La prima medaglia Olimpica di Dorothea Wierer in un format individuale
I Giochi Olimpici di Beijing 2022 hanno finalmente visto il primo squillo azzurro dal biathlon. A firmarlo è Dorothea Wierer, la quale ha dato il meglio di sé lungo i 7.5 km della sprint femminile. Un risultato importante, arrivato soprattutto grazie a una prestazione sontuosa al poligono. La 31 enne ha infatti completato la sessione di tiro in piedi in soli 21 secondi e 8 decimi. Nessuno come lei nella gara odierna.
Prima di partire per l'Asia, l'atleta originaria di Anterselva era riuscita a centrare la prima vittoria stagionale nella tappa di casa. Un successo arrivato non in occasione della sprint, ma della mass start. Una specialità che la attenderà anche a Pechino, prima del rientro in Italia.
La testa della stella tricolore è però già rivolta all'impegno di domenica quando, forte della terza piazza di partenza, potrà giocarsi ulteriori chance di podio.
Una medaglia, quella appesa al collo oggi, che la alleggerisce di un grande peso, come avrebbe poi dichiarato appena prima della flower ceremony di fine evento.
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Dorothea Wierer: "Mi sono tolta un peso"
Queste le parole di Dorothea Wierer al termine della gara, rilasciate attraverso i canali ufficiali della Federazione Italiana Sport Invernali: “Le aspettative erano molto alte e tutti si aspettavano delle medaglie individuali, anche se sappiamo che il biathlon è uno sport complicato e tutto deve andare alla perfezione. Le critiche sono state tante nell’ultimo periodo, per questo motivo sono contenta che siamo riusciti come squadra a centrare l’obiettivo, perché tutto il team fra allenatori, skimen e direttore tecnico si fanno un “mazzo” enorme ogni giorno, perciò sono molto felice anche per loro. Non mi ricordo nulla delle sessioni di tiro, l’ultimo colpo a terra addirittura ha pizzicato il bersaglio, che fortunatamente poi si è chiuso, evidentemente la fortuna oggi era dalla mia parte. Nel tiro in piedi mi è venuto tutto automatico, come dovrebbe funzionare di solito. Non sempre è facile gestire la pressione, è stata una gara bella, sono sempre stata lucida e non ho pensato a nulla nell’ultimo giro, quando sentivo che il risultato era a portata di mano. Gli allenatori a un certo punto hanno smesso di darmi informazioni, ho capito che stavo andando forte e sapevo di essere in lizza per la medaglia. L’ultimo giro è stato molto duro sotto il profilo fisico, mi sentivo le gambe stanche perché forse sono partita troppo veloce, ho dato tutta me stessa e ce l’ho fatta. Mi sono tolta un peso enorme, sicuramente è una bella posizione per l’inseguimento di domenica visti i distacchi che ci sono in classifica, le previsioni parlano di un peggioramento delle condizioni meteorologiche, ma non ci sarà tempo per pensarci”.
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Il podio che mancava in una grande carriera
Dieci medaglie ai mondiali, due Coppe del Mondo generali e altri 4 trofei di cristallo di specialità. Nel 2020, nella sua Anterselva, fu capace di conquistare due ori e un argento nella stessa edizione della rassegna iriditata.
Così si presentava l'altoatesina ai suoi terzi Giochi Olimpici della carriera, dai quali aveva finora ricavato due bronzi nella staffetta mista. Alla campionessa azzurra mancava solamente il podio in una gara individuale e così è arrivato, peraltro in una specialità dove forse erano più attese altre contendenti.
È venuto fuori l'orgoglio della fuoriclasse, chiamata a trascinare il gruppo tricolore in quella che è stata finora una stagione non semplice. Un risultato che le permette di guardare con grande ottimismo anche nell'inseguimento previsto per domenica 13 febbraio alle 17 ora cinese (10 italiane). La 31enne partirà quindi per terza, a 37 secondi da Marte Olsbu Roeiseland e a 7 da Elvira Oeberg. Un'ottima occasione per andare a caccia di un nuovo podio.
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