-100 giorni a Parigi 2024: tutte le volte che l'Italia ha preso... 100 ai Giochi Olimpici
Il countdown per Parigi 2024 segna esattamente 100: tanti sono i giorni che mancano all'inizio dei prossimi Giochi Olimpici nella capitale della Francia.
Ma 100, nella storia Olimpica dell'Italia, è un numero che ha tantissimi significati e che spesso ha accompagnato gli azzurri nei trionfi più importanti.
Che si tratti di distanze, di bersagli da centrare, di medaglie ottenute o di semplici "scherzi" della grafica, quelle tre cifre in sequenza hanno fatto saltare sul divano gli appassionati o fatto piangere lacrime di gioia a chi, in quel momento, stava per realizzare il sogno di una vita.
E se a più di tre mesi, pardon, a 100 giorni da Parigi 2024 sognate di poter rivivere quelle stesse sensazioni, Olympics.com ha raccolto per voi alcuni dei "100" più significativi dell'Italia a cinque cerchi.
Scopri di seguito quante volte questo numero è apparso nei successi Olimpici degli azzurri e delle azzurre.
L'apoteosi di Marcell Jacobs nei 100 metri di Tokyo 2020
Un italiano che vince l'oro Olimpico nei 100 metri? E chi lo avrebbe immaginato mai, prima del 2021?
Anzi, chi lo avrebbe immaginato mai prima del 13 maggio 2021, quando al Meeting di Savona si materializzò il nuovo record maschile nazionale su questa distanza: 9.95 secondi, opera di Lamont Marcell Jacobs.
Da allora, quel nome, non lo avrebbe dimenticato più nessuno. In Italia, in Europa e nel mondo, perché piano piano, s'è preso tutto quello che c'era da prendersi.
A colpi di centesimi, a proposito di cento e centinaia, perché in due mesi e mezzo ha limato il proprio tempo fino ai 9.80 secondi del 1° agosto 2021: la data scolpita nella storia, quella dell'oro Olimpico nei 100 metri.
Un risultato incredibile per l'atletica azzurra, una medaglia entrata nella leggenda e raddoppiata con i compagni della staffetta 4x100m giusto pochi giorni dopo.
Uno dei simboli, se non il simbolo più lucente, della spedizione italiana a Tokyo 2020: tra le 40 medaglie conquistate dagli azzurri, il 100 dei metri percorsi da Jacobs brilla ancora oggi.
Le 100 medaglie Olimpiche della scherma italiana
Qual è lo sport in cui l'Italia vanta il maggior numero di medaglie ai Giochi Olimpici? Facile, è la scherma.
Ma quante medaglie sono arrivate in tutta la storia Olimpica dai team azzurri di fioretto, sciabola e spada? Beh, qui si va sui grandi numeri: 130 in totale, unica disciplina a superare quota 100 nella storia italiana.
Una cifra straordinaria, a riprova della grande tradizione tricolore nella scherma.
E la medaglia Olimpica numero 100, non a caso, non poteva che arrivare dal Dream Team del fioretto femminile.
Oro a Barcellona 1992, oro ad Atlanta 1996 e ovviamente, oro anche a Sydney 2000, quello conquistato da Diana Bianchedi, Giovanna Trillini e Valentina Vezzali. Tre nomi marchiati a fuoco nella storia dello sport italiano, destinati a prendersi un ulteriore primato.
I festeggiamenti sul podio australiano, oltre che per l'ennesimo oro Olimpico, furono proprio per quel 100 scritto a penna su una bandiera dell'Italia.
Perché per la prima volta, l'Italia, festeggiava la centesima medaglia Olimpica in una singola disciplina. E lo ha fatto con un trio che ha dominato la scherma mondiale.
Mario Zanin e la volata dei 99 per l'oro numero 100 dell'Italia
In assoluto, l'Italia vanta nel proprio medagliere Olimpico più di duecento ori. Per la precisione, 217 volte il tricolore ha sventolato sul gradino più alto del podio.
Il centesimo ad avere avuto questo privilegio è stato il ciclista Mario Zanin, oro Olimpico a Tokyo 1964 nella corsa in linea maschile.
Non un successo facile, il suo: la vittoria sul traguardo giapponese arrivò infatti al termine di una volata di massa, con ben... 99 atleti (eh no, non 100!) giunti all'arrivo a meno di un secondo dal vincitore.
Il gruppone finale, tra l'altro, non presentava certo degli sprovveduti: un'icona del calibro di Eddy Merckx, non ancora il Cannibale che avrebbe vinto cinque Tour de France e cinque volte il Giro d'Italia, finì 12° da Campione mondiale in carica.
Nella calca non riuscirono a strappare un posto sul podio nemmeno l'italiano Felice Gimondi e il bronzo mondiale svedese Gösta Petterson, che sarebbe stato bronzo Olimpico quattro anni dopo a Città del Messico (nonché argento nella crono a squadre), così come l'olandese Bart Zoet, oro nella cronometro a squadre sempre a Tokyo.
Ad un passo dal 100, l'oro da record di Jessica Rossi nel trap femminile
Nel tiro a volo, fino a Londra 2012, colpire 100 piattelli significava condurre in porto una gara perfetta, senza nemmeno un errore.
Jessica Rossi c'è andata vicinissima, nella finale che l'ha vista trionfare nella fossa Olimpica, mancando il 100° bersaglio proprio nell'atto conclusivo della sua cavalcata.
Impeccabile nelle prove di qualificazione, chiuse con 75 colpi andati a segno, record mondiale e Olimpico fino a Rio 2016 per quanto riguarda il trap femminile.
Ma col format del 2012, è stato da record anche il risultato ottenuto dall'italiana nella capitale britannica. Perché dei successivi 25 piattelli decisivi per le medaglie, ne ha colpiti 24.
Un solo errore, a soli 20 anni, per salire sul gradino più alto del podio e mettersi al collo un oro Olimpico.
Atene 2004 e i 100 punti alla Lituania che fanno la storia dell'Italbasket
Per chi gioca a basket, mettere a segno 100 punti non è certo una sorpresa. Anche al di fuori dell'NBA, ormai, pur con un minutaggio diverso.
Però, ai Giochi Olimpici, c'è stato un tempo in cui - USA a parte - arrivare alla tripla cifra non era certo semplice. Specialmente per una squadra come l'Italia, che in fondo alla competizione c'era arrivata solo una volta, prima di Atene 2004.
Lì qualcosa è cambiato. Ci sono partite che entrano nell'immaginario collettivo e la pallacanestro italiana da ormai vent'anni ha la sua: Italia - Lituania, semifinale Olimpica.
Risultato finale, 100-91 per gli azzurri. È finale ed è una medaglia assicurata, che si rivelerà essere d'argento.
E chi l'aveva vista mai l'Italia realizzare cento punti ai Giochi Olimpici? Nella fase a gironi, magari, a Roma 1960 (100-92 sul Giappone) e a Monaco 1972 (101-81 sulle Filippine), oppure in una Los Angeles 1984 da record: 110-62 sull'Egitto e 111-102 all'Uruguay nel match per il quinto posto.
Ma in un match che di fatto valeva già una medaglia Olimpica, un'Italia da 100 punti, non si era mai vista su un campo di basket.
Mai, fino a quando Gianluca Basile non iniziò a mettere triple da ogni angolo dell'OAKA (31 punti e 7/11 dall'arco, definirlo in serata di grazia sarebbe riduttivo) con al suo fianco Giacomo Galanda (16 punti, 4/5 da tre) e un Gianmarco Pozzecco (17 punti) che sogna, vent'anni dopo, di ripetersi a Parigi 2024.
A 100 giorni dai Giochi, però, il sogno azzurro deve passare dal Torneo di Qualificazione Olimpica di Porto Rico. E la vecchia guarda dell'argento Olimpico di vent'anni fa, pronta a sostenere - o ad allenare, nel caso del Poz - l'Italbasket di oggi, si è riunita nei giorni scorsi a Prato per rievocare quel fantastico traguardo.
Fabio Basile e quel 100 che non era 100...
Da 0 a 100 in 84 secondi: se si parlasse di automobili, non sarebbe certo un tempo di cui andar fieri. Ma qui si parla di judo e il 100, in realtà, andrebbe letto come 1-0-0.
Solo che a Rio 2016, i tanti appassionati di sport attaccati alla tv, nella schermata della finale vinta da Fabio Basile non hanno visto le cifre separate: hanno proprio letto 100.
E cos'era quel "cento" che valse all'Italia l'oro numero 200 nella sua storia Olimpica? Semplicemente un ippon, il colpo decisivo del judo, quello che Basile ha inflitto al coreano Baul An schienandolo dopo soli 84 secondi di incontro.
Nella grafica, il risultato del match appariva così: 1 (ippon), 0 (waza-ari), 0 (yuko).
Oppure, per chi non avesse piena conoscenza dei punteggi del judo, 100. Per l'oro numero 200 dell'Italia ai Giochi Olimpici.