Andrea Varnier, ad di Milano Cortina 2026: Cosa abbiamo imparato durante la nostra esperienza a Parigi 2024
A poco più di 500 giorni dai prossimi Giochi invernali, abbiamo incontrato in esclusiva l'amministratore delegato del Comitato Organizzatore di Milano Cortina 2026 per parlare di quanto imparato durante i Giochi Olimpici di Parigi 2024.
La cerimonia di chiusura dei Giochi Paralimpici di Parigi 2024 ha segnato la fine di un'emozionante estate di sport nella capitale francese e ha dato il via al conto alla rovescia per il prossimo grande evento multisport: i Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026.
Una nutrita delegazione del Comitato Organizzatore dei prossimi Giochi Invernali era presente a Parigi durante i Giochi Olimpici Estivi. Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare il loro amministratore delegato, Andrea Varnier, a Casa Italia, nella suggestiva cornice del Bois de Boulogne, dove Milano Cortina 2026 ha ospitato uno spazio interattivo (chiamato Teatro 26) e altre attività di engagement.
In questa intervista esclusiva con Olympics.com, Varnier ha condiviso gli spunti dell'esperienza di Parigi 2024 e ha fornito un aggiornamento sui prossimi Giochi Invernali, a cui mancano solo 515 giorni.
Olympics.com: C'era una folta delegazione di Milano Cortina 2026 a Parigi, qual è stata la vostra missione?
Andrea Varnier (AV): Innanzitutto abbiamo approfittato il più possibile della vicinanza geografica: per noi è una fortuna avere Parigi relativamente vicino a Milano. E poi anche perché sappiamo che, sebbene queste fossero Olimpiadi Estive, per la vicinanza culturale tra Francia e Italia, molti dei temi operativi sono in realtà in un contesto molto simile.
Noi siamo più di 100 persone coinvolte in attività diverse. Da una parte, il programma di osservazione che fa il Comitato Olimpico Internazionale, ma anche l’attività di secondment e shadowing con il Comitato organizzatore. E poi, ovviamente, a Casa Italia un'attività invece più strettamente di marketing rivolta ai nostri partner. Era un modo per poterli coinvolgere e far vivere anche a loro l'esperienza dei Giochi, per capire quale tipo di attivazione potevano iniziare a pensare per i Giochi del 2026. Abbiamo invitato anche tutti i territori coinvolti nei Giochi, per cui le autorità locali hanno potuto rendersi conto dell'importanza anche del loro coinvolgimento. Il Comitato organizzatore può arrivare fino a un certo punto, ma poi per creare le emozioni e l'energia che abbiamo visto qui a Parigi ci vuole anche il contributo e l'impegno dei territori.
Olympics.com: Perché Casa Italia è stata una base ideale per l’attività di promozione del Comitato Organizzatore?
AV: Casa Italia ha una lunga storia, una lunga tradizione di ospitalità. È una Casa che è nata per celebrare sostanzialmente gli atleti e noi ci siamo inseriti in questo meccanismo, da una parte creando un angolo multimediale, dove attraverso sei stazioni descriviamo un po' quello che saranno i nostri Giochi. Queste stazioni mostrano i nostri programmi, gli sport, la storia dei Giochi Invernali in Italia, le medaglie e ovviamente i territori dove andremo a fare i nostri Giochi. Poi c'è un angolo che abbiamo utilizzato per fare delle attivazioni social, coinvolgendo tutti gli atleti che sono passati da Casa Italia. Abbiamo anche lanciato un programma di atleti ambasciatori, tra cui alcuni atleti degli sport invernali che sono venuti fino qui per supportarci e per iniziare a caricarsi in vista dei Giochi Olimpici del 2026.
Olympics.com: Diversi atleti ed ex atleti Azzurri, incluse campionesse Olimpiche come Sofia Goggia, Federica Pellegrini e Arianna Fontana, hanno fatto capolino a Casa Italia. Come li avete coinvolti?
Andrea Varnier (AV): Noi li coinvolgiamo ovviamente attraverso i nostri canali social, sono delle testimonianze importanti per dare il senso dell'attesa rispetto ai nostri Giochi. Per esempio, Dorothea Wierer sta con i nostri colleghi e ha fatto addirittura la maratona aperta al pubblico, la "Marathon Pour Tous", col pettorale numero 2026, una bellissima idea che hanno avuto i colleghi di Parigi 2024.
Olympics.com: Pensate di organizzare qualcosa di simile tra due anni?
AV: È molto più difficile negli sport invernali. Qualche idea la stiamo valutando, però ovviamente ci sono dei meccanismi diversi. Sia noi che i nostri partner stiamo pensando a delle attività, in modo da rendere l'esperienza dei Giochi non solo un'esperienza passiva nell'assistere alle gare, ma anche attiva. Per esempio, potendo utilizzare le piste dopo le competizioni, in modo da creare un po’ di attesa. Però, evidentemente, la maratona è la cosa più facile. Noi abbiamo la maratona sugli sci da 50 chilometri, però è molto più difficile da replicare!
Olympics.com: Che cosa vi portate a casa da questa esperienza parigina e che spunti avete preso dagli organizzatori?
AV: Noi da una parte abbiamo avuto una carica di energia che è importantissima. Sappiamo tutti che le ultime due edizioni dei Giochi sono state fatte praticamente senza pubblico, per cui era importante anche per noi. Molti dei nostri colleghi non hanno mai avuto la possibilità di vedere dei Giochi nella loro massima espressione, che abbiamo visto qui a Parigi. Per cui diciamo c'è un elemento emotivo, emozionale, energetico che per noi è importantissimo. Manca un anno e mezzo, mancano meno di due anni, per cui abbiamo bisogno di questa carica.
Poi ovviamente c'è l'apprendimento: noi faremo un grande debriefing a settembre, tutti insieme, in cui raccoglieremo dalle varie aree funzionali ciò che è stato appreso. Nelle prime chiacchierate che stiamo facendo, ovviamente, ci interessa quello che succede dietro le quinte, perché evidentemente gli sport sono diversi e le nostre venue sono diverse. Però l'operatività dietro le quinte è molto simile. Alcune lezioni importanti le abbiamo imparate rispetto alla gestione del Villaggio, rispetto alla gestione dei trasporti, che sono poi sempre i temi più critici di un'organizzazione così complessa. Sicuramente abbiamo potuto ulteriormente osservare e fare delle riflessioni rispetto ai piani che stiamo sviluppando per poter fare degli interventi, vista anche questa esperienza.
Olympics.com: In particolare cosa vi è piaciuto dell’organizzazione di Parigi 2024 e cosa vi piacerebbe replicare?
Andrea Varnier (AV): Una cosa che a noi è piaciuta molto, che però per noi è difficile replicare, è come hanno usato la città. Hanno usato Parigi in modo straordinario, nel modo con cui hanno costruito le venue. Ma questa è anche una città veramente speciale, una città veramente straordinaria. Per noi questo è più difficile perché le nostre venue sono di tipo diverso, però noi sfrutteremo il più possibile lo scenario naturale delle nostre montagne. Dopo tre edizioni, i Giochi Olimpici Invernali tornano nelle Alpi, che crediamo siano un backdrop straordinario e dovremo usarlo nel miglior modo possibile.
Per quanto riguarda la città, noi abbiamo anche questa componente urbana importante dei nostri Giochi che è Milano, è una città abituata a ospitare anche grandi eventi. Non possiamo fare le venue aperte alla città come Parigi, ma vorremmo fare il più possibile in modo che il centro di Milano sia attivo e sia vissuto dai cittadini, che ci saranno perché non vanno via da Milano. Sarà il pieno della stagione lavorativa, non ci sono le ferie a febbraio. Ci aspettiamo che i milanesi siano tutti lì e ovviamente anche tutti gli altri grandi protagonisti, non solo gli atleti, ma anche tutti gli stakeholder, e ci auguriamo che possano vivere un'esperienza urbana molto speciale. Per cui, la montagna al suo massimo e la città pure. Questo contrasto credo che sarà una delle caratteristiche interessanti e stimolanti dei nostri Giochi.
Olympics.com: A poco più di 500 giorni dall’inizio dei prossimi Giochi invernali ci può dare un aggiornamento sullo status dei preparativi?
AV: Tutti gli aspetti della pianificazione, della operatività dei Giochi stanno andando avanti e devo dire che nell'ultimo anno abbiamo recuperato molto rispetto all'inizio, che è stato faticoso, perche c'è stato il COVID. Il Comitato è nato in un periodo in cui non si poteva lavorare insieme, non si potevano incontrare persone, per cui non è stato sicuramente facile. Abbiamo imparato molto col tempo, per cui sono molto soddisfatto della squadra. Questa esperienza parigina sicuramente sarà molto utile. I piani operativi stanno andando avanti, lavorando insieme ai nostri stakeholders, OBS, le Federazioni internazionali, e ovviamente il CIO.
Da un punto di vista delle opere e delle infrastrutture, noi non ci occupiamo della loro costruzione, però abbiamo un'attività di monitoraggio estremamente importante. Anche li è stata data un'accelerazione molto decisa a partire dalla fine dello scorso anno e i nostri colleghi in Italia continuano a mandarci informazioni molto positive sull'andamento dei lavori. Questa è un'estate molto importante considerando che in molte venue durante l'inverno non si riesce a lavorare. Si tratta ovviamente di una sfida molto importante, perché ci sono alcune infrastrutture che saranno pronte molto vicino al periodo dei Giochi, però già che questa estate le opere stanno andando molto bene per noi è confortante.
Dopodiché c'è il coinvolgimento dei partner, dei business partner e dei nostri marketing partner, che sicuramente è ancora una sfida aperta. Abbiamo firmato, proprio mentre eravamo a Parigi, tre contratti molto importanti e ne abbiamo tre altrettanto importanti che firmeremo a settembre. C'è ancora un po’ di strada da fare, ma abbiamo ancora più di 500 giorni.
Olympics.com: Ci può dare un’anteprima sui prossimi ‘milestone’ di avvicinamento a Milano Cortina 2026?
Andrea Varnier (AV): Il 19 settembre, lanceremo il programma dei volontari, che per noi è importantissimo. Abbiamo visto anche a Parigi 2024 quanto sono importanti i volontari, non solo per il loro ruolo operativo, ma per creare anche la giusta atmosfera. Io ho incontrato persone straordinarie, molti hanno chiesto se potevano essere volontari anche a Milano Cortina e ovviamente ho detto si. Dal 19 settembre sarà aperta la possibilità di iscriversi e faremo accompagnare questo programma a un testimonial molto popolare in Italia che non posso svelare ancora.
Poi, entro la fine dell'anno, lanceremo la vendita di biglietti tramite i canali B2B. E poi arriviamo velocissimamente al meno uno, per cui il 6 febbraio ci saranno una serie di attività, tra cui il countdown del nostro timing partner Omega e altre attività correlate. A metà aprile, lanceremo la nostra torcia in contemporanea a Milano e a Osaka, il primo giorno dell'Esposizione universale giapponese del 2025, presentandola al pubblico. Poi ci saranno altre altre cose, vi aggiorneremo. Queste sono le più rilevanti dei prossimi mesi.
Olympics.com: Per concludere, può spiegare agli appassionati di sport perché si dovranno aspettare dei Giochi unici?
AV: Saranno unici perché, per la prima volta, avranno il nome di due città: Milano e Cortina. Questa è esattamente la sintesi di Giochi che hanno una componente urbana, metropolitana e globale molto forte con Milano, e poi la tradizione della montagna con Cortina. Cortina ha già ospitato le Olimpiadi del 1956, per cui c'è già la storia degli sport invernali con la città.
Inoltre, per la prima volta saranno dei Giochi diffusi, con tante località coinvolte. E questo perché deve emozionare gli appassionati di sport invernali? Perché andiamo in luoghi che tutti gli appassionati di sport invernali conoscono perfettamente. Faremo lo sci alpino a Bormio, che è uno dei posti più famosi per chi è appassionato di questo sport. Lo sci nordico in Val di Fiemme, che ha ospitato numerosi Campionati del mondo e Coppe del mondo. Il biathlon ad Anterselva, che è considerato uno dei luoghi sacri del biathlon. Andando in questi luoghi troveremo non solo delle infrastrutture ancora migliorate rispetto a quelle a cui si è abituati, ma anche una grandissima passione, interesse e amore per questi sport che saranno in grado di influenzare gli appassionati di tutto il mondo.