Splende l'arcob-alieno van der Poel nell'Inferno del Nord: l'olandese vince la Roubaix 2024, il giorno dopo il trionfo di Kopecky e il secondo posto di Balsamo nella Femmes · Risultati e ordine d'arrivo
La velocità di una saetta, la meraviglia di un arcobaleno lungo poco meno di 60 km: si è consumato tutto a ridosso del 12mo settore, in un attacco imprevedibile in pieno stile Mathieu van der Poel, l'azione con cui l'olandese dell'Alpecin - Deceuninck si è andato a prendere una sublime vittoria nella Parigi Roubaix 2024, disputatasi nella domenica 7 aprile.
A 47,9 km all'ora di media, il fuoriclasse olandese fresco del trionfo di appena una settimana fa al Giro delle Fiandre, ha messo giù la tavolozza da detentore della maglia iridata e si è staccato dal gruppetto di inseguitori quando mancavano 59 km e 700 metri dalla conclusione.
Da quel momento in poi, MVDP ha consumato secondi su secondi di distacco, sfiorando i tre minuti di vantaggio, per mettere il sigillo alla corsa con un maestoso monologo finale, terminando in 5 ore, 25 minuti e 58 secondi.
Come uniti dallo stesso destino, anche la Campionessa del mondo femminile, Lotte Kopecky, appena 24 ore prima è andata a vincere la quarta edizione della Parigi Roubaix Femmes, in una volata all'ultimo centimetro in cui è stata protagonista l'azzurra della Lidl-Trek Elisa Balsamo, che ha così conquistato le splendida piazza d'onore.
Prima Roubaix per Kopecky, prima Campionessa iridata a intestarsela da quando, 6 anni fa, Peter Sagan aveva trionfato al Velodromo con la maglia arcobaleno.
L'ha seguita a ruota MVDP, arcobalieno monumentale delle classiche, che con la vittoria di oggi nella corsa regina dei pavé fa strame di record: doppietta Fiandre - Roubaix nello stesso anno - l'ultima volta firmata nel 2013 da Fabian Cancellara, mentre bisogna andare a ritroso fino al 2009, per il back to back di Tom Boonen nell'Inferno del Nord.
"Difficile da credere, oggi la squadra era più forte dell'anno scorso, sono orgoglioso di tutti i ragazzi e sono riuscito a finire il lavoro. Ho voluto fare una corsa dura, cominciando da lontano: oggi mi sentivo benissimo, vedevo il traguardo, è stato un gran giorno. Quando ho messo abbastanza vantaggio tra me e gli altri ancora poteva succedere di tutto, ma mentre settimana scorsa ho finito con la spia rossa accessa, oggi mi sentivo benissimo" ha dichiarato il fenomeno olandese appena dopo la gara.
Van der Poel vola solo sul Carrefour de l'Arbre, Philipsen regala la doppietta di squadra e Pedersen chiude il podio
La vigilia della Parigi Roubaix 2024 è stata caratterizzata da un acceso dibattito sulla sicurezza nel circuito professionistico del ciclismo su strada, soprattutto dopo l'incidente nella quarta tappa dell'Itzulia 2024 che ha visto coinvolte le teste di serie del momento.
La soluzione della cosiddetta "chicane" posizionata all'ingresso della Foresta Di Arenberg per cercare di ridurre la velocità in entrata del pelotón con una inversione a U non è stata messa a dura prova, dato che il gruppo di testa di cislisti, ormai ridotto a una trentina di elementi, ha diligentemente imboccato l'iconico ma non decisivo settore di pavé senza drammi.
I 55,7 km di pavé suddivisi in 29 settori a comporre i 259,7 km del percorso della 121ma edizione della corsa hanno visto diverse cadute e abbandoni ben prima del primo settore a cinque stelle, una specialmente dolente per il pubblico italiano, che ha coinvolto, tra gli altri, il medagliato Olimpico Elia Viviani (INEOS Grenadiers), Jonathan Milan (Lil-Trek) ed Alberto Bettiol (EF Education-Easy Post), costringendo i primi due a lasciare la corsa.
I primi tratti in cobblestone, sono stati accompagnati da un forte vento a favore che ha generato alte velocità di crociera, i primi attacchi nel gruppo prima di metà della corsa e una costante: la strategia incredibile della squadra di Alpecin-Deceuninck che ha subito frammentato il pelotón e tenuto a bada le velleità degli altri contendenti.
Appena superato il tratto di Arenberg, un gruppetto di tre corridori composto da Stefan Küng (Groupama-FDJ), Nils Politt (UAE Emirates) e il compagno di squadra di van der Poel, Gianni Vermeersch ha avviato la prima fuga.
Tom Pidcock (INEOS Grenadiers) è stato tra coloro che lavorato duramente in testa al gruppo, e il trio è stato presto ripreso prima che van der Poel sferrasse il suo attacco decisivo.
L'ex Campione del mondo su strada Mads Pedersen ha provato a ridurre il distacco, ma la potenza Alpecin nelle pedalate di Vermeesch e Philipsen tra gli inseguitori ha reso il compito del Lidl-Trek praticamente impossibile.
Quando mancano poco meno di 60 km (59,7), MVDP attacca, in un attacco lunghissimo che metterà fine alle velleità degli altri umani di giornata, potendo contare già al settore 12 sui compagni di squadra che aiutano il compagno smontando qualsiasi tentativo di colmare il divario da parte degli inseguitori, iniziando con 23 secondi di vantaggio. A 50 km i secondi diventeranno 53.
L'inseguimento si è diviso ancora sul pavé di Mons-en-Pévèle, dove il nipote di Raymond Poulidor, si stringe le scarpe e mette in chiaro che in quel tratto durissimo non ha intenzione di rallentare quando ancora mancano 48 km.
Dietro cominciano ad arrendersi all'arcobalieno MVDP che spazza le nuvole, la polvere e le gambe dei colleghi, macina secondi su secondi, fino a sfondare il minuto e 37 secondi, al km 44,8.
Poco prima Nils Politt, Jasper Philipsen, Mads Pedersen e il tandem Groupama-FDJ Stefan Küng e Laurence Pithie sono andati in fuga (45 km). Pithie sarebbe poi caduto e Philipsen avrebbe accelerato sul pavé di Gruson, smontando la corsa di Küng e permettendo a van der Poel di accumulare un tesoretto di vantaggio già di due minuti, quando ancora mancavano 35 km al traguardo.
Nel suo assolo imprendibile non cambia il passo, non accenna smorfie e non si volta mai indietro MVDP: i minuti diventano due, e può persino permettersi di sbagliare una curva ai 32km, senza mai allentare il ritmo. Entrerà senza rivali al Velodromo André-Pétrieux, nel delirio di una bolgia che da questa mattina aspettava rumorosissima l'arrivo del nuovo re dell'Enfer du Nord.
Rimangono Politt, Pedersen e Philipsen a caccia dei due posti rimanenti sul podio. Il tedesco dell'UAE non ne ha più per lo sprint. Nel finale del Velodromo finisce tra le grinfie di Pedersen e Philipsen, ma è il compagno di squadra di MVDP ad avere la meglio e ad arrivare secondo sul podio, regalando la seconda doppietta consecutiva all'Alpecin-Deceuninck.
Risultati e ordine d'arrivo Parigi Roubaix 2024 Uomini (top 10)
- Mathieu van der Poel (NED, Alpecin-Deceuninck) 05h25:58'
- Jesper Philipsen (BEL, Alpecin-Deceuninck) +3:00
- Mads Pedersen (DEN, Lidl-Trek) +3:00
- Nils Politt (GER, UAE Team Emirates) +3:00
- Stefan Küng (SUI, Groupama–FDJ) +3:15
- Gianni Vermeersch (BEL, Alpecin-Deceuninck) +3:47
- Laurence Pithie (NZL, Groupama–FDJ) +3:48
- Jordi Meeus (BEL, Bora, Hansgrohe) +4:47
- Søren Wærenskjold (NOR, Uno-X Mobility) +4:47
- Madis Mihkels (EST, Intermarché-Wanty) +4:47
Risultati e ordine d'arrivo Parigi Roubaix Femmes 2024 (top 10)
- Lotte Kopecky (BEL, Team SD Worx-Protime) 3h47:13
- Elisa Balsamo (ITA, Lidl-Trek) +0.00
- Pfeiffer Georgi (GBR, Team dsm-firmenich PostNL) +0.00
- Marianne Vos (NED, Team Visma Lease A Bike) +0.00
- Amber Kraak (NED, FDJ-Suez) +0.00
- Ellen van Dijk (NED, Lidl-Trek)
- Lorena Wiebes (NED, Team SD Worx-Protime) +0.28
- Victoire Berteau (FRA, Cofidis Women Team) +0.28
- Marie Le Net (FRA, FDJ-Suez) +0.28
- Kim Le Court de Billot ((MRI, AG Insurance - Soudal TEAM) +0.28