Sofia Goggia in esclusiva, il corpo "martoriato" e il sostegno insostituibile di Vonn: "È come se mi fossi infortunata per la prima volta"
In questa intervista esclusiva con Olympics.com, l'azzurra due volte medaglia Olimpica di sci alpino afferma di sentirsi “estremamente grata” e “fortunata” di poter ancora gareggiare a livello agonistico e rivela la sua strategia per prolungare la carriera.
"Tabula rasa, un foglio bianco da scrivere": per la velocista italiana dello sci alpino Sofia Goggia questa stagione ha il sapore di un nuovo inizio.
All'inizio di febbraio, l'oro Olimpico di discesa libera di PyeongChang 2018 è stata costretta a terminare la sua stagione dopo aver riportato fratture multiple alla gamba destra mentre si allenava in slalom gigante.
Non è la prima volta che si è infortunata nel corso della sua carriera, ma questa ha lasciato profonde cicatrici dentro di lei:
“Sono stati dei mesi molto difficili, tant'è che io, che mi sono infortunata tante volte nella vita, è come se dentro di me mi fossi infortunata per la prima vera volta”, ha detto la 31enne a Olympics.com lo scorso ottobre durante l'Atomic Media Day.
“L'ho patito tanto mentalmente, soprattutto i primi mesi. Non è stato facile”.
Il recupero è stato lento e Goggia ha trascorso l'estate in palestra per ritrovare la sua forma: “Ho solo lavorato tosto, ho avuto molta pazienza, ho fatto quello che c'era da fare per essere oggi nella condizione di forma fisica che ho”.
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L'azzurra ha ammesso di aver attraversato un periodo "buio" dopo il suo ultimo infortunio e il supporto della sua amica Lindsey Vonn è stato determinante.
"Con Lindsey sono molto amica, ci sentiamo spesso. Capisce esattamente i miei stati d'animo", ha svelato.
"Penso che le persone che riescono ad avere la massima comprensione di una situazione che stai vivendo, sono le persone che l'hanno già vissuta. Quando parli di qualcosa con loro, stai parlando con lo stesso linguaggio e loro lo recepiscono al volo".
"Lindsey chiaramente, con la carriera che ha avuto, anche lei piena di infortuni, è stata super comprensiva e ovviamente di supporto".
Goggia ha ritrovato di recente il suo idolo in allenamento a Copper Mountain e ha parlato del suo ritorno alle competizioni: "Da un lato, quando ho saputo che voleva tornare, sono stata pervasa da un senso di enorme felicità perche' significa che comunque sta bene, che è tornata a fare ciò che ama di più e l'idea magari di poter condividere qualcosa insieme - una gara con dei bei risultati - è qualcosa che mi dà gioia pensarlo. Allo stesso modo, proprio perché le voglio bene, sono anche un pochino, leggermente, preoccupata. Ma è una preoccupazione che si può avere per tutte noi, perché comunque facciamo uno sport rischioso".
Inoltre, ha aggiunto: "Ho sentito tantissime voci dire, 'eh ma non sa cosa fare nella vita, non ha altro di meglio da fare'. No, il fatto è proprio che a lei quella cosa lì piace. A Lindsey piace sciare e quindi lei vuole far questo. E che faccia questo. È proprio per una sua passione".
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Sofia Goggia: "Mi sento molto fortunata per come riesco ad utilizzare il mio corpo"
Lo sci alpino - soprattutto nelle discipline di velocità - è uno sport fisicamente impegnativo, in cui gli atleti e le atlete devono essere in condizioni ottimali per sopportare forze estreme su pendii ripidi.
Tuttavia, gli infortuni costringono spesso a confrontarsi con il loro corpo e la loro vulnerabilità: "Chiaramente lo sport ad alto livello, soprattutto uno sport come lo sci, tende a logorarti un po' nelle strutture", riflette l'azzurra.
"Le sollecitazioni sono tantissime, le vibrazioni dagli sci sono pesanti e soprattutto su un fisico già martoriato come il mio, avendo avuto tante operazioni, anche alle ginocchia in passato. Sento che magari in alcune giunture, in alcune articolazioni, sono un po' più anziana, tra virgolette".
"Ma sono certa che se dovessi fare una fotografia in tante parti del mio corpo, ora come ora, mi sentirei molto fortunata di come riesco ad utilizzarle, nonostante la condizione non sia al top. E di questo sono estremamente grata".
A questo punto della sua carriera, la due volte medaglia Olimpica sa qual è la chiava per la sua longevità: "L'importante, secondo me, quando si arriva a una certa età - perché comunque io ho 31 anni - bisogna sì allenarsi, ma sapere anche investire tanto su quelle che sono le strategie di recupero".
"Alla fine sono tanti anni che faccio preparazione atletica, non ho sciato tanto anche a causa degli infortuni, però l'importante è avere un fisico in equilibrio, la testa serena e cercare di stare il meglio possibile".
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Come Mikaela Shiffrin e altri atleti invernali, Goggia la scorsa estate ha avuto l'opportunità di godersi l'esperienza dei Giochi Olimpici da spettatrice.
"Sicuramente assistere alle Olimpiadi Estive ti fa respirare un po' il clima Olimpico", ha detto.
"Poi mi rendo conto che le Olimpiadi Estive logisticamente sono molto diverse da quelle invernali, perché vengono svolte in una città e le venues sono facilmente raggiungibili, anche con i mezzi pubblici. Quindi puoi spaziare dalla pallavolo al nuoto e all'atletica, tutto è facilmente raggiungibile. Le Olimpiadi Invernali sono una cosa totalmente diversa".
La sciatrice è stata una presenza fissa a Casa Italia e ha inoltre avuto l'opportunità di sostenere da vicino alcuni dei suoi compagni italiani.
"Sono una superfan di Gregorio Paltrinieri, dal 2015 ormai. Mi è dispiaciuto tanto che non sia riuscito ad agguantare una medaglia e le condizioni della Senna non erano ideali... (ride, ndr) lavori tanto per arrivare pronto a quel giorno e indipendentemente dalle condizioni ti butti. È come quando noi dobbiamo fare la gara alle Olimpiadi, se c'è la nebbia vai comunque, non è che dici no, non corro. Poi ho assistito a quest'oro storico della pallavolo, è stata una partita fantastica, con un bellissimo ambiente".
Sofia Goggia guarda ai Mondiali del 2025: "Sarebbe bellissimo..."
In questo fine settimana a Beaver Creek, negli USA, l'italiana tornerà al cancelletto di partenza di una gara di Coppa del mondo per la prima volta da gennaio.
"Parto da una condizione completamente nuova, diversa. Non ho mai affrontato una stagione senza aver fatto una preparazione specifica sugli sci", sha detto a ottobre, prima di riprendere gli allenamenti sulla neve.
"Ho ancora tanto lavoro da fare - ha aggiunto - bisognerà avere la pazienza dentro me stessa, la calma, la tranquillità di affrontare un lavoro che magari non sarà lineare. Però, l'importante è avere in testa dove si vuole arrivare e lavorare al meglio possibile, quotidianamente, su quelle che sono le piccole cose ordinarie, che poi ti permettono di creare cose straordinarie".
Se il recupero dovesse procedere bene, potrebbe tornare in forma in tempo per i Mondiali di Saalbach, in Austria, il prossimo mese di febbraio. Due anni fa a Méribel, in Francia, si è presentata da favorita per l'oro della discesa libera, ma ha concluso senza una medaglia. La conquista di un titolo mondiale coronerebbe il suo ritorno e sarebbe la giusta ricompensa per le sfide affrontate negli ultimi mesi: "Sarebbe bellissimo, sarebbe bellissimo...", ha concluso sorridendo.
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