avevo una mia visione personale”, ha detto l'atleta. “Quindi, ora, si tratta solo di presentarsi, essere in una buona condizione mentale e divertirsi. Quel che sarà, sarà”.