Parigi 2024: il bronzo di Cindy Ngamba nella boxe è una vittoria per 120 milioni di rifugiati

Di Nischal Schwager-Patel
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Cindy Ngamba of IOC Refugee Olympic Team wins women's bronze boxing medal at Paris 2024
Foto di Mauro Pimentel/AFP via Getty Images

La sua serata si è conclusa con una sconfitta, ma la sola presenza di Cindy Winner Djankeu Ngamba è stata una vittoria, non solo per lei.

Ngamba è diventata la prima atleta in assoluto a vincere una medaglia per la Squadra Olimpica dei Rifugiati del CIO, conquistando il bronzo nella categoria -75kg donne di pugilato dopo una semifinale persa contro la panamense Atheyna Bylon a Parigi 2024 giovedì 8 agosto.

Questo non vuol dire che sia soddisfatta del risultato di un incontro molto combattuto, perso solo ai punti per una decisione non unanime in a favore di Bylon.

Non era un match solo per determinare il colore della medaglia che Ngamba avrebbe vinto, ma era la conclusione del viaggio di una dei 120 milioni di rifugiati nel mondo.

Cindy Ngamba vince un bronzo importante allo Stadio Roland Garros

Nonostante lo stadio fosse decorato con molte bandiere panamensi non è mancato il tifo per Ngamba.

C'era il suo team con la bandiera della Squadra Olimpica dei Rifugiati (EOR) sugli spalti e molti altri sostenitori in giro per il palazzetto. Poi c'erano i migliaia di spettatori che hanno dimostrato il loro sostegno alla pugile nata in Camerun, incitandola per tutta la notte.

EOR non ha forse un canto tradizionale o identificativo, ma i cori "Cindy, Cindy!" hanno fatto capire che Ngamba non era sola nel ring. E come potrebbe esserlo per una squadra con oltre 120 milioni di sostenitori?

Non è stato un compito facile contro la settima testa di serie, che si è aggiudicata il primo round. Nonostante ciò, Ngamba non si è lasciata intimorire e ha reagito in un secondo round sferrando alcuni colpi potenti alla sua avversaria.

L'ultimo round è stato condizionato da un'ammonizione per Bylon, ma è rimasto un match alla portata di entrambe. Alla fine è andato a favore della combattente panamense con un punteggio da parte dei giudici di 4-1. Una sconfitta difficile, ma che non lascia Ngamba a mani vuote, conquistando una storica medaglia di bronzo per la squadra EOR a Parigi 2024.

Cindy Ngamba prima della sua semifinale a Parigi 2024

Foto di Peter Byrne/PA Images via Getty Images

Il viaggio di Ngamba: portabandiera e medaglia Olimpica

Ngamba è arrivata a questi Giochi con una forte speranza di medaglia, essendosi allenata con la squadra di pugilato della Gran Bretagna, nazione in cui vive da quando aveva 11 anni.

Ma per arrivare a questo punto ha affrontato un arduo viaggio come rifugiata. Dover ottenere un passaporto britannico nonostante i 14 anni vissuti nel Regno Unito e dopo essere stata in un campo di detenzione, Ngamba ha dovuto affrontare molte avversità per arrivare sul ring Olimpico.

Ngamba è stata sull'orlo dell'espulsione dal Paese. Ora è una medaglia Olimpica.

Ha guidato i 37 atleti rifugiati come modello esemplare, titolare di una borsa di studio per atleti rifugiati che è stata scelta come portabandiera per la Cerimonia d’Apertura sulla Senna.

Il suo percorso verso lo status di rifugiata e la ricerca di un posto sicuro nel pugilato l'hanno portata a Parigi per fare la storia, rappresentando così tante persone in tutto il mondo.

Ngamba, un'eredità in divinire

Ogni atleta rifugiato ha scritto il proprio nome nella storia dei Giochi Olimpici sventolando la bandiera Olimpica per la comunità degli sfollati, e il nome di Ngamba sarà il primo di una lunga lista di rifugiati a vincere una medaglia a cinque cerchi.

Ngamba può essere immensamente orgogliosa del suo debutto Olimpico, prevalendo contro la testa di serie numero tre, la canadese Tammara Amanda Thibeault, prima di sconfiggere la beniamina dei tifosi francesi Davina Michel con una decisione unanime.

Il viaggio di Ngamba è stato a volte straziante, ma la vita l'ha guidata verso una medaglia di bronzo che testimonia tutto ciò che ha superato come rifugiata e come essere umano.

Il suo torneo finisce qui, ma Cindy Ngamba sarà per sempre la donna che ha scritto il primo capitolo della storia dello sport per 120 milioni di rifugiati.