Regine dello sprint: la corsa al titolo dei 100m femminile

I 100 metri donne sono uno degli eventi su pista più attesi ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 di quest'anno, per il cast stellare di atlete che cercherà di appropriarsi della corona di campionessa in carica.

Elaine Thompson-Heran della Giamaica, medaglia d'oro nella 200 m femminile ai Giochi Olimpici di Rio 2016
(2016 Getty Images)

La preparazione ai Giochi ha già offerto diversi colpi di scena con le giovani pretendenti lanciate nella sfida allo status quo della disciplina.

Diamo un'occhiata ad alcune delle migliori contendenti per uno dei titoli più fortemente contesi a Tokyo 2020.

(2019 Getty Images)

Shelly-Ann Fraser-Pryce, la regina senza corona

Nel caso in cui ci fosse bisogno di ricordarlo, Shelly-Ann Fraser-Pryce ha recentemente dimostrato perché è considerata la più grande velocista femminile della sua generazione.

La superstar giamaicana è tornata indietro nel tempo, diventando la più veloce donna vivente e la seconda velocista sui 100 metri di tutti i tempi, quando ha segnato un incredibile 10.63 (1.3 m/s) a Kingston, in Giamaica, il 5 giugno scorso.

La due volte campionessa Olimpica e 9 (9!) volte medaglia d'oro Mondiale ha inviato il più forte segnale possibile del fatto che ha qualcosa in sospeso ai Giochi.

La 34enne ha migliorato di 0,07 secondi il record personale e il record giamaicano registrato nel 2012 per lanciarsi nella lista delle migliori favorite.

In aggiunta alla sua leggenda, il tempo di Fraser-Pryce è il più veloce degli ultimi tre decenni, eclissato solo dai tre migliori tempi di Florence Griffith-Joyner, compreso il record del Mondo di 10.49, del 1988.

Fraser-Pryce ha come obiettivo quello di diventare la velocista femminile più affermata dei 100 metri ai Giochi Olimpici. Mamma di un bambino, punta a diventare la prima donna a vincere tre medaglie d'oro Olimpiche nei 100 metri.

Il suo primo titolo Olimpico risale a quasi dieci anni e mezzo fa, alle Olimpiadi di Pechino 2008, quando aveva solo 22 anni.

Fraser-Pryce ha ceduto la corona alla connazionale Elaine Thompson-Herah, ma ha messo in evidenza la sua classe a Doha 2019, vincendo il suo quarto titolo Mondiale dei 100 metri.

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Elaine Thompson-Herah, la campionessa

Thompson-Herah si è proclamata come l'erede al trono di Fraser-Pryce ai Giochi Olimpici di Rio 2016 e ha messo il punto sul dominio della Giamaica nelle gare a sprint.

Non ha ancora raggiunto le stesse, altissime, vette della sua connazionale, ma sta comunque tracciando una carriera altrettanto impressionante sulla pista.

Thompson-Herah è arrivata ai Giochi di Rio con l'argento Mondiale dei 200 metri mettendo in evidenza le sue credenziali nello scatto. Il suo valore è schizzato alle stelle, quando è diventata la prima atleta donna, dopo Griffith-Joyner a Seoul nel 1988, a vincere il doblete, nei 100 e nei 200m ai Giochi Olimpici.

Per aggiungere ulteriore credibilità alla sua performance, Thompson-Herah ha dovuto battere la campionessa in carica e compagna di allenamento Fraser-Pryce, lanciata verso il suo primo titolo Olimpico dei 100 metri. Thompson-Herah si è resa protagonista di una corsa scintillante, superando il traguardo in un tempo di 10.71, di soli 0.12 davanti alla velocista statunitense Tori Bowie - al secondo posto - regalando alla Giamaica il suo terzo oro Olimpico consecutivo nei 100 metri femminile.

Ha battuto la campionessa del Mondo in carica, l'olandese Dafne Schippers, nei 200 metri, diventando la prima giamaicana a fare il double ai Giochi.

Thompson-Herah è stata vittima di diversi da infortuni da quando ha interrotto la striscia Olimpica positiva, mancando il podio ai campionati del Mondo del 2017 e del 2019.

Ha però ricordato al mondo il suo pedigree, timbrando il miglior tempo nel 2020 e vincendo la Rome Diamond League in 10.85.

Ai Giochi di Tokyo 2020, Thompson-Herah punta a difendere i suoi titoli e ad aggiungere il titolo della 4x100m per una rara tripletta dorata. È stata a tanto così dal fare l'impresa a Rio 2016, con il quartetto giamaicano della staffetta che arrivò secondo in finale.

(2021 Getty Images)

Dina Asher-Smith, in ascesa

La britannica Dina Asher-Smith si è fatta strada lentamente ma inesorabilmente nel ranking mondiale dello sprint da quando ha vinto il titolo del Mondo juniores dei 100 m, nel 2014 a Eugene, nell'Oregon.

La 25enne è stata un punto fermo della staffetta 4x100 m della Gran Bretagna, vincendo bronzo e argento ai Campionati del mondo di Mosca 2013 e Londra 2017.

Ha concluso con un lodevole quinto posto la finale dei 200 m al suo debutto Olimpico di Rio 2016 esi è portata a casa la medaglia di bronzo nella staffetta 4x100 m.

Asher-Smith ha finalmente trovato la svolta della sua carriera, nel 2018, quando è diventata la prima donna britannica a vincere il triplete dello sprint in una competizione del calibro dei Campionati Europei di Berlino.

Evidenziando la sua classe, ha vinto la finale dei 200 metri ai Campionati del mondo di Doha 2019, stabilendo il nuovo record britannico di 21.88 secondi. Ha anche dimostrato le sue abilità nello sprint corto finendo seconda dietro Fraser-Pryce nella finale dei 100 metri per un impressionante doppio nello sprint.

Asher-Smith ha sferrato un primo colpo psicologico battendo Fraser-Pryce all'apertura della Diamond League, in una fredda e umida Gatesehead, a maggio.

Le condizioni a Tokyo dovrebbero essere notevolmente migliori e la competizione ancora più incandescente tra le donne più veloci del mondo.

(2021 Getty Images)

Marie-Josée Ta Lou e Blessing Okagbare, sventolando la bandiera dell'Africa

Ta Lou della Costa d'Avorio e Okagbare della Nigeria sventoleranno la bandiera dell'Africa, cercando di fare spazio al loro continente. Nessuna donna africana ha vinto i 100 o 200 metri alle Olimpiadi o ai campionati Mondiali di atletica.

Blessing Okagbare, che ha già vinto un argento Olimpico nel salto in lungo a Pechino 2008, è in splendida forma ed è tra le favorite per un colpo al podio.

La versatile Okagbare ha corso con un tempo di 10.63 (2,7 m/s) - con vento a favore - alle pre-olimpiche nigeriane di giugno e vanta il miglior record stagionale di 10.89, in Ungheria.

Ta Lou è forse la più grande speranza dell'Africa per una prima medaglia d'oro Olimpica, con l'ivoriana che ha perso il podio a Rio 2016 sia nei 100 metri che nei 200 metri per un soffio, finendo quarta nelle finali.

Ha dimostrato di essere una campionessa vincendo l'argento nei 100 e 200 metri ai Campionati del mondo di Londra 2017, e il bronzo nei 100 metri a Doha 2019.

La 32enne Marie-Josée Ta Lou è arrivata ai Giochi con un record stagionale di 10.86, che l'ha resa una delle cinque velociste più rapide di quest'anno.

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