Jacobs e la nuova vita in vista di Parigi 2024, cambia città e addio all'allenatore Camossi: "Le nostre strade si dividono, ma resta un grande coach"

Il campione Olimpico annuncia la separazione da Paolo Camossi e l'addio alla Capitale: "Io e la mia famiglia lasceremo Roma: ci sono diverse opzioni sul tavolo, in Italia e all’estero".

5 minDi Gisella Fava
GettyImages-1625631704
(2023 Getty Images)

L'anticipazione è arrivata nella serata di ieri, 18 settembre: lo sprinter Marcell Jacobs ha annunciato la separazione da Paolo Camossi, l'allenatore con cui ha condiviso l'ascesa all'Olimpo culminata in quel fatidico primo agosto 2021, a Tokyo, quando vinse l'oro nei 100m.

"È vero, la nostra collaborazione si è esaurita. Paolo non è più il mio allenatore. Insieme abbiamo scritto la storia dell’atletica italiana e mondiale. Abbiamo condiviso momenti bellissimi. Ma la vita ha le sue fasi e siamo arrivati alla conclusione che sia giusto separare le nostre strade. È stata una decisione difficile, non lo nascondo. Paolo è stato per me una guida importante, fondamentale. Gli auguro di avere fortuna e successo nella futura carriera professionale. Anche se le nostre strade si dividono, resta per me un grande coach", ha raccontato in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Marcell Jacobs e Paolo Camossi: "Insieme abbiamo scritto la storia dell’atletica italiana e mondiale"

Paolo Camossi, Campione mondiale indoor con la misura di 17,32 che lo ha collocato tra i recordmen italiani di salto triplo, ha iniziato a collaborare con Jacobs nel 2014, quando il futuro campione Olimpico nei 100m era un saltatore in lungo, all'epoca allenato da Gianni Lombardi.

La collaborazione tra Jacobs e Camossi sarebbe diventata sodalizio dall'anno successivo, e sarà sempre sotto la guida del tecnico goriziano che il poliziotto lombardo affronterà una delle scelte cruciali della sua vita, archiviando il suo curriculum nel salto in lungo - un 8,48 ventoso a verbale e una lunga sequela di gravi infortuni - per iniziare un nuovo cammino e passare alla cricca degli uomini jet, nel 2019.

Da quella prima svolta nella carriera del desenzanese, il resto è arrivato al galoppo, come la velocità a cui ha deciso di dedicarsi: titolo europeo indoor in quel leggendario 2021 in cui ha conquistato due ori Olimpici (100m e staffetta 4x100 maschile) a Tokyo 2020, ma anche un titolo mondiale indoor nel 2022.

"Insieme abbiamo scritto la storia dell’atletica italiana e mondiale. Abbiamo condiviso momenti bellissimi. Ma la vita ha le sue fasi e siamo arrivati alla conclusione che sia giusto separare le nostre strade... Paolo è stato per me una guida importante, fondamentale. Gli auguro di avere fortuna e successo nella futura carriera professionale. Anche se le nostre strade si dividono, per me resta un grande coach", ha detto alla Gazzetta.

Jacobs: la necessità di cambiare tutto e l'esempio di Tamberi

La vittoria nei 60m al Mondiale indoor è stato l'ultimo acuto di una stagione magica che a partire dall'anno post Olimpico è stata caratterizzata dalla mancanza di continuità nelle prestazioni, sia in Diamond League che agli appuntamenti internazionali, molti stop e forfait, causati prevalentemente da malesseri e piccoli infortuni.

Segnali di ripresa si sono visti ai Mondiali di atletica 2023 dello scorso agosto, dove l'azzurro ha ridotto il proprio tempo a 10.05, season best sui 100m, che però non è bastato per accedere alla finale. Pochi giorni dopo, la gioia dell'argento europeo nella 4x100.

Jacobs, oggi, è pronto a partire: "Da una stagione che non è andata come avrei voluto. Ma tutto insegna: l’obiettivo per la prossima è star bene. Se sono in salute posso correre forte. E nessuno, nei due ultimi Mondiali, ha fatto meglio del mio 9”80 ai Giochi".

"Ho capito che mi serve un cambiamento totale, anche a livello di stimoli. Voglio un nuovo posto, trovare atleti che possano allenarsi con me, che mi spronino e mi aiutino soprattutto nei lavori più impegnativi della preparazione invernale".

E gli esempi che un cambiamento come quello dell'allenatore a meno di un anno dai Giochi di Parigi potrebbe essere la mossa giusta, non gli mancano:

"Sono fiducioso: Gimbo [Tamberi] ha dimostrato che, pur cambiando guida tecnica, si può presto tornare a vincere. Non è una cosa sconvolgente: è un nuovo punto di partenza per ritrovare il Marcell di Tokyo".

“Avverto la necessità di un cambiamento totale, di nuovi stimoli e, soprattutto, un gruppo con il quale condividere le sessioni di lavoro più dure. Io e la mia famiglia lasceremo Roma: ci sono diverse opzioni sul tavolo, in Italia e all’estero. Andranno valutate con estrema attenzione”.

Il nome del nuovo allenatore ancora non c'è, così come incerta è la partecipazione di Jacobs alla stagione indoor: "In ogni caso non la finalizzerò, penso a una o due uscite. A maggio avremo i Mondiali di staffette alle Bahamas, a giugno gli Europei a Roma...".

Pochi giorni dopo aver festeggiato l'anniversario di nozze, adesso è il momento di staccare e andare in vacanza, "20 giorni con Nicole [sua moglie] tra Sudafrica e Botswana".

Tutto è rimandato a fine ottobre 2023, quando inizierà la nuova era di Marcell Jacobs.

Altro da